Sandro De Riccardis per “la Repubblica”
CARLOTTA BENUSIGLIO I GIARDINI DI PIAZZA NAPOLI
È l' ultima ad aver visto Carlotta Benusiglio viva, a pochi metri dal suo palazzo di piazza Napoli, lunedì sera. È la prima a trovarsi davanti la scena straziante di Carlotta ormai priva di vita, martedì mattina, impiccata a un albero ai bordi del parco milanese.
Cristina, 50 anni, ha due cani e fa anche la dogsitter per diversi residenti del quartiere.
Cosa ricorda di quella sera?
«Ero a passeggio come al solito con i cani. Credo non fossero ancora le sette quando ho visto arrivare la macchina di Marco, il fidanzato di Carlotta. Lei è sbucata dal portone ed è salita nella sua Mini Cooper grigia. Poi sono andati via e non ci ho più pensato».
CARLOTTA BENUSIGLIO 4
Come le è sembrata?
«L'ho vista per pochi secondi ma sembrava tranquilla, serena. Anche se si sapeva che i due litigavano spesso».
Quando ha rivisto Carlotta?
«Purtroppo sono stata io a trovarla nel parco, poche ore dopo. Porto i cani fuori la mattina presto, erano le sette meno un quarto. All' inizio non ho capito che si trattava di un corpo appeso ai rami. Mi sono avvicinata e mi sembrava una persona appoggiata di spalle al tronco dell' albero, che è molto sottile. Pensavo che ci fosse qualcuno che, come al solito nel parco, scambia gli alberi con un bagno pubblico».
Invece era una ragazza impiccata.
«Quando mi sono avvicinata ancora di più ho capito che era successo qualcosa di terribile. C'era una donna morta, credo già da un po', perché aveva il viso cianotico. Pensavo fosse una sudamericana».
CARLOTTA BENUSIGLIO 2
In che posizione era il corpo?
«Aveva il volto ripiegato sul petto, immobile, coi piedi che toccavano terra e le gambe piegate. La sciarpa era ancora tesa, legata al ramo e al corpo. All' inizio ho pensato fosse una cintura».
Cristina, sotto shock, richiama l' attenzione di una coppia che è poco distante, che però non si è accorta di nulla. Sono poi loro ad allertare la polizia e le ambulanze. Ma per Carlotta, 37 anni, non c'è ormai più niente da fare.
Quando ha capito che conosceva la vittima?
«Non l'ho capito subito perché ero sconvolta. Ma poi ho realizzato che era la stessa ragazza che avevo visto la sera prima».
CARLOTTA BENUSIGLIO CON LA SORELLA
Lei crede al suicidio?
«Qui non ci crede nessuno. Non ci spieghiamo come ci si può legare, senza appoggio, a un ramo che è a due metri da terra».
A marzo, in questo parco si è suicidata una clochard polacca con un lenzuolo annodato alle ringhiere degli ex bagni pubblici.
«Me lo ricordo bene. In quel caso però quella povera donna aveva usato un bidone della spazzatura per arrivare alle ringhiere. È stato trovato riverso vicino al corpo ed è rimasto lì per giorni. Nel caso di Carlotta, non c' era niente ai piedi dell' albero. Mi sembra strano che si sia arrampicata, abbia annodato la sciarpa e si sia lasciata andare così. Come ha potuto fare tutto da sola?».
CARLOTTA BENUSIGLIO 3
Cosa pensa sia successo?
«Questo non lo so. Qui in quartiere, al bar, nel palazzo della ragazza, Marco e Carlotta erano una coppia conosciuta. Ne abbiamo parlato molto dopo la tragedia. In casa i litigi erano continui, e i condomini si lamentavano anche per le feste e il trambusto nel cortile. Ma loro litigavano anche in strada, discutevano e urlavano. Se lo ricordano in tanti».
L' autopsia ha escluso lesioni o segni di liti sul corpo.
«Non posso dire nulla su quello che è successo. Tutto il quartiere, però, non riesce a darsi una spiegazione».