Rosaria Amato per “la Repubblica”
menarini
Quattrocentomila posti di lavoro persi tra marzo e aprile, un numero mai visto in Italia in un periodo di tempo così breve. Eppure, proprio nel periodo più buio del lockdown, le imprese farmaceutiche e di sanificazione e le lavanderie industriali lavoravano a pieno ritmo, Confagricoltura, Coldiretti e Cia facevano partire in fretta i loro portali per la ricerca di stagionali, sperando di trovare così i 200 mila braccianti che mancavano all'appello, diverse società di servizi assumevano.
sanificazione aereo
E per i sei mesi che ci aspettano, la buona notizia è che i concorsi della pubblica amministrazione sono partiti davvero stavolta, e che molte aziende sono disposte ad assumere, addirittura 6 su 10 se si parla delle grandi, assicura l'Istat: «Le aziende che prevedono un effetto espansivo dell'emergenza Covid-19 sull'attività dell'impresa si concentrano in alcuni settori - conferma il direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell'Istat Roberto Monducci -. Diverso è il quadro delle iniziative proattive che le imprese prevedono di mettere in campo entro il 2020 e che coinvolgono circa il 30% delle imprese con almeno 3 addetti (oltre 300 mila unità, con un'occupazione di poco meno di 6 milioni di addetti).
Strategie attive di reazione all'emergenza economico-sanitaria sono previste da 6 grandi imprese su 10, con un'incidenza che tende a diminuire con la dimensione aziendale e che nella fascia delle microimprese coinvolge 3 aziende su 10». I settori maggiormente orientati ad assumere sono prevalentemente nei servizi (assicurazioni, attività di ricerca di personale, attività ausiliare dei servizi finanziari, ICT); mentre nell'industria spicca la farmaceutica.
sanificazione chiesa
«Noi siamo un settore che non ha mai vissuto la fase 1 - spiega il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi - siamo arrivati direttamente alla fase 2: non ci siamo mai fermati, non potevamo far mancare i farmaci alle persone malate, e non solo di Covid. Le nostre industrie sono quelle che in assoluto hanno perso meno ore. Non ho ancora le proiezioni sulle nuove assunzioni: so di alcune aziende, come la Menarini, che ha annunciato l'apertura di un nuovo stabilimento in Toscana con 250 posti di lavoro. Posso dire che però negli ultimi 5 anni i nostri addetti sono aumentati del 10% contro una media industriale del 5%».
sanificazione all'istituto privato centro studi pablo neruda di roma 2
Chi invece una previsione l'ha già fatta è l'Anip, associazione confindustriale che raggruppa le imprese di pulizia: «Secondo un'indagine del Cresme - dice il presidente Lorenzo Mattioli - in Italia con le nuove disposizioni anti-Covid le superfici che vanno sanificate sono arrivate a 2000 milioni di metri quadrati. Anche calcolando una spesa minima di 1,20 a metro quadro, si arriva ad almeno due miliardi e mezzo. Le nostre imprese hanno già avuto un incremento di richieste del 70%, e le agenzie di lavoro interinale ci dicono che il 40% dei neoassunti sono anche disposti a cambiare città. Le assunzioni quest' anno cresceranno del 15%, su una platea di 556.000 lavoratori ».
CORONAVIRUS - SANIFICAZIONE
Tengono anche le telecomunicazioni: Tim per esempio ha in cantiere 600 assunzioni, sia pure nell'ambito dei contratti di espansione. «Pur nelle difficoltà - spiega il direttore di Asstel Laura Di Raimondo - prima del lockdown il nostro settore stava già investendo nel capitale umano. Dobbiamo prendere atto che il Covid ha accelerato il processo di digitalizzazione del Paese e la richiesta di servizi digitali».
Assunzioni aperte anche in molte aziende dell'agroalimentare: proseguono per esempio i colloqui alla Bonduelle nei settori marketing, sviluppo e supply chain, anche se la situazione del settore, spiega il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio, è a macchia di leopardo: «È abbastanza fastidioso leggere che il nostro settore è andato benissimo, perché anche noi abbiamo perso il 30% del fatturato a causa dello stop della ristorazione. Certo, ci sono comparti come quello della pasta che sono andati benissimo, ma altri hanno fatto ampio ricorso alle ferie e alla cassa integrazione».