Chiara Pellegrini per “Libero Quotidiano”
Divorzio
La Cassazione si è pronunciata contro la cosiddetta sindrome da alienazione parentale (Pas), acronimo dall'inglese di Parental Alienation Syndrome. Una dinamica psicologica disfunzionale che, secondo le teorie del medico statunitense Richard Gardner, si attiverebbe sui figli minori coinvolti tanto in contesti di separazione che di divorzio, spingendoli a rifiutare un genitore su incitamento dell'altro.
L'ordinanza della Cassazione 13217 del 2021 fa riferimento ad un decreto della Corte di Appello di Venezia del dicembre 2019 che stabiliva l'affido esclusivo al papà di una bambina di sei anni togliendola alla madre sulla base di un primo provvedimento del Tribunale di Treviso che ricalcava le conclusioni della seconda Ctu (Consulente tecnico d'ufficio), accusando la donna di essere una "madre malevola".
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Nelle motivazioni dell'annullamento gli ermellini parlano di «controverso fondamento scientifico della sindrome Pas cui le Ctu hanno fatto riferimento senza alcuna riflessione sulle critiche emerse nella comunità scientifica circa l'effettiva sussumibilità della predetta sindrome nell'ambito delle patologie cliniche». Di più, la Cassazione paragona la Pas al tätertyp una teoria nazista fondata sull'idea che viene punito non tanto il fatto commesso, sebbene contrario a norme penali, quanto piuttosto il modo d'essere dell'agente.
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UNA TESI CONTROVERSA
La Cassazione ha censurato questa decisione sia nel merito che nel metodo: per le modalità di affidamento - ha obiettato la Corte - il giudice deve sempre accertare la veridicità dei fatti contestati che compromettono l'idoneità genitoriale ma anche verificare il fondamento sul piano scientifico di una consulenza che presenti devianze dalla scienza medica ufficiale e che risulti, sullo stesso piano della validità scientifica, oggetto di plurime critiche e perplessità da parte del mondo accademico internazionale.
figli e genitori divorziati
«Ho passato un anno e mezzo ad essere giudicata su ciò che non ero da due Ctu che mi hanno diffamata», commenta all'agenzia di stampa Dire la 40enne di origini ivoriane che ha presentato il ricorso. «Questa ordinanza ha ribaltato la situazione, spero sia da lezione per tutti quanti, finalmente c'è giustizia anche per gli stranieri.
Spero che la legge sia dalla mia parte questa volta- sottolinea- io voglio che mia figlia torni a casa e che ci sia un affido condiviso, perché al padre non è mai stato negato di vederla». Per l'avvocato Antonio Voltaggio, legale della donna che ha presentato il ricorso l'ordinanza della Cassazione «è un colpo quasi mortale alla pas, che viene paragonata a una teoria nazista.
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La madre è stata stigmatizzata dalla Corte veneziana non in quanto "madre inadeguata", ma per il suo carattere e per un pregiudizio sulle donne che trova il suo fondamento nella sindrome della pas, che ritiene le madri alienanti e cattive genitrici».
BERNARDINI DE PACE
Che cosa accadrà d'ora in poi? Secondo l'avvocato matrimonialista Anna Maria Bernardini de Pace in realtà sono noti i danni della Pas usata in sede dibattimentale. «Le consulenze psicologiche devono essere precise, devono esserci della prove anche psicologiche», spiega il legale. «Questo», aggiunge, «non significa affermare che non ci sono madri e padri che manipolano i figli, è una realtà insindacabile ma come dice l'ordinanza bisogna provarla.
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La nuova strada è provare che la scienza psicologica non è una scienza esatta. In tanti giudizi non si ascoltano gli audio dei genitori ma anche quelli dei figli che parlano al telefono, in cui si capisce perfettamente quando un bambino è condizionato o meno». Stando alle osservazioni dell'avvocato Bernardini de Pace nei tribunali italiani c'è una carenza strutturale tra coloro che si occupano delle consulenze tecniche.
«Non ci sono bravissimi consulenti», ammette, «Così come per gli avvocati si scelgono giovani che non hanno esperienza casistica solo perché costano meno. Una volta c'erano molti psichiatri ora prevalentemente psicologi. Quando ci sono situazioni particolari, ho intuizione che ci sia una patologia psichiatrica che influisce sulle dinamiche, chiedo un collegio tecnico in cui ci sia lo psichiatra, che lo psicologo».
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Secondo l'ultimo rapporto dell'Istat, in Italia tra il 1991 e il 2019 c'è stata una crescita netta dei divorzi: erano 375.569 ma, dopo 27 anni, sono lievitati fino a quota 85.349. Il totale delle separazioni con figli minori (dati Istat 2015) è invece di 41.871. Il 33,9% delle separazioni prevedono l'assegno di mantenimento solo per i figli, nel 94% dei casi è il padre a versare l'onere previsto.
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