Estratto dell’articolo di Paolo Russo per “La Stampa”
GIORGIA MELONI - ORAZIO SCHILLACI
Niente piano da 30 mila assunzioni di medici e infermieri, che già proclamano lo sciopero per il 20 novembre. Saltata anche la defiscalizzazione dell'indennità di specificità medica trasformata nel 2025 in una mancetta da 17 euro al mese nelle tasche dei dottori, ancor meno in quelle degli infermieri.
Non c'è traccia nemmeno di stanziamenti per pagare i camici bianchi che fuori orario di lavoro si impegnano a smaltire le liste di attesa, mentre il prossimo anno 61,5 milioni andranno ai privati convenzionati per aumentare l'offerta di prestazioni proprio al fine di accorciare i tempi per visite e accertamenti. Somma che sale a 123 milioni nel 2026.
SPESA PER LA SANITA’ – LA STAMPA
Ma soprattutto nella manovra ci sono pochi spiccioli in più del miliardo e 200 milioni già stanziato dalla finanziaria dello scorso anno per il 2025. Una somma giudicata insufficiente dalle Regioni a coprire già solo l'inflazione. L'articolo 47 sul rifinanziamento del Servizio sanitario nazionale, di soldi in più stanzia un miliardo e 302 milioni.
In realtà non ci sarebbero nemmeno quelli perché da quanto trapela dallo stesso ministero della Salute circa un miliardo sarebbe vincolato al rinnovo del contratto 2025-27 dei dipendenti di asl e ospedali. Soldi insomma che non sarebbero utilizzabili per finanziare alcunché di nuovo.
LISTE D ATTESA - SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO
I fondi crescono poi di 5,078 miliardi nel 2026 e di 5,780 l'anno successivo. Ma anche in questo caso non è tutto oro quello che luccica perché nel computo vengono di volta in volta aggiunti soldi in più stanziati gli anni precedenti. Detto altrimenti i 5,780 miliardi in più del 2026 si intendono rispetto al 2024, mentre in raffronto all'anno precedente ci sarebbero i 3,6 miliardi annunciati da Giorgia Meloni il giorno dopo il varo della manovra.
Con questi numeri l'opposizione ha gioco facile ad attaccare. «Altro che record: con 1,3 miliardi non si raggiunge nemmeno la metà dei fondi necessari per tagliare le liste d'attesa e assumere nuovo personale sanitario. E infatti scompare il Piano straordinario per le nuove assunzioni. È una batosta clamorosa per il Servizio sanitario nazionale», commenta la segretaria del Pd, Elly Schlein. Mentre per il leader dei Cinquestelle, Giuseppe Conte, «il governo di fatto ha tagliato la sanità con 4,5 milioni di cittadini che rinunciano alle cure».
SANITA PUBBLICA
Ma il pugno allo stomaco arriva dai sindacati dei medici ospedalieri e da quello degli infermieri Nursing (non dall'altra sigla autonoma Nursind), che proclamano lo sciopero nazionale della sanità per il 20 novembre e parlano di «presa in giro» e «giravolte del ministero dell'Economia che vanificano gli sforzi del ministero della Salute». Anche perché, rimarcano, per il 2025 «si parla di risorse per la maggior parte legate a un contratto la cui discussione inizierà tra almeno due anni».
il ministro della salute orazio schillaci foto di bacco
Inoltre dal testo scompare anche l'annunciato aumento del tetto per la farmaceutica da 880 milioni. Tutti soldi che dovranno ripianare per metà le regioni e per l'altra metà le aziende del farmaco, visto che la spesa per pillole e sciroppi è destinata anche quest'anno a sfondare non di poco il tetto prefissato.
[…]
Del miliardo previsto per l'aggiornamento dei Drg, le tariffe con le quali le Regioni rimborsano i ricoveri di ospedali e strutture private convenzionate, ferme da 20 anni, restano appena 77 milioni il prossimo anno, mentre per vedere rispettata la promessa bisognerà attendere il 2026.
LISTE D ATTESA - SERVIZIO SANITARIO PUBBLICO
Invece della flat tax al 15% sull'indennità di specificità medica, che valeva 250 euro netti mensili in busta paga i camici bianchi si dovranno accontentare di un aumento di 17 euro il prossimo anno che diventeranno 115 nel 2026, mentre per la medesima indennità gli infermieri portano a casa 7 euro il prossimo anno, 80 il successivo.
[…] Alle Regioni che faranno i compiti per smaltire le liste di attesa vanno infine 50 milioni. Mance e mancette che non fermeranno la fuga di medici e infermieri da un lato, pazienti dall'altro, da un Ssn sempre più in carenza d'ossigeno.
orazio schillaci foto di bacco (1) SANITA PUBBLICA