DAGONOTA
fico grillo di maio
Nell’ultimo sondaggio riservato i 5stelle non si muovono dal 16/17%. Ecco perché, col movimento in crisi di idee, spacchettato in varie correnti, con Di Maio che vuole impossessarsi della leadership, debbono stare al governo a tutti i costi allontanando il voto politico il più tardi possibile – solo con l’eventuale vittoria del ‘’sì’’ al referendum sul taglio del numero di deputati e senatori potranno dire di essere ancora vivi
UN POPULISMO INGIALLITO MA SUBÌTO TROPPO A LUNGO
Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
grillo di maio
Culturalmente, il «sì» alla riduzione del numero dei parlamentari sembra avere già vinto. Esiste una sorta di populismo inerziale che, pur avendo rallentato da tempo spinta e forza di attrazione, probabilmente al referendum di settembre riuscirà comunque a segnare un punto. Ma anche le resistenze degli ultimi giorni, a livello di costituzionalisti e nelle file di molti partiti, appaiono tardive e spesso strumentali: in qualche modo anch' esse «populiste».
referendum taglio parlamentari
Arrivano dopo anni in cui la subalternità alle parole d'ordine grilline si è rivelata così diffusa da impedire una narrativa alternativa. Ora si profila una riforma elettorale in velocità per arginare gli effetti perversi di quella costituzionale. E' il frutto di un accordo tra Pd e M5S, che i vertici del Movimento faticano a rispettare, benché serva a garantire lo status quo e il governo. Ma questo aggiunge dubbi a quanto è stato fatto per spiegare i contraccolpi di una legge che modifica la Costituzione.
referendum taglio parlamentari
Per paradosso, un M5S in crisi di idee e di leadership, col referendum potrà dire di essere ancora vivo. Verrà blindata una legislatura al termine della quale il grillismo risulterà ridimensionato, e non solo per un eventuale taglio del numero di deputati e senatori. Il paradosso è proprio questo: a sostenere il «sì» referendario è la forza di maggioranza che si muove per cambiare l'attuale Parlamento il più tardi possibile; e che non sembra preoccuparsi degli effetti di sistema.
referendum taglio parlamentari
L'idea di chi spera in una vittoria dei «no» per destabilizzare Giuseppe Conte, è suggestiva ma ad oggi velleitaria. Il sogno è di replicare il referendum costituzionale di quattro anni fa che affossò l'esecutivo dell'allora segretario del Pd, Matteo Renzi. Ma rovesciare i pronostici oggi appare più difficile, sebbene la retorica contro Parlamento e partiti sia invecchiata in pochi anni.
vito crimi reggente del m5s by osho
L'hanno imbolsita l'entrata e la permanenza del M5S in due governi; il timore di nuove elezioni che falcidierebbero i consensi parlamentari ottenuti nel 2018; e le nuove coordinate politiche ed economiche imposte dall'epidemia di Covid 19, che hanno accelerato un cambio di fase. È uno sfondo che finisce per presentare il referendum come stanca appendice di parole d'ordine del passato.
m5s taglio parlamentari
Eppure sarà difficile fermare una dinamica che si è messa in moto da anni, senza anticorpi in grado di contrastarla. Per questo, ai Cinque Stelle è facile ribattere ai sostenitori del «no» che la loro resistenza si manifesta fuori tempo massimo. Poco importa se la conseguenza sarà di sbilanciare gli equilibri costituzionali e di ridurre la rappresentanza di intere regioni del Paese. I disastri del grillismo sono il prodotto finale degli errori dei partiti che li hanno preceduti e dunque nutriti.
luigi di maio strappa le poltrone in piazza montecitorio flash mob m5s per il taglio dei parlamentari flash mob m5s per il taglio dei parlamentari 1