Da gazzetta.it
lautaro lukaku
Solida, insuperabile e micidiale a sfruttare le occasioni: l’Inter che rifila cinque schiaffi allo Shakhtar è molto vicina a quella perfezione che Antonio Conte insegue ogni giorno.
La finale, che si giocherà venerdì contro il Siviglia (ben altro avversario rispetto a Ludogorets, Getafe, Bayer Leverkusen e Shakhtar), arriva dopo una partita che non ha mai avuto storia. Sì, perché anche prima dell’ultima mezz’ora, in cui l’Inter ha devastato gli ucraini, non si è mai avuta la sensazione che lo Shakhtar potesse mettere in difficoltà i nerazzurri.
lautaro
Un tenerissimo tiki-taka tra metacampo e trequarti, col solo Junior Moraes in area e la totale incapacità di creare pericoli ad Handanovic, che si è sporcato le mani solo nella ripresa sul colpo di testa dello steso Moraes, quando era avanti già 2-0. Questa la proposta degli ucraini. L’Inter ha atteso lo Shakhtar, e quando è riuscita a ripartire è stata devastante. Con le doppiette di un Lautaro tornato quello dei giorni migliori, e di un Lukaku che ha straripato alla distanza.
Pyatov, portiere veterano storicamente disastroso coi piedi, dopo 19’ serve Barella sulla trequarti in un imbarazzante tentativo di costruzione dal basso. L’ex Cagliari è bravissimo a crossare e a metterla sulla testa di Lautaro, che non perdona. Il perfetto piano partita di Conte lascia uno sterile possesso palla a una squadra bellina da vedere ma totalmente inconsistente.
Inter Shakhtar
L’Inter raddoppia nella ripresa su corner: D’Ambrosio, uno degli uomini-chiave di questo finale di stagione., salta in testa all’improponibile Matvienko e di testa raddoppia. E’ il gol decisivo, perché gli ucraini mollano di colpo e lasciano praterie per i satanassi Lautaro e Lukaku. Il Toro fa tris, il belga dà alla vittoria le proporzioni del trionfo.
Inter Shakhtar lautaro