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    GIGI SABANI, "IL PRINCIPE DEGLI IMITATORI" DIMENTICATO DA TUTTI - A 10 ANNI DALLA SUA SCOMPARSA NESSUNA TV HA RICORDATO IL SUO TALENTO – QUELLA “CALUNNIA INFAME” CHE GLI DISTRUSSE LA VITA E IL PM CHE SPOSO' LA SUA EX TESTIMONE DELL'ACCUSA – MAURIZIO COSTANZO: "NOSCHESE QUANDO LO VIDE RESTO’ IMPRESSIONATO DALLA SUA BRAVURA. E SI SENTI' MALE..." - VIDEO


     
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    Cristiana Lodi per Libero Quotidiano

     

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    Fantastico ogni sabato sera. Ma poi Premiatissima e prima di cena, sistematico, Ok, il prezzo è giusto! Non si poteva andare a dormire e non ci si metteva a tavola senza averli guardati o anche soltanto aspettati. Sul divano o apparecchiando nel tinello, con la sigla a segnare l' ora. Heather Parisi e Discobambina, la Cuccarini e Tutto Matto, insomma quando la televisione era televisione.

     

    Allora come non ricordare lui, in quegli arrembanti Ottanta e Novanta? E poi, scusate, chi sono e chi sarebbero mai stati la Vanoni o Celentano, Enzo Tortora o Mike Bongiorno senza lui che li imitava?

     

    Senza Gigi Sabani, il re degli sdoppiatori che la risata te la strappava sempre e di sicuro? Era lo showman per definizione, il più amato e corteggiato fra i personaggi televisivi di allora. «Quegli anni erano i suoi!» dice Marino Bartoletti, «perché Gigi Sabani era davvero un grande nella tv generalista dominata da Corrado, Mike, Pippo e Costanzo. Impossibile dunque scordarselo, anche se i più hanno perso la memoria in occasione del decennale della sua morte: 4 settembre 2007».

     

    Tiene a sottolinearlo il giornalista, e lo fa attraverso i social, schizzando veleno sui «palinsesti della tv estiva» in via di chiusura e che a suo dire «avrebbe potuto fare qualcosa per ricordare il talento così poliedrico di Sabani, la sua grazia verso gli altri e il suo sorriso». Bartoletti ricorda il giorno della fine dell' artista «del suo cuore che si spezza per colpa di una calunnia infame, che dieci anni prima lo aveva trascinato in carcere completamente da innocente».

    marino bartoletti marino bartoletti

     

    Si riferisce al cosiddetto "Merolone", come fu ribattezzata l' inchiesta voluta dal sostituto procuratore di Biella Alessandro Chionna. Una storia di presunte truffe a scopo di sesso, sullo sfondo di ricatti e provini a luci rosse per aspiranti starlette. Arrestati Sabani e anche Valerio Merola. Una Vallettopoli ante litteram, destinata a finire nel niente (archiviata) perché priva di qualsiasi prova, con gli arrestati che vengono prosciolti ancora prima di arrivare al processo. E la distruzione della carriera degli stessi, come conseguenza ovvia.

     

    Quando Gigi Sabani muore, ucciso da un infarto a un mese esatto dal compleanno (55), tutto viene ricondotto a quella vicenda. «Il cuore spezzato dallo scandalo», «La vita stroncata, come fu per la carriera», titolano i giornali.

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    4 settembre 2007, martedì. Gigi Sabani è a casa della sorella Isabella, quartiere Prenestino a Roma. Un forte dolore al braccio sinistro, per tutto il giorno. Isabella chiama il medico di famiglia, ma questi inspiegabilmente non si accorge dell' infarto in corso. Prescrive un antidolorifico. A tarda sera, un nuovo malore. Stavolta più forte. Gigi Sabani crolla a terra in bagno, senza più rialzarsi. I soccorritori del 118, tentano di rianimarlo, ma non c' è nulla da fare. Due giorni dopo, i funerali nella Chiesa degli Artisti a Roma. Lacrime e rabbia e accuse non proprio velate.

     

    Estate 1996, è il 18 giugno. Sabani vien arrestato insieme con Valerio Merola. Ad accusarli è il magistrato Alessandro Chionna: ha imbastito l' inchiesta sulla base di dichiarazione della conduttrice televisiva Raffaella Zardo.

     

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    Una certa Katia sostiene di essersi intrattenuta sul sofà di Gigi in cambio di una foto con dedica ("a spaghettino") e della vaga promessa di una comparsata in televisione. Stesse accuse a Valerio Merola, poi ribattezzato "Merolone" come lo scandalo giudiziario, per via dei suoi sbandierati attributi. Ma questo non sarà l' unico soprannome e nemmeno l' unico aneddoto della storia: i giornali apostrofano Alessandro Chionna «Il giudice e la ballerina», perché si fidanza e sposerà la ex fidanzata di Gigi Sabani, che era stata testimone dell' accusa.

     

    I quotidiani dispensano frammenti degli interrogatori. Con Gigi Sabani che dichiara: «Raffaella Zardo l' ho conosciuta nel '92 a Rovigo durante la trasmissione Piacere Rai 1 dopo che Valerio Merola mi aveva telefonato dicendomi che questa era una ragazza "forte", intendendo che era una tipa brillante. Sì, ho avuto diversi rapporti sessuali con la giovane, ma preciso anche che mi sono limitato a spiegare alla ragazza come è fatto il mondo dello spettacolo, senza avere mai combinato incontri né truffato nessuno».

     

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    Colpi di scena per una assurda bolla di sapone che, in quanto tale, non approderà nemmeno in aula. Il 18 febbraio '98 arriva l' archiviazione. Un anno dopo, la quarta sezione della corte d' appello di Roma stabilisce che Sabani deve essere risarcito e che lo Stato dovrà pagare anche le spese processuali.

     

    «Un bel regalo per il mio prossimo compleanno» commenta lui «sull' ordinanza dei giudici si legge che "chi sia stato ingiustamente sottoposto a custodia cautelare può ottenere dallo Stato una riparazione per le conseguenze personali e familiari derivanti dalla privazione della libertà". Insomma, il condannato ora è il ministero del Tesoro per quei 13 giorni di prigione che ho scontato da innocente. Bella consolazione».

     

    SORRISI E CANZONI SORRISI E CANZONI

    Da quel momento il re degli imitatori non riuscirà a darsi pace: «Quando io e altri fummo sbattuti violentemente in prima pagina senza certezze sulle eventuali responsabilità» dirà «nessuno, a parte pochi, cito Maurizio Costanzo, si impegnò per difendere la nostra dignità». Tagliato fuori dalla tv, sbalzato dal trono, Gigi Sabani subisce la beffa del risarcimento. Tredici giorni di ingiusta detenzione patiti (ai domiciliari) dal 18 giugno all' uno luglio '96, valgono 24 milioni di lire . In Tribunale hanno fatto i conti della serva: gli arresti domiciliari sono meno "afflittivi" della gattabuia, il contratto con Sotto a chi tocca di Canale 5 non era ancora firmato, nel '97 Sabani ci aveva rimesso "solo" 250 milioni rispetto all' anno precedente e così via. Poco importa che 24 milioni di lire, Sabani, li guadagnasse in una o due serate e che la Corte d' appello di Roma non avesse tenuto conto che per un presentatore l' immagine è tutto; di fatto quella di Gigi Sabani da quel 18 giugno '96 è disintegrata. Rientra in tv con contratti modesti, e quando capisce che il pubblico si annoia prova a calarsi a fatica in un personaggio più famoso di lui, giusto per strappare un applauso. Non è più un imitare, ma un tentativo di sdoppiarsi in qualcuno che non sia lui stesso.

    GIGI SABANI GIGI SABANI

    Muore senza sapere che Raffaella Ponzo, l' ultima fidanzata, aspetta un figlio. Gabriele, 10 anni, porta il cognome Sabani. «Potevano salvarlo, se non gli avessero dato quel maledetto antidolorifico», dice da sempre Raffaella. Simone Sabani, il primogenito, invece, non vuole polemiche. Ha una richiesta soltanto: «Ricordare papà sorridente, affacciato alla finestra, che saluta la gente».

     

     

    «NOSCHESE LO VIDE E SI SENTÌ MALE»

     

     

    CRI.LO per Libero Quotidiano

     

    «Come morire a occhi aperti» aveva scritto Sabani «vedi quello che ti succede e non puoi farci niente.

     

    Anzi, una cosa la puoi fare: conti i buoni, pochissimi.

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    La famiglia, poi Lino Banfi, Gianni Morandi, Arbore, Celentano, Cutugno e Maurizio, sì Costanzo, più degli altri Poi i cattivi, cioè quasi tutti».

     

    Lei, Costanzo, non lo ha mai isolato

     

    «Isolato? Non soltanto non l' ho mai mollato, io l' ho sempre difeso. Ho dedicato più di una trasmissione a sostegno della sua innocenza.

     

    Era chiaro dall' inizio che quella storia dei provini sexy, dei ricatti e della prostituzione non poteva stare in piedi. E poi non era da Gigi lui era dolce, affettuoso, perbene. Uno scandalo inutile. Ovvio che tutto sarebbe finito nel nulla da cui era venuto».

     

    Gran parte del mondo dello spettacolo gli voltò le spalle.

    SABANI PANNELLA SABANI PANNELLA

    «Beh i contratti saltarono, ovvio. Isolato dalle produzioni ed evitato da tanti colleghi.

    Io invece l' ho sempre fatto venire alle mie trasmissioni. A Buona Domenica era presente a quasi tutte le puntate, nulla per me era cambiato rispetto a quando lo facevo scendere dalla gradinata insieme con Celeste Johnson. Gigi era il Principe degli imitatori. Le racconto un aneddoto.».

     

    Qual è questo aneddoto?

    «Il grande Alighiero Noschese, tanti tanti tanti anni fa, lo vide in azione la prima volta. E si sentì male. Impressionato dalla sua bravura. E comprensibilmente preoccupato».

     

    L' inchiesta del pm Alessandro Chionna fu archiviata prima di arrivare al processo. Ma a suo parere ebbe ripercussioni sulla salute di Sabani?

    alighiero noschese alighiero noschese

    «Gigi soffrì tantissimo e la cosa lo segnò in modo irreversibile. La vittoria alla fine fu piena, ci fu il riconoscimento per quell' arresto ingiusto e anche per i 13 giorni di cella che ne conseguirono».

     

    Ventiquattro milioni di lire, il danno quantificato e risarcito.

    «Sì ma cosa sono i soldi? Quell' esperienza segnò Gigi non soltanto nel fisico. E poi scusi, ventiquattro milioni di lire a fronte di contratti molto ma molto più consistenti che saltarono. Ripeto: non è il denaro a riparare il danno, che resta comunque irreparabile. La sofferenza inflitta da quella vicenda, ha inciso sulla sua fine. Quel peso che si è portato sulle spalle da innocente alla fine lo ha ucciso».

    Fu infarto.

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    «Sì, e purtroppo il medico non se ne accorse. Gigi era a casa della sorella. Aveva i dolori da tutto il giorno; chiamarono il dottore che prescrisse un antidolorifico. C' era l' infarto anche questo è assurdo. Penso ai figli, al grande e al piccolo che lui non ha potuto conoscere. Spero stiano bene».

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