Colin Ward (Special Guest: Pippo il Patriota) per Dagospia
1. SE MARCHIONNE NON LEGGE IL CORRIERE
matteo renzi
“Normalmente non lo leggo”. E’ sprezzante la risposta di Sergio Marchionne alla domanda se abbia letto il fondo di ieri di De Bortoli, assai critico nei confronti di Renzi (Corriere, p. 9). Visto che la Fiat è il primo azionista di via Solferino, è un po’ come se Marpionne dicesse che non ama salire a bordo di un’Alfa Romeo. Ora, è noto che il manager dai pulloverini stazzonati non ama la partecipazione nel Corriere, ma che addirittura si vanti di non leggerlo quasi mai è sorprendente.
E del resto, a differenza di De Bortoli e degli azionisti Bazoli e Della Valle, il Marpionne ostenta una grande fiducia in Pittibimbo. Ieri, al Council di relazioni internazionali se lo è coccolato come un figlio, dicendo che lui “ha un coraggio enorme, guarda al futuro”, “è stato eccezionale e dobbiamo appoggiarlo, anche in senso economico” (Stampa, p. 6).
SERGIO MARCHIONNE
In che cosa è stato “eccezionale”, ieri, il nostro premier in trasferta? E’ stato eccezionale nel promettere. Ha spiegato, anche a una platea di grossi investitori e di manager delle maggiori corporation Usa, che lui sulla riforma del lavoro “non si fermerà”, che riformerà lo Statuto dei lavoratori e che non può essere un giudice a decidere se un licenziamento è legittimo. Tutto bene, ma c’è un piccolo problema. Si parla di una delega sul lavoro di cui non si conosce ancora il contenuto. Non lo conosce neppure il ministro Poletti. Non sarà che ha ragione De Bortoli quando dice che Renzie ha solo una gran parlantina?
2. PITTIBIMBO IN TOURNÈE
Ferruccio De Bortoli
Dunque il nostro premier sfarfalleggia a New York e lancia messaggi sulla riforma del lavoro. Per il Corriere “Il premier prepara l’ultimo affondo. In direzione ‘li fregherò tutti’. Possibili concessioni solo dopo al Senato. Stumpo: sapete come andrà a finire nella riunione del Pd del 29? Perderemo 15 a 85” (p. 9). Per il Messaggero, “Il premier blinda la riforma per rassicurare Ue e mercati. Sospesi gli attacchi a Bruxelles su consiglio di Draghi e Napolitano: fai ciò che chiedono. Berlusconi vis à vis l’ha avvisato: ti vogliono cacciare come hanno fatto con me nel 2011” (p. 5).
Giovanni Bazoli
Su Repubblica, “Lavoro, Renzi non si ferma. ‘Sì alla discussione nel Pd ma poi tutti si adeguino’. Avance di Grillo alla sinistra dem: cacciamo il premier”. “Aut aut della minoranza: ‘Matteo deve trattare o ballerà sulla Stabilità’. Lunedì alla direzione discussione anche sui conti della manovra” (pp. 10-11). Per la Stampa, “la minoranza Pd tratta sul reintegro ma è pronta alla resa. I bersaniani ritirano l’arma del referendum. Non si esclude la fiducia per evitare l’imbarazzo di voti in più da Forza Italia” (p. 7)
Intanto, piccola apertura dalla Cgil: “Articolo 18, l’offerta di Camusso. ‘Pronti a trattare sul numero di anni senza copertura’” (Corriere, p. 8). La Stampa la prende molto sul serio e vi dedica l’apertura della prima pagina: “Articolo 18, la Cgil apre. Camusso: trattiamo su quanti anni sospenderlo, poi però serve”.
3. L’ATTACCO DEL CORRIERE A PITTIBIMBO
diego della valle
Renzi ha risposto con eleganza all’editoriale di ieri di Flebuccio De Bortoli, facendo gli auguri al giornale per la nuova grafica. Secondo il Foglio, è stato l’attacco di un direttore in uscita, “che adesso sogna di andarsene da vittima”, ma è anche la fine di una lunga stagione terzista (p. 3). Entusiasta, comprensibilmente, il Cetriolo Quotidiano, che titola: “Il Corriere affonda Renzi: puzza di massoni dietro il patto con B.” (p. 2).
Pesante il Giornale: “Trattamento Berlusconi. Il ‘Corriere’ decapita Renzi. ‘Egocentrico, incapace, forse massone’: il club dei poteri forti molla il premier troppo autonomo”. Sallustioni sente aria di ricatto: “Il violento altolà a Renzi contiene infatti anche un ultimatum che sa di ricatto: o molli Berlusconi al destino a cui noi lo avevamo condannato dopo tanta fatica – cioè in soffitta – e tratti con noi, oppure sei morto anche tu” (p. 1).
mario draghi 1
4. DISPIACERI NAPOLITANI
Alla Camera passa una mozione sugli F-35 “made in Usa” che non piacerà a Re Giorgio, sommo custode della commessa a stelle e strisce: “Alla Camera passa la mozione del Pd. ‘Dimezzate gli F35’. Pinotti: gli investimenti si faranno in base alle risorse del Paese. Il numero dei caccia multi-ruolo dovrebbe scendere a 45/50 rispetto ai 90 preventivati” (Stampa, p. 9). Intanto il Cetriolo Quotidiano attacca la Pinotti per un volo di Stato: “Caste, Pinotti sull’aereo-taxi di Stato. Interrogazione M5S: il ministro della Difesa ha usato un velivolo dell’Aeronautica per farsi portare a casa” (p. 7)
5. RIVOLTA IN FARSA ITALIA?
silvio berlusconi
L’idea del Cavaliere di svecchiare il partito e sostituire gran parte dei deputati attuali provoca un piccolo terremoto in Forza Italia. Il Corriere riporta: “Forza Italia, la rabbia della vecchia guardia. L’ipotesi di gruppi autonomi. In Senato stallo sull’Italicum per le tensioni con Ncd in commissione. Ma Berlusconi va avanti sull’operazione rinnovamento e sulla fusione tra club e partito” (p. 15). Il Giornale fiuta l’aria e fa da pompiere: “Berlusconi; non azzero il partito. Nessuna fusione con i club. Il Cav frena le fibrillazioni interne: non sprechiamo energie, ho fiducia in voi ma è normale dover rinnovare. I coordinatori regionali affiancati da vice provenienti dai club” (p. 7)
Intanto il pupino Toti si fa intervistare dalla Stampa e risponde indirettamente al Corriere, che ieri aveva parlato di un Patto del Nazareno da rendere pubblico e che odora di massoneria. Per il consigliere politico del Banana, il Patto “sta diventando l’enciclopedia Treccani che dovrebbe minuziosamente regolamentare tutti gli aspetti della vita politica. Il Patto del Nazareno riguarda solo ed esclusivamente le riforme costituzionali. Il resto sono fantasie” (p. 10). Se lo dice lui.
Giorgio Napolitano
6. LA BELLA POLITICA
Arrivano i primi dati sulle presenze italiane all’Europarlamento e c’è subito da vergognarsi: “Strasburgo, l’assenteismo parla italiano. Per Fitto, Toti, Salvini e Cesa solo 13 votazioni su 82. Pd e grillini oltre l’80 per cento. Tra i 182 eurodeputati a punteggio pieno figurano anche sedici italiani”. Sarà troppo? (Stampa, p. 11). E’ chiaro che Fitto, Toti, Salvini e Cesa hanno troppo da fare in Italia.
ROBERTA PINOTTI FA JOGGING
7. GIGGINO ‘A CIMICETTA
Figura di cavolo per Luigi De Magistris, magistrato d’assalto prestato alla politica: il sindaco di Napoli si becca una condanna per come condusse l’inchiesta “Why Not”. Repubblica: “De Magistris condannato. L’inchiesta ‘Why Not’ diventa un boomerang. Tabulati acquisiti illecitamente, 15 mesi all’ex pm e a Genchi. Polemica a Napoli: ‘Si dimetta da sindaco’. La replica: non mollo. Il primo cittadino: ‘La mia vita è stata sconvolta ma rifarei tutto’. Mastella: l’indagine mi ha rovinato” (p. 22). Il Messaggero ricorda: “tra gli intercettati nel 2006, l’allora premier Prodi, Rutelli, Mastella. Il pm aveva chiesto l’assoluzione” (p. 10).
GIOVANNI TOTI TWITTA IO STO CON DUDU
8. ULTIME DA RAISET
Il Cetriolo Quotidiano va all’attacco sulle tv e spara in prima pagina: “La Rai va a Renzusconi. Megasconto a Mediaset. Pronta la cacciata della Tarantola alla presidenza di Viale Mazzini: al suo posto Pilati, l’uomo della legge Gasparri. L’Agcom regala uno sconto di 200 milioni in sette anni al Biscione e alla Tv di Stato tagliando la tassazione sulle frequenze. A scapito dei piccoli editori”. Dentro, il giornale diretto da Antonio Padellaro sostiene che sulla Tarantola si allunga l’ombra del Patto del Nazareno (p. 2).
9. TRENI IN VENDITA
Raffaele Fitto
Si mette in moto la privatizzazione parziale delle Ferrovie. Repubblica racconta le ipotesi sulla scrivania del ministro Padoan: “Scorporo, holding o asset. Sul tavolo di Padoan 3 opzioni per la privatizzazione di Fs. Vertice al ministero dell’Economia: 2015 anno decisivo per l’operazione. Ntv studia la ristrutturazione del debito e abbandona la dorsale adriatica” (p. 28). Strada più in salita secondo la Stampa: “Ferrovie: tempi lunghi per la Borsa: sul Tesoro pesa il nodo del debito” (p. 22).
Il Sole 24 Ore scommette sulla quotazione di Fs tutta intera: “Per Fs obiettivo Borsa nel 2015. In pole l’opzione di quotare l’intera holding, lasciando la maggioranza in mano pubblica. Da definire il perimetro del percorso (l’intero gruppo o pezzi) e il timing dell’operazione evitando di saturare il mercato” (prima pagina del dorso Finanza & Mercati).
matteo salvini
10. AGENZIA MASTIKAZZI
Paginata sulla Stampa: “Malta chiude la caccia. Ed è rivolta tra le doppiette” (p. 14). Poi si lamentano che la carta costa.