tom cruise top gun maverick
Marco Giusti per Dagospia
Cannes. Tempo di premi. Stasera sapremo chi ha vinto la Palme d’Or e se l’Italia ha portato qualcosa a casa con “Nostalgia” di Mario Martone, che tra caldo soffocante, partite e “Top Gun: Maverick”, in sala non si sta comportando proprio benissimo. Ieri ha incassato 55 mila euro con 8.980 spettatori con 420 sale, media 21 spettatori a sala. Sempre meglio dei 16 spettatori a sala dell’altro ieri, diciamo. Il totale è di 127 mila euro.
PIERFRANCESCO FAVINO IN NOSTALGIA DI MARIO MARTONE
Perfino “Top Gun: Maverick”, primo anche ieri con 492 mila euro e 66.014 spettatori sta andando bene come in Francia, dove solo al primo giorno aveva segnato 320 mila ingressi. Alla fine andrà fatto un discorso serio sul perché in Italia andare al cinema, ma soprattutto andare a vedere i film italiani, sia qualcosa di così terribile, mentre tutti i ristoranti i bar i negozi sono pieni.
tommaso ragno in nostalgia di mario martone
A Cannes arrivano intanto i premi di Un Certain Regard, l’importante rassegna collaterale dedicata per lo più a opere prime e seconde. “The Worst Ones”, le peggiori, di Lise Akoka e Romane Gueret, vince il premio Un Certain Regard, “Joyland” di Saim Sadiq, primo film pachistano mai arrivato a Cannes, vince il Premio della Giuria, il rumeno Alexandre Belc, allievo di Cristi Mungiu, vince il premio della regia per “Metronom”, che ci riportava ai tempo di Ceasescu, Vicky Krieps vince quella della migliore attrice per “Corsage” di Marie Kreutzer ex-aequo con il tunisino Adam Bessa per “Harka”, miglior sceneggiatura va a “Mediterranean Fever” di Maha Haj, e il Coup de coeur della Giuria a “Rodéo” di Lola Quivoron.
mario martone sul set di nostalgia
Avrei inserito un premio anche al nordico “Godland”, che mi sembrava francamente molto forte, ma i premi segnalano una bellissima selezione di film provenienti davvero da ogni parte del mondo. A parte l’Italia. La Queer Palm va ovviamente al film pachistano, “Joyland”. Sono passati anche gli ultimi due titoli del concorso, “Un petit frere” di Lèonor Sérraille, storia di immigrazione di una famiglia ivoriana che copre l’arco di vent’anni, e “Showing Up” di Kelly Reichardt con Michelle Williams, che non credo abbiano smosso più di tanto i giurati. Non credo francamente sia possibile quest’anno capire chi potrà vincere. Anche perché mai c’è stata una più completa disunanimità fra critici, spettatori e esperti su cosa funzionasse o no.
godland
Per quanto mi riguarda, ieri sera, mi sono già buttato su una serie crime cilena su Netflix e sul meraviglioso episodio diretto da David Fincher, “Bad Travelling”, storia di marinai, crostacei giganti carnivori e morte, inserito nella terza serie di “Love Death+Robots” su Netflix. Meglio di moltissimi film visti a Cannes e nettamente più corto.