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    NON CI SARÀ PIÙ ''ORDEEER'' IN QUESTO MONDO INFAME - VIDEO: JOHN BERCOW ANNUNCIA LE DIMISSIONI: MENTRE IL PARLAMENTO CHIUDE SU VOLERE DI BORIS, LO SPEAKER FA UN DIVERTENTE DISCORSO ALLA CAMERA DEI COMUNI, CHE REAGISCE CON BRUSII SORPRESI DEGNI DI UN RADIODRAMMA DEGLI ANNI '40 - PERÒ CI SARÀ NELL'ULTIMA SETTIMANA DI OTTOBRE, DOPO IL DISCORSO DELLA REGINA, IN CUI SI DECIDERANNO LE SORTI DEL REGNO (E DI JOHNSON)


     
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    1. BREXIT: LO SPEAKER DEI COMUNI ANNUNCIA LE DIMISSIONI

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     (ANSA) - Lo speaker della Camera dei Comuni, John Bercow, ha annunciato l'intenzione di rinunciare all'incarico in caso di elezioni anticipate e comunque di dimettersi al più tardi dopo la scadenza della Brexit il 31 ottobre. In uno statement all'aula, Bercow - che viene dai ranghi del Partito Conservatore, ma ha assunto un ruolo da battitore libero nella gestione del dibattito sulla Brexit - ha denunciato la linea seguita dal governo di Boris Johnson sulla sospensione del Parlamento come "distruttiva".

     

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    Lo statement di Bercow - divenuto ormai notissimo in questi mesi per i suoi coloriti e perentori richiami al suono di "order, ordeeeer!" - ha avuto toni polemici e momenti molto emotivi, con lo stesso speaker sull'orlo delle lacrime quando si è rivolto alla moglie Sally e ai familiari presenti in galleria. Ed è stato accompagnato dalle ovazioni in piedi delle opposizioni, in contrasto con i volti scuri dei rappresentanti del governo Johnson. Bercow ha ricordato i suoi 10 anni da speaker come "l'onore più grande".

     

    Ha poi difeso il ruolo del Parlamento: "I parlamentari non sono delegati, ma rappresentanti del popolo. Degradare il Parlamento è un un pericolo", ha ammonito. Il leader laburista, Jeremy Corbyn, gli ha quindi reso omaggio definendolo "uno speaker superbo" e ringraziandolo per aver reso "il Parlamento più forte". Un tributo è arrivato pure dal ministro Michael Gove a nome del governo, che peraltro si trova ora tagliato fuori sull'elezione di un nuovo speaker prima del voto elettorale, non disponendo al momento di una maggioranza ai Comuni.

     

    1. BREXIT: LEGGE ANTI-NO DEAL IN VIGORE CON FIRMA REGINA

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     (ANSA) - La legge anti-no deal, promossa dal fronte contrario alla linea di Boris Johnson sulla Brexit, ha completato oggi il suo iter con la formalità della firma della Regina, il cosiddetto Royal Assent, dopo l'approvazione parlamentare dei giorni scorsi. Lo ha reso noto la Camera dei Lord. Il testo, che mira a imporre al primo ministro la richiesta di un rinvio dell'uscita del Regno Unito dall'Ue oltre il 31 ottobre in caso di mancato accordo con Bruxelles, è da ora in vigore.

     

    1. BREXIT: DOWNING STREET, STOP A PARLAMENTO DA STASERA

     (ANSA) - Il Parlamento britannico sospenderà i suoi lavori dalla fine della seduta di oggi fino al 14 ottobre. Lo ha formalizzato oggi il portavoce di Downing Street, confermando inoltre che il premier Boris Johnson non intende chiedere un rinvio della Brexit a Bruxelles malgrado l'approvazione della cosiddetta legge anti-no deal e che il Regno uscirà dall'Ue il 31 ottobre, ma anche che un nuovo accordo è ancora possibile e che l'ultimo momento utile per sancirlo sarà il Consiglio Europeo del 17-18 ottobre.

     

     

     

     

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