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    OBBLIGAZIONE O VERITÀ - C'È UN MESE ESATTO PER INCASSARE IL VIA LIBERA DEI CREDITORI ASTALDI ALLA PROCEDURA CONCORDATARIA. UN RISULTATO CHE METTEREBBE IN SALVO LE COMMESSE E DAREBBE IL VIA LIBERA DEFINITIVO A PROGETTO ITALIA, SOTTO LA REGIA DI SALINI IMPREGILO E CASSA DEPOSITI E PRESTITI, INSIEME ALLE BANCHE CREDITRICI. TUTTAVIA CI SONO 5.000 TITOLARI DI BOND ASTALDI CHE RISCHIANO DI PERDERE TUTTO E AL MOMENTO SI STANNO METTENDO DI TRAVERSO


     
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    Francesco Bonazzi per Alliance News

     

    ASTALDI ASTALDI

    Un mese esatto per incassare il via libera dei creditori Astaldi alla procedura concordataria, con buone possibilità di portare a casa il risultato. Un risultato che metterebbe in salvo le commesse e darebbe il via libera definitivo a Progetto Italia, sotto la regìa di Salini Impregilo e Cassa depositi e prestiti, insieme alle banche creditrici. Tuttavia ci sono 5.000 titolari di bond Astaldi che rischiano di perdere tutto e al momento si stanno mettendo di traverso.

     

    Oggi in Borsa, in una giornata complessivamente ancora innervosita dal coronavirus e dai timori di recessione globale, il titolo Astaldi perde l'1,2% verso la chiusura a EUR0,51 per azione. Mentre Salini Impregilo, che alla fine del salvataggio avrà il 65% del capitale, oggi passa di mano a EUR1,37 con un calo dello 0,27% rispetto a ieri. Per una combinazione curiosa, entrambi i titoli a Piazza Affari hanno avuto lo stesso andamento nel semestre: ovvero una perdita del 20%.

     

    Ieri è saltata l'assemblea dei bond holder del prestito obbligazionario Usa da EUR750 milioni (scadenza 2020) perché non è stato raggiunto nemmeno il quorum per aprire i lavori. "Un segnale di malessere da non sottovalutare, perché a occhio ci sono almeno 5.000 risparmiatori inviperiti", dice un legale di parte.

     

    Il fatto è che quel bond era stato collocato agli investitori istituzionali, ma poi le banche hanno rivenduto i titoli alla clientela privata e adesso, secondo quanto riporta oggi "La Verità", dando conto di indiscrezioni aziendali, ben l'80% dei bond sarebbe così finito a risparmiatori ai quali i titoli sono stati proposti dalla rete delle agenzie.

     

    SALINI IMPREGILO - ASTALDI SALINI IMPREGILO - ASTALDI

    A questo punto l'assemblea appena sfumata è convocata in seconda per il 10 marzo e in terza convocazione per il 24 marzo. Solo due giorni dopo, l'assemblea di Astaldi dovrà dare il via libera definitivo al piano.

     

    Ieri però è arrivata per Astaldi anche una buona notizia, ovvero il risultato della votazione all'Assemblea dei possessori delle obbligazioni del prestito emesso da EUR140 milioni, con scadenza 2024, che ha approvato con il voto favorevole dell'80% dei presenti la proposta di concordato preventivo in continuità aziendale diretta.

     

    "Questo risultato", spiega oggi Salini Impregilo in una nota, "rappresenta un altro passo avanti verso la completa esecuzione di Progetto Italia, il piano Salini Impregilo per l'aggregazione e la creazione di un grande player delle infrastrutture italiano - WeBuild - realizzato anche attraverso l'entrata nel capitale ed il supporto di CDP e delle principali istituzioni finanziarie del Paese". Ovvero di Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm, storici creditori del general contractor romano.

     

    La proposta di concordato che va in votazione tra un mese, già vidimata dai commissari straordinari, ha incassato il semaforo verde del Tribunale di Roma lo scorso 5 agosto nel contesto di Progetto Italia, ovvero la nascita di un polo delle costruzioni italiane per frenare il crollo di un settore che non aveva problemi industriali o di mercato, ma che è incappato in una serie di crisi di liquidità e di committenti (in Turchia e in America latina) che non hanno mantenuto fede agli impegni.

     

    fabrizio palermo foto di bacco (2) fabrizio palermo foto di bacco (2)

    Il piano, con Salini affiancata da Cdp Equity e dalle banche creditrici, prevede un aumento di capitale da EUR225 milioni riservato alla sola Salini Impregilo. Poi c'è un secondo aucap da EUR100 milioni per la conversione in azione dei debiti chirografari. Con queste due misure di rafforzamento patrimoniale, il colosso romano si ritroverà il 65% delle azioni di Astaldi, i chirografari il 28,5% e gli attuali azionisti semplici di Astaldi il 6,5%. Poi sarà possibile procedere a un terzo aumento con warrant per le banche finanziatrici di Astaldi e a nuove misure per venire incontro ai creditori, tutte partecipative.

     

    "Sicuramente, tutto il pacchetto è meglio dell'amministrazione straordinaria, che avrebbe messo a rischio le commesse acquisite e le relative garanzie finanziarie", osserva un noto commercialista della Capitale.

     

    Ciò non toglie che il voto degli obbligazionisti è uno scoglio da non sottovalutare e 5.000 risparmiatori "avvelenati" con le banche che hanno piazzato questi bond rischiano di non essere una buona pubblicità per il varo di Progetto Italia.

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