Estratto dell’articolo di Giuseppe Scarpa per “la Repubblica - Edizione Roma”
maltrattamenti 4
Alle figlie, per punizione, dava da mangiare carne avariata e non gli importava molto se dopo si sentivano male. Vomiti, mal di pancia. In altri casi non gli dava proprio il cibo, oppure le buttava dentro la doccia completamente vestite. Alla moglie giapponese, per umiliarla, ordinava di pulire in terra dopo che lui aveva sputato sul pavimento. Poi l’apostrofava così, per via degli occhi a mandorla, «sei una mongoloide ritornatene a Tokyo, parassita» . E infine botte, calci e schiaffi.
maltrattamenti 6
È una storia folle di maltrattamenti che non si consuma in una periferia degradata, va in scena in un quartiere della Roma bene. Lui, l’uomo accusato dal pm Clara De Cecilia, sotto processo di fronte ai giudici della quinta sezione penale, è un dipendente di un ministero. Ha una buona posizione lavorativa e un buon titolo di studio, eppure alle tre donne di casa, la moglie e le piccole di sette e nove anni, ha riservato per tre anni un trattamento disumano.
[…] Ecco alcuni episodi significativi per capire cosa hanno vissuto le vittime di questa storia: il 22 febbraio del 2020, dopo l’ennesima discussione, ha afferrato la donna per una gamba, l’ha trascinata sotto la finestra, l’ha aperta e le ha detto: «adesso ti butto di sotto».
maltrattamenti 3
Le offese erano all’ordine del giorno «fai schifo, vai via, mongoloide». […] L’uomo distillava il suo odio anche in altri modi. Si divertiva, per esempio, ad affamarle. «Costringeva moglie e figlie a dividersi in tre un’unica arancia: “ non avete diritto di mangiare perché voi siete solo delle parassite”. Poi rivolto alla signora - si legge sempre nelle carte della procura - la minacciava dicendole “ti spacco la faccia”. Intanto le bambine piangevano e lo imploravano di smettere ».
maltrattamenti 1
[…] Più di una volta aveva accompagnato alle parole i fatti: prendeva una bottiglia di vetro e cercava di colpire la moglie. Infine l’ultimo periodo, nel 2021, gridava alle tre di andarsene via, di lasciarlo da solo: «dovete andarvene via dalla casa. Tornatevene in Giappone». Le tre vittime sono fuggite, protette in un centro che si prende cura di loro.
maltrattamenti 2