DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI…
Estratto dell’articolo di Giordano Stabile per “la Stampa”
Si ferma la guerra più lunga di sempre per Israele e il nuovo Medio Oriente prende forma ancor prima che Donald Trump s'insedi alla Casa Bianca. Con, ben incisa, la cofirma di Benjamin Netanyahu. Un sogno nato trent'anni fa sulle sponde dell'Atlantico e del Mediterraneo, dalle teorie dei neocon statunitensi e dell'ala destra del Likud. Che la guerra infinita al terrorismo, le primavere arabe, le prime spallate di The Donald, l'uccisione, per esempio, del generale dei Pasdaran Qassem Suleimani nel 2000, non erano riuscite a realizzare.
strage di civili a beit lahia a gaza 8
E invece c'è riuscita Hamas, senza volerlo, con il 7 ottobre. Un innesco dalle conseguenze persino più importanti dell'11 settembre. Allora si trattava di annientare l'islam militante sunnita. Ora di distruggere l'asse sciita guidato dall'Iran. "King Bibi" ha centrato l'obiettivo. Ha decapitato Hezbollah, il terminale libanese. Accelerato la caduta di Bashar al-Assad in Siria, cancellato l'autostrada Baghdad-Beirut che alimentava la resistenza anti-israeliana. Indebolito come mai prima la proiezione regionale del regime degli ayatollah.
PROTESTE CONTRO NETANYAHU PER IL LICENZIAMENTO DI GALLANT
Una grande vittoria. Manca il suggello. E cioè la distruzione definitiva di Hamas. Per questo ha esitato tanto a dire sì alla tregua e al ritorno a casa degli ostaggi, quelli ancora vivi. Hamas è stato sventrato, ma continua a respirare, a dettare condizioni, a tendere agguati, come quello costato la vita a cinque soldati soltanto lunedì. Gaza non c'è più, in superficie. I militanti palestinesi esistono ancora, tra le macerie e nel sottosuolo dei tunnel.
E allora, 466 giorni di guerra non sono bastati. È stato il conflitto più lungo condotto da Israele. Più del primo, nel 1948-1949, durato nove mesi. E il primo dal 1973 condotto su più fronti, quattro terrestri: Gaza, Cisgiordania, Libano, Siria. Nel 1949 si contavano alla fine 6500 morti, 4 mila soldati. Nel '73, 2500, quasi tutti militari. Questa volta 1900, mille soldati, 900 civili, a partire dagli 815 trucidati dai miliziani nel solo giorno del 7 ottobre, assieme a quasi 400 soldati. Una guerra lunga, sanguinosa, con anche 8500 feriti gravi e mutilati.
strage di civili a beit lahia a gaza 7
Con un prezzo così, a chiedere la cancellazione definitiva di Hamas erano persino alcuni parenti degli ostaggi, a costo di non rivedere più i loro cari.
Netanyahu, con dietro la maggioranza degli israeliani, non ci rinuncerà. Non ritiene sufficiente il prezzo pagato finora dai palestinesi. I morti.
Da un minimo di 47 mila a oltre 70 mila, secondo uno studio pubblicato dalla rivista britannica The Lancet.
BENJAMIN NETANYAHU CON I CARTELLI ALL ONU
La campagna di Gaza è stata ad altissima intensità. Israele ha sganciato quasi 100 mila tonnellate di bombe, su una superficie della Striscia di appena 365 chilometri quadrati.
Sul Reich nazista, oltre mezzo milione di chilometri quadrati, ne vennero sganciate 1,5 milioni di tonnellate in cinque anni. Una simile, terrificante intensità ha lasciato un deserto. Secondo le stime dell'Onu, il 65 per cento degli edifici sono stati distrutti o gravemente danneggiati, così come il 68 per cento delle strade. Il 70 per cento degli impianti di desalinizzazione e potabilizzazione dell'acqua non funziona più. E con loro la maggior parte delle scuole, moschee, panetterie. Gaza diventa inabitabile ma chi ci abita non sa dove scappare, non può andar via.
[…]
strage di civili a beit lahia a gaza 5
Tutto questo pone limiti enormi alla vittoria di Netanyahu […] Sul fronte ristretto, vale a dire i palestinesi, il premier israeliano non ha ancora annichilito Hamas, non ha pacificato la Cisgiordania, non può rioccupare tutta la Striscia e cacciare i suoi abitanti, perché nessuna nazione araba è disposta ad accoglierli, men che mai l'Egitto. La questione palestinese rimane lì, irrisolta.
benjamin netanyahu con la mappa della striscia di gaza 1
Sul fronte ampio, il Medio Oriente, rimangono molte incognite. L'asse sciita è frantumato. L'Iran ha assunto una postura prudente, dimessa, lo si è visto con l'elezione in Libano di un presidente, Joseph Aoun, e di un premier, Nawaf Salam, più vicini a Washington e a Parigi che a Teheran, con l'astensione di Hezbollah. Ma, ed è questo l'aspetto non ancora emerso, si è formato un nuovo asse sunnita che potrebbe diventare altrettanto minaccioso. E cioè la Turchia, la Siria turchizzata, con Damasco governata da un movimento guerrigliero che ha la stessa identica radice ideologica di Hamas, e pure lo stesso percorso, da miliziani panislamisti a combattenti nazionalisti.
strage di civili a beit lahia a gaza 4
[…] infine c'è l'incognita rappresentata dall'amico Trump.
Vuole domare l'Iran, ok. Ma ha già trattato la resa americana in Afghanistan con i Taleban, nessuno sa come negozierà con i mullah iraniani. Stava per ritirare tutte le truppe statunitensi dal Nord-Est della Siria, lasciando i curdi in pasto alle milizie filo-turche.
C'era riuscito a metà, l'hanno fermato in extremis, al Pentagono. Potrebbe decidere di completare l'opera. E i curdi non sono solo un popolo in cerca di una patria, rappresentano anche la profondità strategica di Israele. Perderli sarebbe un duro colpo. Tutto è ancora in divenire.
proteste contro netanyahu a tel aviv PROTESTE CONTRO NETANYAHU A TEL AVIV proteste contro netanyahu a tel aviv. bombardamenti sulla striscia di gaza 9 ottobre 2023 strage di civili a beit lahia a gaza 1sinwar in un tunnel di gaza 1MEME SULLE UCCISIONI DI HANIYEH, NASRALLAH E SINWAR strage di civili a beit lahia a gaza 2strage di civili a beit lahia a gaza 11strage di civili a beit lahia a gaza 12strage di civili a beit lahia a gaza 3strage di civili a beit lahia a gaza 6bombardamento su gaza 6bombardamento su gaza 5conferenza stampa di benjamin netanyahu 4
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