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    MA CHE SORPRESA, NETFLIX È ALLERGICA ALLE TASSE – IL COLOSSO DELLO STREAMING NEL 2018 HA SPOSTATO PROFITTI FINO A 430 MILIONI DI DOLLARI VERSO PARADISI FISCALI – NONOSTANTE GESTISCA FORMALMENTE ALCUNE SOCIETÀ A LONDRA, LE VENDITE NEL REGNO UNITO VENGONO FATTURATE DA UNA SOCIETÀ OLANDESE. E OVVIAMENTE NON PAGA TASSE NEMMENO IN ITALIA, NONOSTANTE IL CEO ABBIA ANNUNCIATO L’APERTURA DI UNA SEDE…


     
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    Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi per www.ilsole24ore.com

     

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    Netflix ha spostato profitti fino a 430 milioni di dollari dalle sue filiali internazionali verso paradisi fiscali nel 2018. Lo rivela un rapporto di TaxWatch, un think thank di Londra che monitora le politiche fiscali delle multinazionali in Gran Bretagna. Il report “No Tax and Chill. Netflix’s offshore network” - un'analisi dei conti della società di streaming video negli Stati Uniti, nei Paesi Bassi e nel Regno Unito - mostra che Netflix è l'ultimo esempio di un elenco crescente di giganti digitali che utilizzano una rete di società offshore per spostare i profitti nelle giurisdizioni più favorevoli ed evitare di pagare le imposte.

     

    Nel 2018, nonostante abbia realizzato 1,2 miliardi di dollari di profitti in tutto il mondo e registrato entrate (stimate) per 860 milioni di sterline dai suoi 10 milioni di abbonati britannici, la società non ha pagato alcuna imposta nel Regno Unito.

     

    L'indagine a Milano

    Lo scorso ottobre la Procura di Milano aveva aperto un’inchiesta per omessa dichiarazione dei redditi nei confronti di Netflix. L'Indagine, coordinata dal pm Gaetano Ruta e affidata ai militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza, a differenza della altre inchieste fiscali milanesi che hanno riguardato Apple, Google o Facebook, non contesta a Netflix la “stabile organizzazione” occultata al fisco. E questo perché, pur avendo un’attività nel nostro Paese (ha 1,4 milioni di abbonati), non ha strutture e dipendenti (immobili, impianti e macchinari da cavi, fibre ottiche e computer) che partecipano in modo rilevante all'attività che invece viene svolta, in Olanda, nella sede europea.

     

    Dopo l'annuncio dell'inchiesta giudiziaria milanese, il Ceo di Netflix, Reed Hastings, aveva annunciato l'apertura di una società in Italia: «Abbiamo raggiunto 2 milioni di abbonati – aveva affermato -. Siamo cresciuti e investiremo 200 milioni di euro nei prossimi due anni in contenuti italiani. E Netflix aprirà una sede in Italia. Come tutte le imprese internazionali è importante pagare le tasse e per questo apriremo un ufficio stabile».

     

    Il rapporto di TaxWatch

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    «Netflix è l'ultima di una lunga lista di multinazionali digitali che sembra progettata per evitare le tasse – afferma il direttore di TaxWatch Uk, George Turner -. Spesso si afferma che aziende come Netflix sono internazionali e che non vi è nulla di insolito negli accordi fiscali, ma questo è difficile da giustificare quando si vede che gran parte del loro contenuto è realizzato qui nel Regno Unito, e così tanti dei loro clienti si trovano anche in Gran Bretagna».

     

    Sebbene Netflix gestisca alcune società a Londra, le vendite nel Regno Unito vengono fatturate da una società offshore con sede nei Paesi Bassi. Questa società acquista servizi dalla filiale britannica di Netflix con un margine basso, con conseguenti scarsi profitti o tasse nel Regno Unito.

     

    Secondo il rapporto, anche i Paesi Bassi beneficiano poco di questo schema poiché la società olandese paga miliardi ad altre società Netflix sconosciute, lasciando anche in Olanda scarsi profitti.

     

    L'ultima arrivata nel club

    Facebook, Amazon e Google sono passate sotto la lente del Fisco internazionale negli ultimi anni, ma Netflix no. Probabilmente a causa della minore redditività rispetto agli altri giganti del web. Tuttavia negli ultimi anni Netflix ha registrato un balzo dei profitti, saliti da 123 milioni di dollari nel 2015 a 1,2 miliardi di dollari nel 2018.

     

    Nel rapporto, TaxWatch afferma che Netflix ha implementato schemi di elusione fiscale simili a molte altre società multinazionali che operano nel digitale. I ricavi non vengono riscossi nel paese in cui sono realizzati. I clienti versano i propri soldi a società offshore.

     

    I margini di profitto storicamente più bassi di Netflix indicano però che la portata dell'eventuale elusione fiscale è più bassa rispetto a quella di altre società multinazionali che impiegano schemi analoghi.

     

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    TaxWatch stima che solo nel 2018 Netflix abbia mosso tra 327,8 e 430 milioni di dollari di utili in giurisdizioni fiscali favorevoli. Netflix è un fornitore globale di video on demand. È partita vendendo Dvd per corrispondenza negli Stati Uniti ma si è subito trasformata in fornitore di video via Internet per arrivare a produrre propri contenuti. La società ha avviato le operazioni internazionali nel 2010 entrando nel mercato canadese e si è poi estesa in tutto il mondo, arrivando anche in Italia nell'ottobre 2015.

     

    Tra Lussemburgo, Olanda e Uk

    Se si osserva la struttura aziendale di Netflix – afferma lo studio di TaxWatch – si nota che funziona in modo simile ad altre società finite nel mirino delle autorità fiscali internazionali. Nei paesi in cui opera, Netflix non registra le entrate dei suoi abbonamenti attraverso una filiale locale. Quando la società ha iniziato a vendere abbonamenti nel Regno Unito nel 2012, lo ha fatto attraverso una società lussemburghese, Netflix Luxembourg.

     

    Netflix Luxembourg, nata alla fine del 2011, all'inizio non aveva clienti in Lussemburgo e pubblicava i suoi conti in sterline. Nel 2015, quando la società ha iniziato a vendere abbonamenti in Lussemburgo, Netflix ha trasferito le sue operazioni europee ad Amsterdam e a una società olandese, Netflix International BV.

     

    Netflix International BV ora raccoglie la maggior parte dei ricavi della società al di fuori degli Stati Uniti. Nel 2018 la società olandese ha registrato entrate per 5,5 miliardi di euro (6,27 miliardi di dollari). Netflix International BV, insieme alla sua controllante Netflix International Holdings BV ha registrato profitti per 151 milioni di euro nel 2018, con un margine di appena il 2,7%. Uno dei motivi del margine relativamente basso delle due Netflix International – ricorda il rapporto – sono i 4 miliardi di euro erogati ad “altre società del gruppo”.

     

    Nel 2018 la società ha pagato solo 4 milioni di euro in tasse nei Paesi Bassi mentre nel 2017 non è stata pagata alcuna imposta. Netflix International BV è di proprietà di Netflix International Holdings, un'altra società olandese, a sua volta di proprietà di Netflix Global Holdings CV.

     

     

    Le società in accomandita olandesi

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    Le CV (dall'olandese Commanditaire vennootschap) sono entità equiparabili alle società in accomandita semplice e si tramutano spesso in “fantasmi fiscali” invisibili all'erario perché i partner che costituiscono la società possono risiedere all'estero. In questo caso non pagano le imposte in Olanda, che presuppone che le paghino in madrepatria, ma nemmeno nel loro paese, che a sua volta presume che le tasse vengano versate nei Paesi Bassi.

    LA STRUTTURA DI NETFLIX LA STRUTTURA DI NETFLIX

     

    Nel caso di Netflix – spiega il rapporto di TaxWatch - i bilanci affermano che la società ha sede negli Stati Uniti, ma una ricerca nei registri aziendali negli Stati Uniti non ha prodotto risultati. I documenti fondativi di Netflix International Holdings indicano che Netflix Global Holdings CV ha un indirizzo nelle Isole Cayman. Netflix sostiene invece di aver chiuso le società delle Cayman. Dove la società sia effettivamente domiciliata rimane un mistero, sostiene TaxWatch.

     

    I profitti di Netflix International

    Quanto guadagna o non guadagna Netflix al di fuori degli Stati Uniti non è semplice da calcolare. Secondo i conti annuali consolidati di Netflix, la società ha subito perdite nel suo segmento “International streaming” ogni anno tra il 2011 e il 2018.

    L'ESPANSIONE DI NETFLIX L'ESPANSIONE DI NETFLIX

     

    Nonostante ciò, i conti Netflix nel 2017 hanno rivelato che la società aveva accumulato un totale di 484,9 milioni di dollari in guadagni all'estero. La disclosure è stata fatta nell'ambito dei calcoli sulla nuova riforma fiscale voluta dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.

     

    Nel dicembre 2018 il quotidiano britannico The Times ha riferito che i conti di Netflix erano sotto esame da parte dell'Hmrc, l'agenzia fiscale britannica. Secondo gli articoli della stampa del Regno Unito, Netflix avrebbe registrato scarse entrate nel Paese, che non corrispondevano alle informazioni sul numero di abbonamenti che la società avrebbe nel Regno Unito.

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    La riforma fiscale Usa

    Nel 2017, oltre a una tassa di transizione una tantum, il governo federale degli Stati Uniti ha introdotto una serie di norme antielusione per garantire che i profitti realizzati all'estero siano soggetti ad un livello minimo di tassazione. Una di queste regole è la Gilti (Global intangible low tax income), che punta a far rientrare negli Stati Uniti la proprietà intellettuale delle multinazionali oggi controllata da filiali in giurisdizioni fiscali favorevoli.

     

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    L'operazione della Gilti è complessa, ma l'effetto è di imporre una tassa minima del 10% sugli utili su attività immateriali situate all'estero. L'imposta ha come obiettivo solo gli utili dichiarati nelle giurisdizioni con un'aliquota fiscale inferiore al 13,125%.

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    Nel bilancio 2018, Netflix ha dichiarato di essere soggetta a un onere fiscale di 43 milioni di dollari a causa della Minimum tax Usa sulle società estere. TaxWatch afferma di ritenere che questo ammontare equivalga alla Gilti dovuta nell'ambito della riforma fiscale di Trump.

     

    Questo sembra confermare che la società stia spostando i profitti in paradisi fiscali. Nel 2018 Netflix - sostiene il rapporto - ha trasferito da 327,8 milioni a 430 milioni di dollari di profitti non statunitensi in giurisdizioni offshore.

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    Netflix nel Regno Unito

    L'indagine di TaxWatch ha rilevato 19 società controllate da Netflix nel Regno Unito. Solo una di queste, Netflix Services Uk, ha compilato un bilancio, le altre sono nate da troppo poco tempo.

    Netflix Services Uk non ha clienti nel Regno Unito, ma fornisce servizi a Netflix International nei Paesi Bassi, che vende direttamente ai clienti del Regno Unito. Come accade in altre multinazionali, Netflix Services Uk è pagata il minimo indispensabile per il servizio che eroga alla società olandese.

     

    Nel 2018 la filiale britannica ha registrato ricavi per 48 milioni di euro, con un utile ante imposte di poco superiore a 2 milioni di euro. Il valore reale del mercato britannico per l'azienda è molto più elevato. Le entrate di Netflix nel Regno Unito sono relativamente facili da calcolare.

     

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    I dati del Bradcasters' Audience Research Board mostrano che Netflix ha raggiunto i 10 milioni di abbonati nel quarto trimestre del 2018. Nel 2016 la società aveva 5,2 milioni di abbonati nel Regno Unito.

     

    Oltre 10 milioni di abbonati

    All'inizio del 2018 la società aveva 9,11 milioni di abbonati e 10,31 milioni alla fine dell'anno. Il guadagno medio per abbonato di Netflix nel segmento streaming internazionale è stato di 113 dollari all'anno secondo i bilanci del gruppo. Dunque - afferma TaxWatch -, moltiplicando questa cifra per il numero medio di abbonati durante l'anno (9,71 milioni) si ottengono ricavi da abbonati nel Regno Unito per 1,09 miliardi di dollari (circa 860 milioni di sterline) nel 2018. Questo dato equivale al 14% dei ricavi di streaming internazionali (non statunitensi) dell'azienda, secondo i calcoli di TaxWatch.

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    Reed Hastings e moglie Reed Hastings e moglie

    Dall'analisi dei conti di Netflix, conclude il rapporto, sembra chiaro che la società è strutturata per ridurre al minimo le imposte nelle sue operazioni al di fuori degli Stati Uniti. Le vendite vengono fatturate al di fuori del Regno Unito, anche se esiste una presenza sostanziale nel Regno Unito.

     

    L’hub delle vendite offshore si trova in una giurisdizione con un’ ampia rete di trattati internazionali contro le doppie imposizioni fiscali: l'Olanda. L'hub ha un margine di profitto molto basso poiché vengono pagati costi elevati a società collegate. La filiale del Regno Unito vende i suoi servizi ricavando un basso margine e, di conseguenza, nel Regno Unito rimangono pochi profitti. È probabile che la società operi in modo simile anche in altri paesi, sottolinea TaxWatch.

     

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    Nel 2018 Netflix Services Uk ha realizzato ricavi per soli 48 milioni di euro e un utile di 2,3 milioni di euro. Se Netflix avesse registrato tutti i ricavi dagli abbonamenti Regno Unito, avrebbe registrato un fatturato di 860 milioni di sterline.

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    TaxWatch ha mostrato a Netflix il rapporto prima della pubblicazione ma la società Usa non ha voluto commentare i dati.

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