Maria Letizia Riganelli per www.ilmessaggero.it
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Tutta colpa del gatto. Il felino, un po’ troppo agitato, ha fatto scoprire oltre tre etti di hashish a Viterbo, padroni sotto processo. Il marito è stato già giudicato con rito abbreviato mentre per la moglie, difesa dall’avvocato Domenico Gorziglia, il procedimento è iniziato ieri mattina davanti al giudice Gaetano Mautone. Si tratta della coppia di viterbesi arrestata per spaccio davanti al Sert. Il 6 luglio 2018 i carabinieri arrestano in flagranza di reato un 50enne, proprio mentre stava spacciando una dose di hashish davanti alla porta d’ingresso del Servizio per le tossicodipendenze della Asl. Prima di essere portato davanti al giudice per la convalida, i militari vanno nella sua abitazione per la perquisizione domiciliare. In casa trovano la moglie.
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La donna all’arrivo dei carabinieri stava dormendo. Si sveglia proprio mentre gli investigatori scoprono sul comò della camera 10 dosi già pronte e 5 bilancini di varie misure. Mentre i carabinieri tentano di fare il loro lavoro arriva il terzo incomodo: il gatto di casa. Il felino è oltremodo agitato, più volte i militari chiedono alla donna di portarlo in un’altra stanza. Ma lui non si dà pace. Gira intorno a un divano, mentre l’arrestato fa segno alla moglie di portare via qualcosa.
«C’era molta confusione in casa – ha raccontato il maresciallo in aula – e il gatto era molto agitato. E probabilmente grazie a tutta questa agitazione abbiamo scoperto il resto della droga. La coppia sotto a un divano nascondeva due panetti di hashish dal peso di 340 grammi, l’equivalente di 667 dosi. A questo punto è scattato l’arresto e la denuncia per spaccio anche per la donna». La droga sequestrata è stata sottoposta a perizia nel procedimento a carico del marito. La perizia, affidata al professor Fabio Centini, la prossima udienza sarà depositata anche in questo proc
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