Paolo Russo per "la Stampa"
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Ammalarsi di Covid o intossicarsi con lo smog. Riaperte le scuole, tornati al lavoro con via via sempre meno smart working, è questo il rebus del trasporto pubblico locale. Perché i mezzi sono più o meno sempre quelli, i passeggeri nelle ore di punta aumentano e così le distanze di sicurezza a bordo di metro, bus e treni restano un miraggio nelle ore del tran-tran casa-scuola o lavoro.
autobus
Ma nelle ore centrali della giornata è tutto il contrario: i mezzi girano semi-vuoti perché la paura del Covid c'è ancora e allora ecco aumentare il traffico in città. A Roma +22% di code a settembre, rivelano le mappe e le informazioni digitali di Enel X e l'app di navigazione satellitare Here. Ma il fenomeno è generalizzato. Secondo un dossier di Legambiente sono già 11 le città che hanno sforato appena a inizio settembre, con almeno una centralina, il limite previsto per le polveri sottili.
autobus pieni a roma
Maglia nera sono Verona e Venezia con 41 giorni di valori oltre soglia, ma anche Napoli e Alessandria sono messe male con 37 mentre a Torino se ne sono contate 34. Questo perché già nel 2020 il 42% ha diminuito l'uso dei mezzi pubblici e il 15% ha smesso di usarli del tutto.
«Quest' anno le cose vanno leggermente meglio ma siamo ancora lontani dagli indici di riempimento pre-pandemia», spiega Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente e curatore di «Pendolaria», il monitoraggio annuale del trasporto pubblico locale. «Il calo dei passeggeri è però una media, perché nelle ore di punta, soprattutto tra le 7 e le 8 del mattino, i mezzi tornano ad essere affollati e il rischio di contagio sale in modo preoccupante. E sarà ancora peggio nelle prossime settimane quando vedremo ritornare in presenza milioni di lavoratori oggi in smart working».
autobus pieni a roma
Perché prima dell'estate la capienza di bus, metro e treni regionali è stata innalzata dal 50 all'80% ma di mezzi nuovi se ne sono visti ben pochi, visto che dei 2,74 miliardi stanziati fino ad oggi dal governo per rinforzare il Tpl la fetta più grande è andata a ripianare i debiti accumulati dalla aziende di trasporto in un anno e mezzo di viaggi a scartamento ridotto.
Così mentre si chiede il Green Pass per lavorare e svagarsi, si finge di non vedere in quali condizioni stiano viaggiando in questi giorni i dannati del mezzo pubblico. A Roma a ridosso di ingressi e uscite da scuola e lavoro si sta di nuovo come sardine. E non c'è di che stupirsi quando si va a vedere, come ha fatto l'Agenzia per il controllo e la qualità dei mezzi pubblici (Acos), che in sei anni si sono tagliati 7 milioni di bus per km e 2 milioni per le ferrovie, anche se è aumentata la produzione della metropolitana.
fermata strapiena dell autobus 14 a roma casilina
A Torino il sistema ha retto meglio ma l'assessore ai trasporti, Marco Gabusi, punta l'indice contro le inadempienze del governo e ammette che «in queste condizioni è impossibile garantire il distanziamento sui mezzi, perché sulle linee urbane e le metro di Torino l'80% di capienza significa avere 4,8 persone per metro quadrato, nonostante siano queste le linee guida che abbiamo avuto dal Cts per garantire la sicurezza dei passeggeri».
Poi ci sono i treni pendolari, dove come in bus e metro si viaggia senza Green Pass ma con il solo obbligo di mascherina. «Con l'aumento dal 50 all'80% della capienza sono aumentati i passeggeri, che però - informano da Trenitalia - ancora non hanno in molti casi capito che non c'è più l'obbligo di lasciare vuoto il posto del vicino e di chi siede davanti, così aumenta il numero di chi viaggia in piedi pigiato».
BAMBINI ACCALCATI PER ENTRARE SULL AUTOBUS
I viaggi in scatola di sardina nelle ore di punta, assicurano quelli di «Pendolaria», sono comunque una costante di quasi tutte le città anche se qualcuna, come Milano e Firenze, ha fatto meglio, spiega Zucchini. Che poi sembra scoprire l'uovo di Colombo quando dice che «per migliorare in parte la situazione basterebbe riprogrammare la collocazione di mezzi e personale, tagliando nelle ore morte per potenziare l'offerta nelle ore più calde. Magari rinforzando anche un po' i controlli». Che sono l'altra nota dolente.
«Il ministro Giovannini ha detto che sarebbero aumentati i controllori ma fino a oggi sono apparizioni sporadiche», ammette sempre Zanchini. A Roma hanno finito per farli i carabinieri, che sono saliti su 371 bus contestando una ventina di violazioni. Gocce nell'oceano. E a rimetterci a volte sono gli autisti, vittime di aggressioni da parte di no-mask esagitati, come quello che sempre nella Capitale ha mandato ko un autista della linea 231 dell'Atac.
assembramenti sugli autobus 5
E comunque parliamo di controlli a posteriori, quando si è già saliti a bordo correndo o facendo correre il rischio di contagio dal Covid. Vista la situazione, gli esperti hanno iniziato a far sentire la loro voce. «Il Green Pass va usato anche sui mezzi pubblici locali, non soltanto su aerei e treni a lunga percorrenza», propone Walter Ricciardi, docente di Sanità pubblica alla Cattolica. «Telecamere su bus e metropolitane e se ti pizzico senza mascherina multa salatissima», rilancia Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Bio-medico di Roma. La soluzione del bastone sperando che prima o poi arrivi anche la carota dei nuovi mezzi.
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