Maria Giovanna Maglie per Dagospia
TELEFONO
Telefonata a fine gennaio di un ex parlamentare, ora consigliere di amministrazione in scadenza di un ente importante, all’ esponente di partito che partecipa ai tavoli dove si decidono i candidati.
“Ma dove mi avete messo alla fine”, domanda relativamente tranquillo perché aveva ricevuto dal capo rassicurazione solenne.
”Non ci sei, abbiamo fatto una selezione di età, abbiamo svecchiato”. “’Veramente ho la tua eta’”.
“ Beh, non ci sei perché abbiamo fatto una selezione di merito severa, rigorosissima, spietata”. “Ma se c'è la tua segretaria...”.
“Vabbè, ti sei fidato, non hai fatto casino, sei un fesso”.
Chi sono i personaggi e qual è il partito? Fate voi.
L’IMBROGLIO DELLE QUOTE SPIEGATO AL ‘GIORNALE’
articolo del giornale sulle suffragette (manca qualcuno)
Titolo e sommario del Giornale di Sallusti suonano sdegnati: “Così le suffragette delle quote rosa faranno eleggere gli uomini”.
“Boschi, Boldrini e Bongiorno capolista in più collegi ma opteranno per uno. Negli altri lasceranno il seggio a chi le segue: un maschio”.
Era ora, si dice una che ha provato a sollevare un minimo di scandalo su questo bel pasticcio. Però c'è qualcosa che non va, qualcuno che manca. Boschi, Boldrini, Bongiorno, ok.
E le donne di Forza Italia che hanno accettato esattamente lo stesso ricatto, che hanno svolto copiosamente lo stesso ruolo, perché il Giornale le salta a piè pari? La vogliamo chiamare una disattenzione?
L'imbroglio, legalizzato ma non per questo meno infame, della legge che prevede nel rosatellum il 40% di candidate donne,( che poi chi gliel'aveva chiesta questa manovra trasudante retorica), ma poi le falcidia grazie a pluricandidature, alternanza, e una percentuale stabilità non per circoscrizioni, comincia insomma a tirar fuori il capino dalla censura che i giornali evidentemente avevano scelto di applicarsi, con l'eccezione di questo modesto sito che ha rivelato l'imbroglio con tanto di cifre e risultati possibili.
mariastella gelmini silvio berlusconi
Bisogna capirli. Dopo tanto strombazzare sul fatto che ci sarebbe stato il pienone di donne, chi compiacendosi e comunicando la grande conquista agli italiani, chi lamentandosi di questo privilegio da riserva indiana, fatti due conti, viene fuori che le donne saranno ancora meno che nella legislatura appena finita, nella quale non c'era alcuna legge obbligo di quota, ed è una verità imbarazzante.
Il 5 marzo sarà difficile negare che il numero è quello che è, sarà difficile non vedere che se una donna è capolista in 6 posti e può essere eletta solo in 1, per dirla in modo brutale, gli altri 5 posti vanno al maschietto di turno che sta sotto. Sono le pluricandidature, bellezza, e’ la regola dell'alternanza, bellezza, n'omo na donna n'omo na donna, come avrebbe detto Verdone. Le spacci per 10, sono 2.
L’imbroglio pero’ l'hanno fatto tutti, chi più chi meno, e diciamo che Forza Italia, per informazione del Giornale, è dentro con tutte le scarpe. Fatti i famosi conti, per esempio in Lombardia, schiera un 35% di donne, con 13 donne su 37, e le cose peggiorano in Piemonte con un 29% di donne,5 su 17 seggi.
Analizziamo il caso di Maria Stella Gelmini, che in Forza Italia è imbarazzante. È solo un esempio, ce ne sono altre, sempre di Forza Italia. Questi i collegi nei quali è presente al plurinominale (oltre ad essere a Bollate in Lombardia)
mariastella gelmini liste di forza italia
In pratica lei viene eletta nell’uninominale sicuro,e fa passare Cannatelli, Ferraro, Orsini, Orizio, Di Pietro. Le altre donne come lei sono presenti più volte al plurinominale e quindi lasceranno liberi anche altri ruoli. La percentuale del 60 a 40 diventa 84 a 16. Complimenti.
Per informazione del Giornale, ma soprattutto degli elettori.
LOST IN TRANSLATION
La verità? Che tra Queens e Brooklyn si fruga anche nei cassonetti a caccia di schede abbandonate da compilare.
schede italiani all estero
Leonardo Metalli, storico giornalista Rai di spettacoli e cultura, pupillo amatissimo di Renzo Arbore – ma caro a tanti Big dello spettacolo, tanto è vero che gli spot da testimonial elettorali glieli hanno fatti personaggi come Tony Renis e Gigi d'Alessio – si è giocato la roulette di fare il candidato all'estero nella circoscrizione del Nord America fuori dai partiti tradizionali, con il Maie, una sorta di lista civica che già ha eletto deputati nella legislatura appena finita.
Sapeva che era un'avventura , e spera proprio di farcela, ma non si immaginava il gran casino che circonda il voto all'estero. Stiamo parlando di 18 deputati in epoca di maggioranze forse risicate forse non raggiungibili,quindi preziosi.
leonardo metalli
Ma li’ le schede arrivano a casa e la maggior parte delle persone, addirittura il 70%, o le butta o le lascia dove sono arrivate, dimenticandosene. L'interesse è scarso, e lo spazio di manovre anche non trasparenti altissimo. Anche perché la tua scheda la puoi dare al candidato o al patronato, e il giro è lungo e non controllato prima dell'arrivo agli scatoloni del consolato.
Si vota, si fa per dire, in questi giorni, in anticipo sull'Italia, gli scatoloni andranno chiusi il primo marzo, e anche Leonardo Metalli con la moglie Marisa May e il fido amico e socio di Mad for Italy, Cesare Rascel, si sono messi in giro a caccia di schede e di italo americani disposti a consegnargli la loro. Niente cassonetti però, noblesse oblige.
LORENZIN E MARTINA SCIENZIATI INCOMPRESI
Siamo scienziati o caporali?
beatrice lorenzin
L’attuale governo, uscente, ma con speranze di mantenere il posteriore sulle cadreghe, grazie anche ai buoni uffici degli inquilini del Quirinale, attuali ed ex ingombranti, conduce in nome della scienza una battaglia per l’obbligatorietà dei vaccini. A chiunque avanzi un minimo dubbio o critica, si ricorda l’importanza del metodo scientifico, sì sbuffa di volta in volta che Luigi Di Maio non capisce, che Salvini sbeffeggia, e così via.
Ma ora che un gruppo scelto di ricercatori ha dimostrato che la coltivazione del mais Ogm non e’ nociva, e i residui potenzialmente cancerogeni sono inferiori nei prodotti Ogm, meno affetti da pericolosi funghi alimentati dai parassiti, che fanno i nostri prodi?
maurizio martina carlo cracco
In Italia non si può coltivare il mais Monsanto grazie ad un decreto firmato, tra gli altri, dal ministro della Salute, e dal ministro dell'Agricoltura.
Domanda: perché essere contro i vaccini per la Lorenzin è da populisti irresponsabili e invece vietare il mais Ogm che migliorerebbe il saldo della nostra agricoltura di centinaia di milioni l’anno, no?
Il ministro Martina che promette entro il 2025 l'eliminazione dei pesticidi, lo sa che è come eliminare per legge non i vaccini, ma proprio tutti i tipi di farmaci? SOS scienziati.
ROMAGNOLI E I GARANTISTI DELLA DOMENICA
Massimo Romagnoli fu campione di preferenze nel 2006 per FI. Nel 2014 il clamoroso arresto in Montenegro eseguito da agenti della Dea e la prigione negli Usa. Condannato a quattro anni, riuscì a far riaprire il suo caso e a dimostrare che non era lui a dirigere il giro d'armi da 16 milioni di dollari dirette in Colombia.
massimo romagnoli
Molta perseveranza e la fortuna di incappare in una giustizia senza ideologia, come quella americana, che non ti tratta da colpevole solo perché fai il broker di armi, come faceva fino al 2014 Romagnoli per Alenia.
Ora ha scritto un libro, Un innocente in trappola, per la Male Edizioni di Monica Macchioni, con la collaborazione di Andrea Velardi, e si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, chiamando in causa Renzi, Orlando e la Farnesina di Gentiloni, che ne ignorarono completamente gli appelli.
libro massimo romagnoli
Non che dalla parte sua, tra gli amici del centro-destra che frequentavano entusiasticamente la sua bella casa romana, la reazione, con poche eccezioni, sia stata diversa.
E’ l'Italia, bellezza, il garantismo è una chiacchiera di salotto, il garantismo riguarda solo chi viene colpito e fa la vittima della persecuzione, gli altri si fottano.
Ora Romagnoli e’ di nuovo candidato. Con Forza Italia? Ma va… Dopo inutili telefonate agli amici di un tempo che fu, si è messo in proprio col suo Movimento per la Libertà. I voti nella circoscrizione estero Europa non gli mancano, vedremo a chi riuscirà a sottrarli. Unico finora a raccontare la sua storia senza pregiudizi Thomas Mackinson per Il Fatto.