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    NON UNA DI PIÙ – C’È QUALCOSA CHE NON TORNA NEL CASO DELLE MOLESTIE DEGLI ALPINI ALL’ADUNATA DI RIMINI: CI SONO 500 DONNE CHE RACCONTANO DI ESSERE STATE MOLESTATE, MA ALLA POLIZIA E AI CARABINIERI È ARRIVATA UNA SOLA DENUNCIA. ALTRE DUE RAGAZZE SAREBBERO PRONTE A DENUNCIARE, MA LE ALTRE PERCHÉ INDUGIANO? – INTANTO IERI IL SINDACO DI TRIESTE HA SCATENATO UN’ONDATA DI POLEMICHE PER LE…


     
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    Chiara Baldi per "La Stampa"

     

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    Ci sarebbero altre due ragazze pronte a denunciare nelle prossime ore le molestie subite alla 93ª adunata degli Alpini a Rimini. E a distanza di giorni non si placa la polemica politica: a bruciare ogni speranza ci ha pensato il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, Forza Italia. Ospite della tv locale "TeleQuattro", si è lanciato in una profonda analisi del fenomeno delle molestie alle donne (tra cui anche minorenni): «Ma stiamo scherzando? Una ha detto: mi hanno detto che ho un bel paio di gambe e mi sono sentita violentata.

    ragazza racconta di essere stata molestata dagli alpini a rimini 1 ragazza racconta di essere stata molestata dagli alpini a rimini 1

     

    Quando vediamo passare una bella ragazza, cosa pensiamo? Siamo maschi. Ma stiamo scherzando? Se le avessero detto "hai un bel c...", cosa avrebbe fatto allora? Viva gli alpini! Viva gli alpini! Vorrei dire a questa persona: "Signora guardi che la violenza è un'altra cosa"».

     

    Non pago, ha rincarato la dose: «Si fanno degli apprezzamenti, è normale. È grave se si dice "guarda che bella quella ragazza ... guarda che bel paio di ... che ha quella ragazza ... oppure guarda che bel fondoschiena che ha quella?" Fare queste polemiche significa fare male a tutto». Insorge il Pd che con il vicepresidente del consiglio regionale Francesco Russo chiede scusa, mentre la senatrice dem Tatjana Rojc parla di modello fermo a «Wilma, dammi la clava».

    roberto dipiazza roberto dipiazza

     

    Proprio il Friuli si ospiterà il prossimo anno, a Udine, l'adunata delle penne nere. E è arrivato anche l'invito di Matteo Salvini, che si scaglia contro la «cancel culture»: «C'è solo una denuncia. Quella donna va difesa. L'Italia che desidero è orgogliosa del suo passato: chi ha radici entra nel futuro.

     

    Ma non è normale che da una settimana si faccia polemica su una istituzione come gli alpini. Se qualcuno ha sbagliato paga. Ma chiederò agli 800 sindaci della Lega di invitare gli alpini».

     

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    L'associazione transfemminista Non Una Di Meno - le cui attiviste sono state definite da Dipiazza «gentaglia» - ha replicato al sindaco parlando di «cultura e società profondamente sessiste e patriarcali: il machismo si respira in ogni ambito della vita fin dalla nascita, è parte dell'educazione che le persone ricevono in questo Paese». E specificano che «non andiamo a cercare un singolo colpevole ma facciamo un discorso sistemico: stiamo subendo stigmatizzazione e intimidazioni per il lavoro di emersione e di supporto alle vittime. Ci viene detto che i 168 milioni di introiti portati dall'Adunata dovrebbero essere motivo di silenzio». Intanto il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad, che venerdì ha ricevuto in copia stampata le 500 testimonianze, assicura: «Leggerò i documenti. E non per dovere istituzionale ma perché proprio ho detto che voglio ascoltare quelle voci e quelle segnalazioni anche se non dovessero diventare denuncia penale. Questo è il compito di un sindaco. Prima ascoltare. E non emettere pre-giudizi senza ascoltare o leggere».

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