Laura Bogliolo per "il Messaggero"
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«Non è colpa sua, il mio amore per gli animali non cambierà».
Sbranata da un pitbull giovedì mattina, ieri aveva la forza fisica e morale di difendere quel cane che le ha quasi staccato un braccio, sfiorato la carotide con un morso, maciullato le orecchie, ferito il collo e la testa.
Amelia C., 65 anni, volontaria del canile Valle Grande all' Olgiata, è stata salvata da un team di professionisti del Policlinico Gemelli dopo nove ore di intervento. «Quattro equipe mediche, due primari, 10 chirurghi, una operazione multidisciplinare che le ha salvato la vita e anche il braccio destro che rischiava di essere amputato» spiega il professor Vincent Mazzone, primario del Reparto di Chirurgia della mano del policlinico Gemelli.
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LA VIOLENZA La volontaria era andata a far sgambare (a portare a spasso insomma) Frida, una pitbull di 4 anni che non aveva mai dato problemi. La donna ha raccontato che conosceva quel cane da tempo, giovedì mattina la stava tenendo al guinzaglio e poco dopo la brutale aggressione: Frida ha strappato via il bicipite del braccio destro, sferrato morsi alla testa, sul volto, alla gola e ha reciso l' arteria omerale. La donna è stata fortunatamente soccorsa da due educatori cinofili, «i due professionisti - spiegano dal canile su Facebook - sono intervenuti immediatamente portando in salvo il volontario e mettendo in sicurezza il cane nel proprio box».
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La vittima è stata portata in eliambulanza al policlinico Gemelli dove le sue condizioni sono apparse da subito disperate. Era in shock emorragico per le gravissime lesioni riportate e in pochi minuti il Policlinico è riuscito a organizzare l' intervento. Una delle difficoltà maggiori ha riguardato la ricostruzione dell' arteria masticata dall' animale. «Abbiamo usato una vena superficiale del braccio e l' abbiamo inserita come bypass - spiega il primario Yamume Tshomba, direttore del Reparto di Chirurgia Vascolare del Gemelli - così le abbiamo salvato il braccio, purtroppo - aggiunge - il cane ha strappato via completamente il bicipite».
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La vittima quindi, secondo gli esperti, avrà deficit motori. «Ma il decorso - aggiunge Tshomba - è miracoloso considerando le condizioni in cui la paziente è arrivata, ed è merito dell' organizzazione del Policlinico che in pochissimo tempo è riuscito a mettere insieme quattro equipe». «Durante l' operazione - aggiunge Mazzone - sono intervenuti anche chirurghi plastici per il volto ed è stato necessario il lavoro di un otorinolaringoiatria per le lesioni profonde ai padiglioni auricolari, fortunatamente ha sensibilità alla mano: è stata fondamentale la piena armonia multidisciplinare ed è merito di chi forma le squadre».
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La volontaria ora è cosciente, è ancora in terapia intensiva, la prognosi resta riservata. «Il cane che si è macchiato di questo episodio di aggressione - scrivono dal canile su Facebook - era stato scrupolosamente valutato e attenzionato dai nostri professionisti con apposito bollino e per questo affidato alle sole cure di educatori cinofili esperti e del volontario aggredito anch' egli molto esperto». E ancora: «Nel corso delle ultime 108 sessioni di lavoro cane-volontario non erano emerse criticità o segnali di disagio. L' imponderabile e l' imprevedibile sono sempre dietro l' angolo e questo episodio ha profondamente segnato il nostro team».
Frida, cane di taglia piccola tra l' altro, ora si trova in isolamento, sarà la Asl, subito avvertita dai responsabili, a valutare le condizioni dell' animale.
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