LA SMENTITA DI EDOARDO ALMAGIÀ
Con riferimento all’articolo “Art is coming Rome”, pubblicato sul vostro sito in data 18 dicembre 2021, e in particolare nel passaggio in cui è scritto:
“New York restituisce all'Italia 200 antichità rubate, e recuperate dagli investigatori americani, dal valore complessivo di 10 milioni di dollari. Il procuratore di Manhattan, Cyrus Vance, ha spiegato che la maggior parte dei reperti è legata alle indagini condotte su Edoardo Almagià, un antiquario italiano che ha vissuto fino al 2003 a New York. Almagià era indagato in Italia per il traffico e la vendita di manufatti rubati ad acquirenti americani”,
si omette di riferire che negli unici procedimenti penali a mio carico (Proc. Rep. Trib. Napoli R.G.N.R. 5814/12; Proc. Rep. Trib. Roma R.G.N.R. 3306/06) non è stato mai chiesto il rinvio a giudizio. Essi sono stati archiviati su richiesta delle stesse Procure della Repubblica competenti.
Non sono quindi indagato per i fatti riportati nell’articolo, che non corrispondono a verità.
Cordiali saluti
(Edoardo Almagià)
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New York restituisce all'Italia 200 antichità rubate, e recuperate dagli investigatori americani, dal valore complessivo di 10 milioni di dollari. Il procuratore di Manhattan, Cyrus Vance, ha spiegato che la maggior parte dei reperti è legata alle indagini condotte su Edoardo Almagià, un antiquario italiano che ha vissuto fino al 2003 a New York. Almagià era indagato in Italia per il traffico e la vendita di manufatti rubati ad acquirenti americani.
Il Generale di Brigata dell'Arma Roberto Riccardi, che dirige il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, è volato negli Stati Uniti per prendere possesso degli oggetti. "La cosa più importante è che questi preziosi reperti archeologici tornino perché fanno parte della nostra identità culturale", ha detto al New York Times Roberto Riccardi.
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Tutti i reperti che saranno restituiti all'Italia erano in mano a persone ed istituzioni che volontariamente hanno accettato di riconsegnarli. Tutti li avevano acquistati da intermediari i quali a loro volta si erano interfacciato con Edoardo Almagià il quale ha operato come antiquario dal 1980 fino al 2006.
Almagià si è difeso dicendo che "ci sono migliaia di oggetti d'arte che viaggiano per il mondo senza documenti e in passato era sempre così" solo ora, dice ancora, "la regolamentazione italiana e americana è diventata più severa". "Perché solo ora? Si potrebbero spendere tutti quei soldi per riparare i musei italiani anziché perseguitare i commercianti", ha detto ancora Almagià.
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Per decenni Edoardo Almagià è stato indagato dalle autorità americane e italiane. Nel 2012 subì un processo con l'accusa di saccheggio di tombe etrusce e romane, la magistratura italiana lo ha assolto ma gli ha imposto la confisca di tutte le reliquie in suo possesso scrivendo che i suoi affari hanno contribuito a "uno dei più grandi saccheggi del patrimonio culturale italiano".
In una intervista anni fa Edoardo Almagià disse: "Ho venduto cose dall'Italia, ci sono oggetti nei musei statunitensi che indubbiamente sono stati rubati dagli scavi ma quando non sono oggetti della massima importanza, penso che dovrebbero rimanere lì in modo che possano essere apprezzati dai visitatori americani”.
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