1 – OBTORTO COLLE –SE I NOSTRI EROI AVESSERO FATTO UNA TELEFONATA AL QUIRINALE PRIMA DI PARLARE DI RIMPASTO AVREBBERO EVITATO DI PARLARNE E BASTA – IL QUIRINALE BLINDA CONTE E DICE NO A UN RIMANEGGIAMENTO DEI MINISTRI, SALVINI (E GIORGETTI) CONCORDANO) – NON È UN CASO CHE TRIA VADA DICENDO IN GIRO CHE NON HA INTENZIONE DI DIMETTERSI
fraccaro salvini
2 – RIMPASTO AL POMODORO – DOPO LO STOP DI MATTARELLA DI MAIO SI ACCODA: “NESSUNA IPOTESI DI RIMPASTO, E SE DOVESSI FARE IL GOVERNO DOMANI, RIPRESENTEREI GLI STESSI NOMI COME MINISTRI, RIPRESENTEREI LA STESSA SQUADRA” – SALVINI STAPPA LO SPUMANTE: SE CI SARÀ, COME PREVEDIBILE, IL SORPASSO ALLE EUROPEE, A QUEL PUNTO LA LEGA POTRÀ CHIEDERE DI CAMBIARE QUALCHE MINISTRO IN FUNZIONE DEI NUOVI EQUILIBRI POLITICI…
3 – FRACCARO AL POSTO DI TONINELLI. LA VOGLIA DI RIMPASTO NEI 5 STELLE
Alessandro Trocino per il “Corriere della Sera”
toninelli di maio aereo di stato
Archiviata la manovra, nella maggioranza che guida la coalizione potrebbe cambiare molto. Perché sono tante le tensioni che si sommano ad ansie elettorali, litigi e malumori. Saranno decisivi i prossimi passaggi per capire quale direzione vorranno imprimere al Movimento Luigi Di Maio e il figliol prodigo Alessandro di Battista. Ma è fondamentale anche il ruolo di Giuseppe Conte che, dopo mesi di lavoro sottotraccia, ha tirato fuori la testa, con un protagonismo che potrebbe non essere gradito a tutti.
DI BATTISTA DI MAIO
Di Maio e Di Battista ostentano una grande sintonia. Faranno Capodanno insieme e si preparano a una diretta Facebook nella quale non è escluso un annuncio. Si vocifera di un posto chiave proposto al reporter. L' offerta di sottosegretario a Palazzo Chigi gli è stata fatta, ma è improbabile che si realizzi. Si sta studiando un ruolo che non sia troppo ingombrante per Di Maio e qualcuno parla dell' ipotesi di commissario Ue. Nel frattempo i due sono pronti a partire per un tour europeo, con lo scopo di tessere i fili del nuovo gruppo di Bruxelles.
conferenza stampa di fine anno di giuseppe conte 7
La conferenza stampa di fine anno di Conte, tre ore di maratona in diretta tv, con grandi sorrisi e presenza scenica, potrebbe essere lo spartiacque tra le due fasi della legislatura. Per la prima volta la figura del premier, finora garante, rischia di diventare divisiva. Da una parte Di Maio cerca di valorizzarlo per contrastare le uscite in scivolata di Matteo Salvini. Dall' altro, teme un eccesso di autonomia, magari d' intesa con il Quirinale. La scivolata sul rimpasto, evocato durante la conferenza stampa, ha fatto infuriare Di Maio. Il rimpasto è una patata bollente che nessuno si vuole prendere.
riccardo fraccaro 9
La Lega confida in un successo alle Europee per cambiare i rapporti di forza. Di Maio è stretto tra la delusione per alcuni suoi ministri e la paura che muovendo una pedina crolli tutto. Non è un segreto che il ministro Giovanni Tria sia il più a rischio. Tra i detrattori del professore c' è proprio il premier. Ma sostituire Tria ora non conviene a nessuno, a meno che non faccia lui stesso un passo indietro. Quello che non è escluso è un mini-rimpasto.
ALESSIO VILLAROSA
Viste le performance non proprio eccelse di Danilo Toninelli, si sta ipotizzando di sostituirlo con Riccardo Fraccaro il cui posto sarebbe preso da Francesco D' Uva, attuale capogruppo alla Camera. Si segnala anche un' irrequietezza di Lorenzo Fioramonti e Alessio Villarosa. E il fastidio del sottosegretario leghista Lucia Borgonzoni nei confronti del ministro Alberto Bonisoli.
CARLA RUOCCO ELIO LANNUTTI
Intanto non sono passate inosservate le mosse di Elio Lannutti. Interpellato sulla vacanza della presidenza della Consob, il premier è stato vago. «Perché Conte fa melina?», ha chiesto polemicamente Lannutti, che spinge per Marcello Minenna. E ancora: «Conte risponda e mentisca le malelingue, che attribuiscono i ritardi alle solite combriccole del potere dei manutengoli ed al vetusto ciarpame dei tecnocrati di Bankitalia».
LORENZO FIORAMONTI GIUSEPPE CONTE
Dietro di lui c' è un drappello di parlamentari: da Marta Grande a Carla Ruocco, da Luigi Gallo a Nicola Morra. Dissidenze diverse, che potrebbero saldarsi al momento giusto, contro Conte o contro Di Maio. Comunque sia, per la prima volta dentro M5S non è più tabù criticare il presidente del popolo.