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    1- BLOCCHI STRADALI, IRRUZIONI SUI BINARI, PRESIDI, CORTEI. MENTRE SALE LA TENSIONE IN VAL DI SUSA E IN ALTRE CITTÀ D'ITALIA CON LA FORMA DEL "FLASH MOB", MONTA L’INCAZZATURA FRA LA POPOLAZIONE LOCALE PER L’OCCUPAZIONE DELLE RAMPE AUTOSTRADALI E IL BLOCCO DEL TRAFFICO: “SIAMO LAVORATORI ANCHE NOI, RISPETTATECI!” 2- UN DIPENDENTE DEL COMUNE DI SALBERTRAND, DOPO UNA NOTTE DI DEVASTAZIONI SBOTTA: “ANCHE IO SONO CONTRO IL TAV. MA LA PROSSIMA VOLTA MOLIAMO IL MOTOSEGA” 3- I NO TAV DERAGLIANO: COME PROTESTARE NEL FINE SETTIMANA, DOVE PORTARE L´ESERCITO SABATO POMERIGGIO? L´AREA DELL´AUTONOMIA PREFERIREBBE TORNARE AL CANTIERE DELLA MADDALENA A CHIOMONTE, DIVENTATO UNA SORTA DI FORTEZZA. UNA SCELTA DI ATTACCO: INEVITABILMENTE L´ARRIVO DI MIGLIAIA DI MANIFESTANTI SCATENEREBBE UNA GUERRIGLIA SIMILE A QUELLA DEL LUGLIO SCORSO. CON RISULTATI ANALOGHI: CENTINAIA DI FERITI E ARRESTI. L´AREA ANARCHICO-INCAZZATA, QUELLA PIÙ VICINA AL FOLGORATO LUCA ABBÀ (CONDIZIONI STAZIONARIE), VORREBBE SCENDERE A TORINO


     
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    1- NOTTE TRANQUILLA AI BLOCCHI STRADALI, AUTO INCENDIATE
    Ansa.it

    IDRANTI DELLA POLIZIA CONTRO I NO TAV IN VAL SUSAIDRANTI DELLA POLIZIA CONTRO I NO TAV IN VAL SUSA

    E' trascorsa senza incidenti e tensioni la seconda notte di protesta ai blocchi che gli attivisti del movimento No Tav stanno attuando da lunedì mattina sull'autostrada A32 Torino-Bardonecchia, all'altezza dello svincolo di Chianocco (Torino), e sulla strada statale 25 del Moncenisio, sempre nei pressi di Chianocco.

    Nel corso della notte, non lontano dai punti dove è in corso la protesta, sono andate a fuoco tre automobili, una catasta di legna e il telone di un Tir. La natura degli incendi, tutti spenti dai Vigili del fuoco, é da chiarire. Sono "evidentemente stati appiccati ai danni del movimento stesso", afferma Luigi Casel, uno dei leader No Tav . "Poco dopo le auto - spiega - sono stati dati al fuoco il telone di un Tir e un pallet in un deposito di legna. Tutto lascia pensare che siano opera della stessa mano".

    BLOCCO DEI NO TAV SULLA TORINO BARDONECCHIABLOCCO DEI NO TAV SULLA TORINO BARDONECCHIA

    I manifestanti che hanno trascorso la notte ai blocchi sono stati in tutto qualche centinaia; hanno acceso piccolì falò per riscaldarsi e hanno scandito più volte lo slogan "Luca! Luca!" a sostegno di Luca Abbà, uno dei leader del Movimento No Tav, rimasto ferito lunedì mattina alla Maddalena di Chiomonte cadendo da un traliccio dell'alta tensione sul quale era salito per protestare contro l'ampliamento del cantiere della Tav.

    Blocchi stradali, irruzioni sui binari, presidi, cortei. La protesta dei No Tav contro il supertreno fa salire la tensione in Val di Susa e arriva in altre città d'Italia con la forma del "flash mob": azioni rapide, improvvise, tambureggiate su blog e social network per bloccare una strada (come la tangenziale di Torino), un treno (come il Frecciargento a Lecce) o danneggiare un portone (come quello dell'Associazione degli industriali a Ferrara).

    PROTESTE NO TAV A ROMA PERSONE HANNO INVASO LA STAZIONE TERMINI BLOCCANDO I BINARIPROTESTE NO TAV A ROMA PERSONE HANNO INVASO LA STAZIONE TERMINI BLOCCANDO I BINARI

    In Valsusa è stata ancora una giornata di forte tensione: in due occasioni la Polizia ha usato idranti e lacrimogeni per allontanare le centinaia di attivisti che avevano occupato l'autostrada A32 Torino-Bardonecchia. Nella notte all'altezza di Salbetrand, c'é stata la prima azione di sgombero: i No Tav hanno reagito incendiando i cassonetti con cui avevano formato le barricate.

    Sulla carreggiata - riferisce la Questura - sono stati trovati chiodi a tre punte e cavi metallici tesi fra i guardrail ostruivano il passaggio. Il secondo sgombero è stato verso mezzogiorno, a Chianocco. Una ruspa ha rimosso una barricata, ma dopo il passaggio di colonna di mezzi e blindati delle forze dell'ordine, il presidio si è formato da capo.

    LUCA ABBA DEI NO TAVLUCA ABBA DEI NO TAV

    Nella valle restano ancora parzialmente bloccate le statali 24 della Val Susa e 25 del Moncenisio e la vita delle comunità é, ancora una volta, attraversata e modificata dalla protesta contro il supertreno, come mercati semideserti e decine di Tir in colonna sulle strade.

    Alla battaglia contro la Tav Torino-Lione si è aggiunta la rabbia per l'incidente di Luca Abbà, l'anarchico valsusino rimasto gravemente ferito dopo essere caduto dal traliccio su cui si era inerpicato per protesta e ora ricoverato in coma farmacologico nell'ospedale Cto di Torino.

    PROTESTE VAL DI SUSAPROTESTE VAL DI SUSA

    Le sue condizioni sono stazionarie ma - dicono i medici - reagisce bene alle terapie intensive. La Digos ha trasmesso un rapporto alla Procura guidata da Gian Carlo Caselli. "Come sempre - dice il magistrato - faremo tutti gli accertamenti necessari e doverosi per legge". "L'incidente è un fatto molto triste e grave - commenta il ministro dell'interno, Anna Maria Cancellieri - perché tocca una giovane persona ma spero che questo non esasperi gli animi".

    La responsabile del Viminale auspica "dialogo, sensibilità ed equilibrio" da parte di tutti e invita a riflettere, oltre che "sulla dinamica dell'accaduto", anche su quelli che sono "gli interessi della Nazione". "Il lavoro per la ferrovia ad alta velocità è in corso e deve continuare come previsto", avverte Corrado Passera, ministro delle infrastrutture, e il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, ritiene "urgente e necessario un pronunciamento del Parlamento" sulla quanto sta accadendo intorno alla Tav.

    TAV CANTIERE DI CHIOMONTETAV CANTIERE DI CHIOMONTE

    La notte scorsa è stato completato l'allargamento dell'area di cantiere in Valle Clarea, dove verrà scavato il cunicolo esplorativo. Ora i recinti avvolgono tutti i 7 ettari di territorio previsti (ieri erano 5.6). Gli scavi partiranno una volte concluse le procedure di occupazione temporanea (contro le quali gli avvocati dei No Tav annunciano dure battaglie legali) e di esproprio.


    2- DOPO L'OCCUPAZIONE DELLE RAMPE AUTOSTRADALI E IL BLOCCO DEL TRAFFICO I NO TAV PERDONO CONSENSI
    Paolo Griseri per "la Repubblica"

    LUCA ABBA' MENTRE SI ARRAMPICA SUL TRALICCIO DA CUI E' PRECIPITATOLUCA ABBA' MENTRE SI ARRAMPICA SUL TRALICCIO DA CUI E' PRECIPITATO

    Due giorni per decidere, due giorni per scegliere quale sarà la faccia del movimento No Tav dopo i fatti di Chianocco. Due giorni e il timore di non riuscire più ad avvicinarsi al cantiere della Maddalena.

    Un cantiere ora sì diventato una fortezza più difficile da espugnare rispetto a pochi giorni fa. Perché questo, subito dopo il dramma umano di Luca Abbà, è il fatto nuovo: la recinzione del cantiere. Un passo al quale nell´inverno del 2005 - quello degli scontri di Venaus e del popolo No Tav che riconquista l´area dove si sarebbe dovuta scavare la prima galleria - non si era mai arrivati. Allora i lavori si erano fermati prima. Oggi, anche dopo l´incidente, sono proseguiti e la recinzione è stata eretta.

    NO TAVNO TAV

    Quale sarà la risposta? La frase rivelatrice la pronuncia ancora una volta Alberto Perino, leader dell´ala valligiana, all´assemblea serale convocata alla rampa autostradale di Chianocco, nuovo luogo simbolo della protesta. «Siamo pronti a organizzare flash mob e altre azioni improvvise. Per dare fastidio a chi ci considera un parco giochi o una riserva indiana da spremere». Il problema è evitare la riserva indiana, l´isolamento. Trovare solidarietà, sollecitarla in tutta Italia.

    «Alla Maddalena prima o poi torneremo», dice un militante all´assemblea serale. Ma come, con quali mezzi? La giornata del movimento è in questo dilemma sul futuro. C´è prima un problema più urgente da risolvere: la difficile traversata fino al fine settimana. La notte tra lunedì e martedì è stata di scontri lungo l´autostrada e nei paesi. La mattinata di ieri è stato un lungo fronteggiarsi con la polizia dall´altra parte del guard rail.

    PROTESTE NO TAV A MILANO PERSONE IN PIAZZA SAN BABILAPROTESTE NO TAV A MILANO PERSONE IN PIAZZA SAN BABILA

    A mezzogiorno Perino si collega a Radio Blackout, l´emittente di area anarchica, e lancia l´appello: «Invito tutti quelli che possono a salire a Chianocco e a darci il cambio». Perché durante la settimana il popolo No-Tav è un torrente, prosciugato dai molti che devono andare a lavorare o a scuola. Torna fiume solo nel fine settimana. Ma oggi è martedì. Si riuscirà a resistere per altri quattro giorni?

    Perino cerca di sollevare gli animi: «È trenta ore che siamo qui sulla carreggiata, il più lungo blocco del traffico nella storia del movimento». Ma le truppe sono stanche. Bisogna arrivare almeno alla serata, quando chiudono gli uffici. L´appuntamento per i riservisti è alla Gardenia Blu di Rivoli. Una mail che circola nel pomeriggio annuncia «un aperitivo alle 17» e successivamente la partenza «per Bussoleno». In realtà alle 20 una parte delle truppe di rincalzo riesce ad occupare l´autostrada a Rivoli, uno dei nodi della tangenziale torinese nell´ora di massimo traffico.

    susa bigsusa big

    E qui si verifica un altro episodio poco rassicurante per il movimento. Gli automobilisti non ci stanno a sacrificare una parte del loro tempo per la causa. Si accendono animate discussioni, alla fine la mediazione è nella corsia di scorrimento che i No-Tav lasciano libera. Non è un blocco, diventa un rallentamento.

    Anche i 170 camionisti che stanno in fila lungo la statale 25 prima del blocco hanno difficoltà a manifestare solidarietà: «Sono partito da Pesaro e devo andare a Parigi. Siamo lavoratori anche noi, rispettateci», dice Giuseppe. Si possono avere dubbi sul fatto che i camionisti bloccati da ore su una statale siano il termometro del consenso sociale. Ma come giudicare la reazione di un dipendente dell´ufficio tecnico del comune di Salbertrand? Dopo una notte di devastazioni sbotta: «Anche io sono contro il Tav. Ma la prossima volta moliamo il motosega».

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    Questo è il clima, i primi segnali di cedimento alla stanchezza, le prime difficoltà di rapporto con una parte della popolazione locale. Si può reggere così altri quattro giorni? E, soprattutto, come protestare nel fine settimana, dove portare l´esercito sabato pomeriggio? In queste ore le diverse anime del movimento discutono. L´area dell´autonomia preferirebbe tornare all´obiettivo principale, il cantiere della Maddalena a Chiomonte, quello che è diventato una sorta di fortezza.

    PROTESTE NO TAV A VENEZIA PROTESTA IN BARCA SOTTO LA PREFETTURAPROTESTE NO TAV A VENEZIA PROTESTA IN BARCA SOTTO LA PREFETTURA

    Una scelta di attacco: inevitabilmente l´arrivo di migliaia di persone a ridosso delle recinzioni scatenerebbe una guerriglia simile a quella del luglio scorso. Con risultati analoghi: centinaia di feriti e gli arresti. L´area anarchica, quella più vicina a Luca Abbà, vorrebbe invece scendere a Torino, nel centro.

    Anche in questo caso sarebbe difficile prevedere l´esito di un corteo arrabbiato nel cuore della città. C´è una terza via? Una soluzione che mantenga alto il livello della protesta senza alienare al movimento quelle simpatie che ha ancora in questi giorni? Fino a ieri sera nei capannelli lungo la rampa dell´autostrada quella soluzione non era ancora stata trovata.

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