Melena Ryzik per “New York Times”
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A sentire gli attori, girare le scene di sesso non è per niente eccitante. Ci sono telecamere ovunque e gli addetti ai lavori stanno lì a guardare. E’ la performance fra estranei che fingono di essere partner per un regista che giudica ogni carezza e mugolio. E’ l’antitesi dell’eccitazione, è una situazione tesa e impacciata.
sesso cinema
Ma i registi a volte sono di tutt’altro avviso. «Personalmente sono molto eccitata quando giriamo le scene di sesso, perché possono essere trasgressive e molto vere» dice Sarah Treem, creatrice della serie tv “The Affair”. Concordano evidentemente gli spettatori, basta guardare il successo di “Cinquanta sfumature di grigio”, nonostante gran parte delle frustate siano state create digitalmente.
girls
Per simulare il sesso, gli attori hanno i loro trucchi: cuscini messi fra i due corpi, protesi, capi intimi invisibili e imbottiture per evidenziare i muscoli. Ma il movimento è spesso improvvisato perché, dice Judd Apatow, autrice e produttrice della serie “Girls”, “se provi o pensi troppo diventa un pessimo porno”.
In “Attrazione fatale”, Michael Douglas e Glenn Close venivamo “rilassati” con champagne e “margaritas”, racconta Adrian Lyne, regista anche di “Proposta indecente” e “Unfaithful”. Le più difficili da realizzare sono le scene meno amorose e piacevoli, tipo quelle di “Wild” e “Dallas Buyers Club” di Jean-Marc Vallée. I registi rispondono alle nostre domande.
Provare o lasciare che la telecamera giri?
fatal attraction
Sarah Treem (“The Affair”): «Le scene di sesso scritte sono diverse da quelle riprese. Diamo delle direttive ma sul set le cose cambiano, per via della vulnerabilità degli attori. Alcuni di loro però dicono di essere se stessi, al massimo dell’onestà».
Judd Apatow (“Girls”): «Ho fatto foto di ogni possibile angolazione in cui si potrebbe fare sesso, ma poi tutto è stato gettato via dalla finestra. Ci sono tanti posti dove piazzare la telecamera per quella attività».
demi moore proposta indecente
Seamus McGarvey (direttore della fotografia di “Cinquanta sfumature di grigio”): «Abbiamo fatto le prove per far sentire gli attori a proprio agio e per capire come potevamo riprendere al meglio il sesso. Nelle prime scene, la telecamera era a distanza. Nella “Red Room”, la situazione si è un po’ scaldata, la telecomandavamo per evitare che gli attori avessero gli operatori fra i piedi».
natalie portman controfigura per le chiappe
Adrian Lyne (“Attrazione fatale”, “Proposta indecente”): «Ho sempre pensato che il sesso in movimento fosse più divertente di quello posato e statico di una stanza da letto, così in “Attrazione fatale” i protagonisti scopano sul lavandino, tra piatti e tazze. Un po’ di umorismo è importante, perché il pubblico è nervoso mentre guarda».
Jean-Marc Vallée (“Wild” e “Dallas Buyers Club”): «Non c’è una coreografia precisa, ma il gruppo di lavoro deve essere ristretto, ci deve essere spazio per girare a 360°, il resto deve succedere. In “Wild” non era previsto che l’attore prendesse da dietro Reese Witherspoon, e in “Dallas Buyers Club” Matthew McConaughey a un certo punto fa sesso con due ragazze mentre il suo amico lo guarda. Andava a fuoco».
Esigete che gli attori siano nudi e poi semmai vi preoccupate di coprirli?
sesso nei film
Lyne: «Sì, è il modo migliore. In “Attrazione fatale” Michael Douglas cercava di portare Glenn Close a letto, non riusciva a togliersi i pantaloni e gli uscì una risata isterica. Allora ha girato nudo, con la maglietta indosso, e quando siamo andati a rivedere la scena, ci siamo accorti che per un momento si vedevano i testicoli. Non potevamo tagliare, spero che Michael ci perdonerà se lo raccontiamo».
Treem: «Ogni attore si rapporta diversamente con la propria nudità, ci sono parti che non vogliono assolutamente mostrare e noi dobbiamo rispettarlo. Abbiamo dovuto creare scene di sesso in cui sembrava che non stessimo coprendo parti del corpo mentre era proprio quello che stavamo facendo. La scoperta è stata che a volte le scene più sexy sono quelle strette solo sulle facce degli attori».
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McGarvey: «Abbiamo tutelato gli attori. Jamie Dornan aveva il pene coperto. Dakota Johnson aveva una specie di toppa nella zona pubica. Ci siamo trovati nella strana situazione di dover aggiungere pelo pubico in post-produzione. Non posso dire che sia stato un momento alto della mia carriera, ma di sicuro è stato uno degli scenari più surreali. Per il sedere di Dakota abbiamo usato una controfigura. Ho avuto il piacere di fare il provino a un culo non tatuato».
TOP 10 SCENE DI SESSO 2012: KRISTEN STEWART
Amy Schumer (“Girls”): «Personalmente non ho limiti. A casa nostra, la nudità non era un problema. Non mi preoccupano le scene di sesso divertenti, ma quelle effettivamente spinte. Mi imbarazza mostrare come sono nell’intimità alle persone della “crew”».
Ok, allora le scene di sesso si girano davanti a poche persone. Ma quante riprese si fanno? E quanto sono vicine le telecamere?
McGarvey: «Giriamo con due telecamere in genere. In passato ho ripreso scene di sesso con più abbandono, per esempio in “E ora parliamo di Kevin” avevo una “5D” e stavo praticamente sotto le lenzuola con Tilda Swinton e John C. Reilly».
Lyne: «In “Proposta indecente” ho girato la scena fra Woody Harrelson e Demi Moore con lo zoom, senza fermarmi mai. E’ una situazione piuttosto veloce, per via della durata: non si può baciare qualcuno troppo a lungo».
Gli attori devono essere eccitati?
Vallée: «Non ho mai visto un attore con un’erezione in tutta la mia vita, ma non significa che non fosse eccitato. E’ tutto molto tecnico, ma siamo esseri umani, gli attori sono nudi e si toccano».
calza color carne
Lyne: «La scena non funziona se non sono eccitati. Ovviamente non arrivano alla penetrazione ma sono entrambi su di giri».
Gli attori esprimono preoccupazione per i loro corpi?
Lyne: «Sì, ho avuto un attore molto preoccupato per la sua virilità, senza che ce ne fosse motivo. Molti sono paranoici, devo dire loro che sono grandi, che va tutto bene».
Vallée: «Mi è capitato in uno dei miei primi film. La protagonista aveva 35 anni circa e non voleva che la riprendessimo da dietro, di lato, i seni non si dovevano vedere. Lo capisco».
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Schumer: «Nessuno vuole vedere un primo piano della cellulite, quindi mi preoccupo della forma prima di girare, la sera prima evito di andare a mangiare da “Taco”, ad esempio. Ma durante le riprese, non me ne preoccupo più».
C’è silenzio o no sul set?
Vallée: «Mentre gli attori fanno una scena di sesso mi impongo di stare zitto, anche se vorrei tanto parlare».
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Lyne: «Ho orrore di quelle povere anime in totale silenzio che non sanno se ne escono bene o no, quindi sul set uso molto la voce, come se stessi con loro. Grido “Questo va bene! Fallo ancora!», poi però devo tagliare la mia voce».
CINQUANTA SFUMATURE DI GRIGIO
McGarvey: «Il regista Joe Wright propone la musica sul set per fare entrare gli attori nell’atmosfera, aiuta i loro movimenti e mette in sintonia la telecamera, come fosse una danza. Nel film “Espiazione”, durante la scena fra James McAvoy e Keira Knightley, abbiamo messo “Come to Me” di Mark Lanegan e PJ Harvey, una brano molto languido e sensuale».
Non è mai strano per voi registi?
scena dal film cinquanta sfumature di grigio
Treem: «Nell’episodio 4 di ““The Affair” il personaggio di Alison non riusciva ad avere un orgasmo, allora ho dovuto recitarlo io per mostrarlo al regista, davanti a tutta la “crew”. E’ stata una sfida, e dopo lui ha capito come andava fatto».
Vallée: «Mi eccito molto sul set, ma non sessualmente, da regista».
la critica stronca cinquanta sfumature di grigio