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    NELLO SPAZIO LA GUERRA NON ESISTE – RUSSIA E STATI UNITI STANNO COLLABORANDO PER FAR PARTIRE LA PRIMA MISSIONE DI SALVATAGGIO SULLA STAZIONE SPAZIALE INTERNAZIONALE – UN MICRO-METEORITE (PIÙ PICCOLO DI UN MILLIMETRO) HA DANNEGGIATO IL SISTEMA DI RAFFREDDAMENTO DELLA NAVICELLA RUSSA SOYUZ MS-22 CHE VERRÀ RISPEDITA SULLA TERRA PER ESSERE SOSTITUITA DA UN’ALTRA...


     
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    Estratto dell’articolo di Paolo Ricci Bitti per “il Messaggero"

     

    Soyuz MS-22 DANNEGGIATA Soyuz MS-22 DANNEGGIATA

    «Mosca, abbiamo avuto un problema». No, la frase non è stata detta. Quantomeno non con il tono dell'equipaggio dell'Apollo 13 che nel 1970 sapeva di rischiare davvero la pelle per l'avaria alla navicella in viaggio verso la Luna. Nessun rischio invece per i sette cosmonauti e astronauti della Stazione spaziale internazionale che saranno comunque oggetto di una missione di soccorso senza precedenti. E non solo perché concordata fra Stati Uniti e Russia. Ma, in tempi di guerra, nello spazio non c'è conflitto.

     

    La stazione spaziale internazionale La stazione spaziale internazionale

    L'INCIDENTE

    L'imprevisto è colpa di un micrometeorite che ha danneggiato la navicella Soyuz MS-22 il 15 dicembre: micro perché dal diametro - è stato valutato - di circa un millimetro. Nonostante ciò ha causato un foro nel sistema di raffreddamento: una falla di appena 0.8 millimetri. Ma siccome l'Iss orbita a 400 chilometri di quota e a 28.800 chilometri orari ogni impatto anche con frammenti minuscoli di roccia cosmica (o di metallici rifiuti spaziali) è pericoloso.

     

    Di fatto i tecnici di Roscosmos hanno deciso di stare dalla parte dei bottoni (molto gradita agli astronauti) e di far rientrare prossimamente a terra la MS-22 senza equipaggio. Il 20 febbraio la Soyuz MS-23 decollerà, ugualmente senza equipaggio, per raggiungere la stazione spaziale e sostituire la gemella permettendo ai cosmonauti Sergei Prokopyev, attuale comandante dell'Iss, e Dmitry Petelin e all'astronauta della Nasa Frank Rubio, arrivati il 21 settembre, di rientrare sulla Terra in Primavera. A bordo ora ci sono anche gli americani Nicole Aunapu, Josh Cassada, il giapponese Koichi Wakata e la russa Anna Kikina.

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    LA MISSIONE SPECIALE

    Nella sala di controllo TsUp a Korolev, cittadina attigua a Mosca, non si è mai acceso l'allarme rosso, ma in queste settimane si è discusso anche della possibilità che fosse una navicella Crew Dragon di SpaceX ad andare in soccorso all'Iss. E proprio in questo periodo in cui l'invasione dell'Ucraina ha riportato toni da guerra fredda fra le due grandi potenze, l'attività sulla Stazione, da 23 anni, rappresenta il più stupefacente accordo di cooperazione internazionale della storia.

     

    Merito anche del recente nuovo capo di Roscosmos, Yuri Borisov, che in luglio ha sostituito il bellicoso Dmitry Rogozin al comando dal 2018, quando i russi dovettero affrontare la questione spinosa di una piccola fessura, questa volta interna, in una Soyuz.

     

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    I PRECEDENTI

    Non si è mai stati costretti a farlo, ma più volte gli astronauti si sono accomodati nelle navicelle quando era atteso il passaggio di qualcosa di potenzialmente pericoloso, frammento di meteorite o di metallo che fosse. Ora all'Iss sono ormeggiate, in stato di efficienza, una Crew Dragon (4 posti) e tre cargo (due russi Progress e l'americano Cygnus).

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