DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA…
Estratto dell'articolo di Paolo Brera e Rossella Tercatin per “la Repubblica”
[…] Avanza, ma a fatica, il nuovo tentativo di arrivare a una tregua a Gaza. Il capo del Mossad, David Barnea, è rientrato ieri a Tel Aviv dopo avere concordato la bozza su cui riaprire formalmente il negoziato sugli ostaggi e sul cessate il fuoco nella Striscia.
La base su cui poggia l’ipotesi di accordo è stata definita al Cairo dallo Shin Bet e presentata dal presidente egiziano Al Sisi: prevede la liberazione di 4 ostaggi in cambio del rilascio di prigionieri e di una breve tregua, seguita «da dieci giorni di trattative» per un accordo completo.
Barnea era volato a Doha a incontrare il premier del Qatar, l’emiro Al Thani, e il capo della Cia William Burns. In 24ore è stata varata la bozza da presentare al nuovo gruppo dirigente di Hamas, che ha ereditato da Sinwar il diritto di ultima parola.
«La discussione tra i mediatori e Hamas continuerà» per «valutare la fattibilità di un negoziato verso un accordo», dice l’ufficio di Bibi: «Ora che Sinwar è andato — aggiunge il premier — potrebbe esserci più di una possibilità».
Ma i segnali da Hamas sono freddi: suoi dirigenti dicono alla tv saudita Asharq News di poter accettare solo se porterà a un accordo sul completo ritiro israeliano. «Fosse per me firmerei al volo — chiosa Netanyahu — ma non è ancora arrivata alcuna proposta», perché Hamas chiede la fine delle ostilità.
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Che Israele non vuole concedere senza avere raggiunto i suoi obiettivi: ritorno degli ostaggi, disarmo e fine del controllo di Hamas su Gaza. Anche Gershon Baskin, il più esperto negoziatore israeliano, è scettico: «Hamas difficilmente accetterà se non porta alla fine della guerra — dice a Repubblica — e Netanyahu non accetterebbe la fine della guerra. Non si muoverà nulla fino alle elezioni americane: Bibi non vuole dare vantaggi a Kamala Harris ».
Il fatto che nemmeno il “mini- accordo” sia arrivato in porto ha spinto uno dei negoziatori israeliani, Oren Setter, a dimettersi. Il premier intanto guarda al dopo: «Dal giorno in cui Hamas non controllerà più Gaza e Hezbollah non sarà più affacciato alla frontiera, continueremo il processo degli Accordi di Abramo per costruire la pace con altri Paesi arabi».
DAVID BARNEA BENJAMIN NETANYAHU - MEME BY EDOARDO BARALDI BENJAMIN NETANYAHU - ATTACCO DI ISRAELE ALL IRANDAVID BARNEA
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