1. GUERRA IN MEDIO ORIENTE, BLITZ CON I TANK A GAZA: “ELIMINATI DECINE DI TERRORISTI”. BIDEN A ISRAELE: “RISPARMIATE I CIVILI”. HAMAS INCITA LA FOLLA CONTRO L’APERTURA DEL VALICO DI RAFAH
Estratto dell’articolo di www.lastampa.it
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Le forze israeliane (Idf) confermano di aver effettuato un'incursione «mirata» nel nord della Striscia di Gaza con unità della fanteria e tank che hanno lasciato la zona dopo il blitz e sono «rientrati in territorio israeliano». Tramite il social X hanno fatto sapere di aver colpito «numerose cellule terroristiche, infrastrutture e postazione utilizzate per il lancio di missili anticarro». L'operazione, precisano, rientra nelle attività di «preparazione» della zona di confine per «le prossime fasi di combattimento» dopo il terribile attacco del 7 ottobre in Israele di Hamas, che controlla la Striscia di Gaza.
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Sul fronte degli ostaggi, fonti israeliane e straniere citate da Haaretz hanno affermato che il «rilascio potrebbe avvenire in 2 giorni». Una di queste ha aggiunto che le due parti sperano di definire l’accordo «in due giorni, forse anche meno in base all’andamento dei negoziati».
Oggi è il 19esimo giorno di guerra: sono 6.500 i morti palestinesi, secondo le cifre fornite da Hamas, 1.400 quelli gli israeliani, 220 gli ostaggi nella striscia di Gaza. 24 giornalisti sono stati uccisi dal 7 ottobre, giorno dell’attacco. Il premier Netanyahu ha, per la prima volta, accennato alle sue responsabilità per gli attacchi del 7 ottobre: «Tutti dovranno dare spiegazioni, a cominciare da me. Ma solo dopo la guerra».
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Proseguono gli attacchi di Tel Aviv contro Erdogan e Guterres. Ieri Erdogan aveva detto di Hamas: «Sono liberatori che combattono per la loro terra e non terroristi». Dura reazione dello Stato ebraico: «Ancora una volta distorce e stravolge la realtà».
Israele: a Gaza colpiti oltre 250 obiettivi e postazioni di Hamas
Le forze militari di Israele hanno colpito più di 250 obiettivi e distrutto postazioni di comando di Hamas, tunnel e lanciarazzi nell'incursione nella Striscia di Gaza operata nella notte, ha reso noto un portavoce di Tsahal.
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Blitz con tank a Gaza, Israele: “Eliminati decine di terroristi”
È stata "un'operazione lampo" quella delle scorse ore delle forze israeliane con truppe e tank nel nord della Striscia di Gaza. Lo ha detto su CNews un portavoce dell'esercito israeliano, Olivier Rafowicz, precisando che è durata "qualche ora" con l'obiettivo di "distruggere infrastrutture di Hamas". "Decine di terroristi sono stati eliminati durante l'operazione", ha aggiunto.
spiegamento di forze israeliane al confine
Hamas vuole mobilitare la folla per l’apertura del valico di Rafah
Hamas vuole mobilitare le folle per proteste di massa sotto lo slogan "Aprite il valico di Rafah (al confine tra la Striscia di Gaza e l'Egitto) e fermate la guerra di sterminio del popolo palestinese a Gaza". Lo riferisce la tv satellitare al-Jazeera secondo cui Hamas, che controlla l'enclave palestinese nel mirino delle operazioni israeliane dal terribile attacco del 7 ottobre in Israele, "ha invitato tutti i popoli arabi e islamici, tutte le persone libere nel mondo, a una mobilitazione popolare, tutti i giorni, e a partecipare attivamente venerdì e domenica prossimi sotto lo slogan 'Aprite il valico di Rafah, fermate la guerra di sterminio del popolo palestinese a Gaza".
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Hamas afferma in un comunicato che il suo appello "arriva alla luce degli orribili massacri e della guerra genocida commessi dall'occupazione, dal suo governo fascista e dal suo esercito nazista, contro il nostro popolo palestinese, i civili indifesi, i bambini e le donne" e anche "alla luce della continua chiusura dei valichi, e il blocco all'ingresso di carburante, aiuti e materiale medico attraverso il valico di Rafah, che l'occupazione compie, con il sostegno americano e occidentale, e che rende più profonda l'emergenza, in coincidenza con l'annuncio del collasso del sistema sanitario nella Striscia di Gaza che minaccia di aggravare la catastrofe umanitaria che sta vivendo il nostro popolo a Gaza".
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Hamas chiede di "intensificare il movimento di massa in tutti i Paesi del mondo e di esercitare pressioni con tutti i mezzi per aprire i valichi e portare aiuti urgenti, aiuti medici e carburante, per salvare la vita di civili, bambini e donne nella Striscia di Gaza". "L'occupazione israeliana - afferma - continua per il ventesimo giorno la sua aggressione contro la Striscia di Gaza, provocando migliaia di martiri e feriti, mentre continua il suo assedio e impedisce l'apertura del valico di Rafah per portare aiuti umanitari, soccorsi e alimentari".
Fonti israeliane e straniere citate da Haaretz: “Rilascio ostaggi potrebbe avvenire in 2 giorni”
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Il rilascio di un significativo numero di ostaggi in mano di Hamas a Gaza potrebbe avvenire "in pochi giorni". Lo hanno detto fonti israeliane e straniere citate da Haaretz. Una di queste ha aggiunto che le due parti sperano di definire l'accordo "in due giorni, forse anche meno in base all'andamento dei negoziati". Una fonte al corrente delle discussioni ha poi aggiunto che Israele vuole chiudere il dossier al più presto nel timore che il rimanere coinvolti in una guerra all'interno della Striscia ostacolerebbe la possibilità di rilascio degli ostaggi in una fase successiva.
benjamin netanyahu
L’appello di Biden a Israele “Risparmiate i civili”
Mercoledì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato che Israele non solo ha il diritto ma “la responsabilità” di difendersi dopo il sanguinoso attacco di Hamas, ma che deve fare tutto il possibile per risparmiare i civili palestinesi nella Striscia di Gaza. “Israele ha il diritto e aggiungerei la responsabilità di rispondere al massacro del suo popolo”, ha affermato il presidente americano, aggiungendo che “Israele deve fare tutto ciò che è in suo potere, per quanto difficile possa essere, per proteggere i civili innocenti.
beit hanoun a nord della striscia di gaza il 21 ottobre
I leader hanno discusso degli sviluppi di quanto sta accadendo a Gaza e degli sforzi in corso per individuare e garantire il rilascio degli ostaggi, compresi i cittadini americani che riteniamo siano detenuti da Hamas. I due leader hanno poi affrontato il tema del "passaggio sicuro dei cittadini stranieri che desiderano lasciare Gaza il prima possibile". Biden ha poi riferito del "continuo sostegno degli Stati Uniti al flusso di aiuti umanitari alla popolazione civile a Gaza" facendo sapere di accogliere con favore gli sforzi per aumentarlo
2. NETANYAHU INVADEREMO, LA PRIORITÀ AGLI OSTAGGI
beit hanoun a nord della striscia di gaza il 10 ottobre
Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
La guerra va avanti, la nazione si ferma davanti al televisore. In attesa di quello che viene annunciato come un discorso importante del premier Benjamin Netanyahu. […] «Stiamo preparando l’incursione di terra, non posso dire quando, quanto e come».
«Hamas va sradicato da Gaza». «La priorità è la liberazione degli ostaggi». Arriva per la prima volta a pronunciare le parole che si avvicinano a un riconoscimento di responsabilità: «Anch’io dovrò dare risposte, ma questo non è il momento». Molto più forti sono state le scuse dei vertici militari: «È stata colpa nostra, abbiamo mancato al dovere di proteggervi».
beit hanoun a nord della striscia di gaza il 10 ottobre 1
[…] Abu Obeida — il portavoce di Hamas che non ha mai mostrato il suo volto, al punto che sotto il nome di battaglia possono essersi nascoste negli anni persone diverse — sarebbe stato ucciso da un missile dopo che gli israeliani in arabo avevano minacciato: «Sappiamo chi sei, Hudhayfah Kahlot».
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[…] Hassan Nasrallah, il leader dell’Hezbollah libanese, è apparso per la prima volta dall’inizio della guerra in foto, seduto in poltrona con davanti Ziad Al Nakhala, capo della Jihad Islamica, e Saleh Al Arouri, numero due di Hamas. Un vertice per mostrare che i terroristi a Gaza non sono soli. A unire il triangolo le strategie iraniane: sempre il Wall Street Journal rivela che un mese prima della mattanza del 7 ottobre — 1.400 israeliani uccisi — 500 paramilitari fondamentalisti avrebbero ricevuto uno speciale addestramento guidato dai Pasdaran.
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Le trattative per il rilascio degli ostaggi — almeno 220 sono sequestrati a Gaza — sono portate avanti dal Qatar che dal 2007, da quando i fondamentalisti hanno tolto il controllo della Striscia all’Autorità palestinese, hanno tenuto i contatti con i capi dell’organizzazione, li finanziano e li ospitano a Doha. Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, il primo ministro del piccolo Paese del Golfo, ha detto di sperare in una «svolta» a breve. Antony Blinken, il segretario di Stato americano, sarebbe intervenuto per chiedere all’emirato di ridurre i toni propagandisti dell’emittente Al Jazeera .
Chi non abbassa la retorica è Recep Tayyip Erdogan: proclama che «Hamas non sono terroristi ma liberatori», gli replica Eli Cohen, ministro degli Esteri: «Sono peggiori dell’Isis». Cohen si era rifiutato di incontrare il segretario generale Antonio Guterres dopo il suo discorso alle Nazioni Unite e adesso gli israeliani minacciano di non rilasciare visti ai funzionari Onu, anche se ieri lo stesso Guterres voluto precisare di esser stato travisato («Ho condannato senza equivoci l’orribile attentato del 7 ottobre»).
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[…] I morti a Gaza sono oltre 6.500, ieri è il corrispondente di Al Jazeera ha perso tutta la famiglia. Le cifre sono fornite dal ministero della Sanità, controllato da Hamas, e Joe Biden ha detto di «non avere fiducia in questi numeri, anche se sono certo che innocenti siano stati uccisi». Allo stesso tempo ha insistito che alla fine delle ostilità è «necessario tornare sulla strada della pace e arrivare alla soluzione dei due Stati». Per questo il presidente americano ha spiegato di essere allarmato dagli attacchi dei coloni in Cisgiordania: «Non gettino benzina sul fuoco, assaltano i palestinesi nei luoghi dove hanno diritto di stare».
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