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All'aperto senza la mascherina. Ma, nonostante sia caduto l'obbligo di indossare i dispositivi di sicurezza, sono ancora tante le persone che non vogliono liberarsene. Paura, precauzione, semplice abitudine e c'è anche chi è arrivato impreparato: «Non sapevo si potesse girare senza». Per assurdo la tanto odiata mascherina per qualcuno è diventata un feticcio.
Una coperta di Linus dalla quale è difficili liberarsi. Nella maggior parte dei casi si tratta di una questione psicologica. La paura del virus si è radicata nelle menti delle persone e la mascherina è l'arma con cui difendersi dal nemico invisibile.
obbligo mascherine aperto
Per tanti altri però è bello tornare a respirare all'aperto. Da Trieste in giù, tranne l'eccezione Campania dove per volere del governatore De Luca si dovrà farlo fino a fine mese. Ieri è caduto l'obbligo di indossare i dispositivi di protezione personale per naso e bocca all'aperto, nelle vie, nelle piazze, nei parchi.
Già, ma solo e soltanto all'aperto perché al chiuso le mascherine sono ancora obbligatorie. Una data per eliminarle anche nei posti chiusi c'è, anche se al ministero della Salute ripetono che bisogna attendere: è il 31 marzo. Possibile però che in alcuni luoghi si decida di prorogare la misura mantenendola fino al 15 giugno, quando scadrà anche l'obbligo vaccinale per gli over 50.
assembramenti
Intanto un primo passo verso il ritorno alla normalità è stato fatto: via le mascherine all'aperto. La regola era stata introdotta prima di Natale per far fronte alla quarta ondata e alla diffusione della variante Omicron: il governo ha deciso di revocarla in tutto il territorio nazionale, sia in zona bianca che in gialla, arancione o rossa.
C'È ANCORA MOLTA PAURA Bisognerà comunque averla sempre con sé e andrà messa ogni volta in cui ci si trovi in situazioni di assembramento. Eppure passeggiando per le vie di diverse città di mascherine, chirurgiche o Fpp2 che siano, se ne sono viste molte. Paura, precauzione, abitudine o semplicemente dimenticanza. «Non credo che il virus da lunedì ad oggi sia sparito all'improvviso. Per questo io la mascherina la tengo sempre», racconta una signora in via Cola di Rienzo a Roma.
Mascherine in spazi aperti
Cambia il quartiere ma non lo scenario: «Ho molta paura. Le mascherine ci proteggono dal contagio e io continuerò ad usarle sia all'aperto sia al chiuso», dice Antonio, 53 anni impiegato romano mentre cammina per via Due Macelli. «Prendo l'autobus tutte le mattine e sinceramente non me la sento di toglierla quando scendo. E' un qualcosa che mi dà sicurezza», dice Anna Maria. «Ha ragione - le fa eco un signore poco distante - il virus circola ancora e poi le dico di più, la mascherina ci protegge anche dalle normali influenze che in questo periodo mettono ko migliaia di persone. Con la mascherina non ho preso nemmeno un raffreddore».
Mascherine in spazi aperti 2
Una coppia di ragazzi passeggia mano nella mano baciata dal sole della Capitale. Lui mascherina bianca e lei viola: «E' una forma di rispetto. Stiamo bene ma potremmo essere asintomatici e per questo la teniamo su anche all'aperto», sottolineano. E poi c'è anche chi non era a conoscenza delle nuove indicazioni: «Non ero informato. Beh a questo punto la tolgo» sorride Carlo, mentre va al bar a prendere un caffè. «La tengo, perché comunque le situazioni di assembramento per strada capitano sempre e soprattutto non mi va di fare questo continua leva e metti», racconta un ragazzo.
TORINO E MILANO Diffidenti anche milanesi e torinesi. In tanti la usano sia in centro sia in zone più periferiche. «L'anno scorso a un certo punto quando è arrivata la primavera si era smesso di indossarle e poi si è visto cosa è accaduto in autunno...», rimarca Paolo in via Lagrange a Torino. Ci sono i prudenti e anche tanti disinformati, ma la scelta non cambia. «Non sapevo nulla, io continuo per sicurezza a usarla», spiega Dora, 40 anni, all'ingresso della stazione Porta Nuova.
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Anche una studentessa uscendo dalla metro tira dritto con la mascherina Ffp2 in volto. «Neanche io sapevo che da oggi non era più obbligatoria all'aperto. Le regole cambiano così velocemente...». A Milano, in via Paolo Sarpi, Attilia passeggia insieme al suo cane. Mascherina rigorosamente sul volto: «Non la tolgo mica. Io non mi fido». «Più che altro è l'abitudine. Guardi spesso torno in casa, tolgo scarpe e cappotto mi siedo sul divano e mi accorgo che ho ancora la mascherina», dice Vittorio, «sarà l'abitudine o che ho sempre la testa un po' per aria». Ride.
Ma sono soprattutto i più giovani a vivere questo giorno come una liberazione e a mostrare i loro volti. Nelle piazze reali e in quelle virtuali rivendicano un primo «ritorno alla normalità» ma soprattutto la ritrovata libertà «anche perché - osserva qualcuno di loro - con l'alzarsi delle temperature, diventa un vero tormento».