• Dagospia

    NON BACIARMI CHE’ M'ATTACCHI LE RUGHE - MA CHE PALLE QUESTI SALUTI CON BACI E ABBRACCI! CHE COSA DOBBIAMO DIRCI, NOI DUE SEMISCONOSCIUTI, MENTRE CI ABBRACCIAMO E RESTIAMO LÌ, AVVINTI PER MOLTI SECONDI? (SENZA CONTARE CHI CI PROVA)


     
    Guarda la fotogallery

    Annalena Benini per "il Foglio"

    MICHELLE OBAMA MICHELLE OBAMA

     

    L’abbracciatore spesso prende la rincorsa. Arriva da qualche metro di distanza, ma non spalanca subito le braccia. Non svela, fino all’ultimo secondo, se vuole stringerti a sé o farti un cenno di saluto con la mano. Però qualcosa nel suo sguardo rivela che ha deciso, lo farà. Abbraccerà.

     

    abbracci tra cani e umani 23 abbracci tra cani e umani 23

    Non perché ci amiamo, oppure perché siamo amici e non ci vediamo da tanto, o parenti e siamo affettuosi, o ubriachi e vogliamo bene al mondo, o flirtanti e tra un po’ ci baceremo, ma perché l’abbraccio vigoroso, con corpi che si toccano, è una manifestazione di benevolenza, anzi un semplice saluto gentile (come stringersi la mano) e chi non abbraccia tutti è un misantropo, oppure ha avuto un trauma, un’infanzia infelice, ha paura del contatto umano.

     

    In un articolo sul Washington Post, Veronica Toney scrive che, quando la abbracciano, magari al primo incontro o in quelli immediatamente successivi (per dirle: ciao, piacere di conoscerti! Oppure: ciao, piacere di rivederti!) lei si irrigidisce e un po’ ringhia, anche se non si può sottrarre e quindi cerca di sorridere. Vorrebbe che si applicasse la regola del ballo in “Dirty Dancing”: “Questo è il mio spazio, quello è il tuo spazio”. Questa sono io e ti saluto, ti sorrido, ci scambiamo anche due baci sulle guance, quello (quella) sei tu e per favore non stritolarmi, non bucarmi un polmone (soprattutto con quel dopobarba al sigaro cubano che mi resterà sui vestiti per tutto il giorno).

     

    Cuddle Up To me sito di abbracci a pagamento Cuddle Up To me sito di abbracci a pagamento

    Sul Washington Post sembra che il problema dell’epidemia degli abbracci (“all’americana”, alla Michelle Obama) sia anche di natura igienica, perché abbracciandoci ci scambiamo un sacco di germi e quindi il massimo, per prevenire i raffreddori, sarebbe salutarsi con il pugno (due pugni che si sfiorano), ma è un’esagerazione, utile però forse davanti alle scuole elementari, dove c’è questo perenne allarme pidocchi e dove le madri con i capelli lunghi aspettano chiuse in macchina, avvolte nello spray preventivo.

     

    Non si tratta però di pericolo germi, si tratta di imbarazzo. Che cosa dobbiamo dirci, noi due semisconosciuti, mentre ci abbracciamo e restiamo lì, avvinti per molti secondi? Nei film quando ci si abbraccia ci si dicono cose fondamentali all’orecchio (“perdonami”, ad esempio, oppure “sono incinta”, o anche “non l’hai capito? Non sono tuo padre”), nella realtà di un abbraccio fra persone che si sono viste un paio di volte al ristorante, o in ufficio, si penserà solo al momento della liberazione dalla stretta, cercando di ricordare il nome dell’abbracciatore (a volte l’abbracciatore ha scopi erotici, camuffati da disinvoltura sociale).

    Baci e abbracci tra Marina Ripa di Meana e Giuliano Ferrara Baci e abbracci tra Marina Ripa di Meana e Giuliano Ferrara

     

    E’ bello guardare quelli che si salutano abbracciandosi, restano un po’ avvinghiati e intanto sorridono: sembra che condividano un segreto, un pezzo di vita, un problema che hanno risolto insieme, oppure un litigio che hanno superato, e abbracciandosi se lo dicono.

     

    Ma se tutti gli adulti allungano le braccia e si stritolano a caso, e passano da un vestito all’altro quel dopobarba al sigaro cubano, allora non è più un granché, il sottinteso dell’abbraccio. Non ti ho ancora detto niente del mio licenziamento e già mi abbracci? Ho l’aria così disperata?

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport