Alessandro Angeloni per Il Messaggero
SPINAZZOLA COME ENRICO TOTI
È una corsa contro il tempo, con il tempo che non basta. Ora si accorcia, ora si allunga, così come la speranza, che inizialmente ti accompagna e a tratti la perdi. Leo Spinazzola non molla: si ritrova a dover aspettare, ma ci sarà anche per lui una primavera. Che non sarà marzo, forse sarà aprile. Un mese o poco più per il rush finale con la sua Roma e magari per preparare il mondiale, che gli dovranno per forza regalare i suoi compagni azzurri.
Perché quel mondiale ancora non c'è, forse ci sarà: dipenderà dagli spareggi di marzo, che Spina dovrà saltare, magari li guarderà dalla tribuna del Renzo Barbera di Palermo, poi si vedrà. Gli dovranno regalare il Qatar allo stesso modo in cui glielo avevano promesso la vittoria dell'Europeo dopo quel maledetto (per Spina) 2 luglio, che gli ha tolto un tendine di Achille e ogni speranza di giocare la semifinale e la finale.
de rossi spinazzola
LA VECCHIA PROMESSA Quella sera di Monaco, tra le lacrime e il dolore, Leo scorgeva gli sguardi di Chiellini, Bonucci e gli altri amici azzurri, che lo rassicuravano: «Ti regaleremo l'Europeo, che sarà anche tuo».
Ed era davvero suo, per quel suo e giù per la fascia, ad altissima velocità, nella prima fase e anche in quel quarto contro il Belgio, fino alla caduta. Ad alta velocità, lui come nessun altro. Spina ha illuso un po' tutti, illudendo se stesso, quando pensava di tornare miracolosamente in campo in autunno. Non era possibile, lui stesso sapeva.
Lo sapeva anche il professor Lasse Lempainen, che lo ha operato in Finlandia e che di tanto in tanto gli fa visita a Roma per controllare il suo recupero. Spina a Trigoria va tutti i giorni, sempre con lo stesso sorriso, sempre positivo, ma dentro brucia per dover saltare gli spareggi mondiali e per non poter aiutare la Roma in questo percorso mourinhano.
SPINAZZOLA
Si allena individualmente, corsa, pesi, palestra. E sempre fisioterapia. Mourinho ha sperato di averlo a disposizione con il nuovo anno, ha capito che non è possibile e ora, visto anche l'arrivo di Maitland-Niles, non vuole forzare i tempi, evitando spiacevoli ricadute.
IL PUNTO DEL MEDICO Andrea Ferretti, medico sociale della Nazionale, è sempre stato cauto, ai limiti del pessimista. «Sono stato testimone diretto dell'infortunio, la rottura del tendine di Achille è un qualcosa di molto serio e la storia ci insegna che il pieno recupero è piuttosto lento.
SPINAZZOLA CON LE STAMPELLE 1
Ho rivisto Spinazzola poco prima di Natale alla festa della Federazione ed era molto ottimista, pur sapendo che il recupero non sarebbe stato immediato. Le verifiche vere in campo non sono ancora cominciate ma credo che la previsione più realistica sia quella di tornare per la fine di questo campionato, per essere in piena forma ad inizio della prossima stagione per poi essere al top per il mondiale», ha ribadito il medico azzurro ai microfoni di New Sound Level. Mourinho spera di riaverlo a disposizione per la fine di marzo, pur sapendo che il vero Spina lo rivedrà da settembre.
LEMPAINEN IN ARRIVO Nelle prossime settimane, Leo verrà visitato a Roma dal professor Lempainen, che probabilmente - è la speranza - gli darà il via libera per gli allenamenti con la squadra. Da quel momento dovranno passare due-tre settimane per rivederlo tra i convocati. E quello sarà il nuovo inizio.
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