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    OBAMA O NON M’AMA? - BARACK IN GIOVENTÙ FU UN FIDANZATO DEGNO DELLE SATIRE DI MACCIO CAPATONDA - “QUANDO GLI DICEVO ‘TI AMO’, LUI RISPONDEVA: ‘GRAZIE’” - I RACCONTI DELLE FIDANZATE DI OBAMA (PRIMA DI MICHELLE) PUBBLICATI NELLA NUOVA BIOGRAFIA AUTORIZZATA DEL PRESIDENTE USA - FREDDO, SEMPRE CONTROLLATO, MA A LETTO LA SAPEVA LUNGA: PRIMA INTORTAVA LE SUE PREDE CON LA POESIA, POI PASSAVA AI FATTI…


     
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    Michele Farina per il "Corriere della Sera"

    Barack Obama giovane fumatoreBarack Obama giovane fumatoreBARACK OBAMABARACK OBAMA

    «Quando gli dicevo "ti amo", lui rispondeva: "Grazie"». In questo ricordo di Genevieve Cook non si respira il profumo di uno strabordante amore ma in compenso c'è molto di Barack Obama. «Dolce, affascinante» ma allo stesso tempo «freddo, sempre controllato». Nel presidente - a cui oggi rinfacciano il «distacco» e la scarsa «empatia» - c'è un po' di quel Barack ventiduenne che la domenica mattina stava con la fidanzata «a torso nudo, con un pareo in vita, intento a fare le parole crociate del New York Times».

    Eppure Genevieve è la donna di cui parla Obama (senza mai nominarla) nel libro I sogni di mio padre: «Ho amato una donna a New York. Era bianca, capelli scuri, occhi screziati di verde. Avevamo il nostro piccolo mondo: solo noi due, intimità e calore».
    La donna più importante della vita di Obama (dopo la moglie e la mamma, s'intende) adesso ha un nome. E racconta la sua verità: «Fui io ad allontanarmi da Barack» (mentre lui ha scritto il contrario).

    Obama GiovaneObama Giovane CENA ALLA CASA BIANCA: BARACK E MICHELLE OBAMACENA ALLA CASA BIANCA: BARACK E MICHELLE OBAMA

    Si incontrano a una festa di Natale dell'83 nell'East Village. Nella cucina di una casa privata. Lei con una bottiglia di Baileys in mano, Barack in jeans, maglietta e giacca di pelle scura. Staranno insieme più di un anno. Si dividono nel 1985, quando lui compra per duemila dollari l'Honda Civic azzurra che lo porta a Chicago (dove nell'89 incontrerà Michelle). Il diario inedito della «fidanzata di New York» trova posto nell'ultima biografia autorizzata del presidente.

    A scriverla David Maraniss, giornalista del Washington Post e premio Pulitzer (titolo The Story, in uscita questo mese). Le anticipazioni di Vanity Fair America si concentrano sugli amori del giovane Obama. Prima di Genevieve, il ventenne Barack che arriva a New York per frequentare la Columbia University ha una relazione (soprattutto) epistolare con Alex McNear, studentessa che ha conosciuto in California.

    Nelle sue lettere parla in prevalenza di letteratura e filosofia, del poeta Eliot: «Ricordi quando ti dicevo di rispettare un certo conservatorismo più del liberalismo borghese? Eliot incarna quel tipo di conservatorismo, dovuto a un profondo fatalismo e non all'ignoranza». Con Genevieve, insegnante, figlia di un diplomatico australiano, infanzia trascorsa a Giakarta (come Obama) non sono solo parole: al secondo incontro «cucina lui. Andiamo a parlare in camera da letto. Sono rimasta la notte. Tutto inevitabile».

    Giovane ObamaGiovane Obama MICHELLE E BARACK OBAMAMICHELLE E BARACK OBAMA

    Si vedono nel weekend. Barack lavora per Business International. Il diario di Genevieve non contiene particolari piccanti (ma l'«attrazione sessuale c'è eccome»). Ricorda quanto Barack «sia più adulto della sua età». E poi «il deodorante secco, l'odore di fumo, di sudore dopo la corsa». Barack va a correre ogni giorno. Lei lo sfida nello scatto. E lo batte. Lui ci rimane male. Si dedica alla cucina: sandwich al tonno, carne allo zenzero ricetta pakistana. Dopo una settimana litigano «su chi deve lavare i piatti». Lei è molto presa, ma dietro le «parole dolci» ha l'impressione di avere accanto «un muro». «Ti amo», «grazie».

     

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