1. CAOS SUPERMERCATI «PRONTI A SCIOPERARE» ALTOLÀ DEL GARANTE `
Lorenzo De Cicco e Raffaella Troili per ''Il Messaggero''
Mentre i romani si mettono ordinatamente in coda ai supermercati per fare la spesa, i sindacati dei dipendenti che lavorano tra le casse e gli scaffali minacciano uno sciopero. Anzi, lo hanno proprio indetto, ieri pomeriggio, in piena emergenza virus. Solo a Roma e nel Lazio.
in fila al supermercato a pisa
Risultato: per un' ora diversi ipermarket della Capitale hanno chiuso i battenti in anticipo, alle 18. Per fortuna i sindacalisti (le sigle sono Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs) alla fine hanno fatto una mezza retromarcia, sospendendo la protesta, in attesa di un vertice che si terrà stamattina alla Regione Lazio, in videocall. Anche l' Authority degli scioperi ha acceso un faro sulla serrata: il garante Giuseppe Santoro Passarelli, con tutta la commissione, sta seguendo da vicino la vicenda e già domani, se la mobilitazione dovesse proseguire senza accordi tra le parti, potrebbe prendere provvedimenti. L' obiettivo dell' Autorità è chiaro: va sì tutelato chi lavora a contatto con molte persone ogni giorno, dall' altro, durante un' emergenza senza precedenti come questa, la grande distribuzione alimentare non può mostrare alcun cedimento.
Anzi, come ha ribadito anche il premier Giuseppe Conte, i supermercati devono restare aperti. Anche per evitare sregolati assalti come quelli che si erano visti dopo il primo decreto del governo che ha dichiarato tutta l' Italia zona protetta.
Dopo le rassicurazioni di Palazzo Chigi, tutto sembrava filare liscio: i romani si sono messi in fila in buon ordine, a un metro di distanza l' uno dall' altro, senza sorpassi o spintoni. Ieri però l' agitazione era palpabile, in diversi esercizi, quando sono cominciati ad apparire i cartelli «si chiude alle 18», in bella mostra sulle vetrine. Perché protestano i lavoratori dei supermercati? Vorrebbero che gli esercizi chiudano sempre alle 18, dato lo stop anticipato dei mezzi pubblici (ultima corsa alle 21).
fila supermercato napoli 2
Per questo è scattata la protesta di ieri - proprio alle 18, non a caso - uno sciopero poi revocato, alla luce della disponibilità da parte della Regione di convocare per oggi un incontro in video conferenza. Dunque, una provocazione, un sos per arrivare a una soluzione, che ha visto un' adesione scarsa ma ha portato al risultato, che è quello che chiedevano per le vie istituzionali il direttore di Confcommercio Pietro Farina e Valter Giammaria, presidente di Confesercenti.
Anzi, proprio i commercianti hanno attaccato questa forma di protesta, giudicata dannosa e inopportuna, in un momento così delicato per tutta la città.
La Confcommercio, col diggì Farina, ha sottolineato che la serrata è stata proclamata alle 13.15 per le 18. Un blitz, insomma. «Non possiamo stigmatizzare il diritto di sciopero, ma riteniamo inutile ed inopportuno - dice l' organizzazione dei commercianti - che si usi questo strumento di pressione, solo per Roma ed il Lazio, in questo momento, creando solo ulteriore confusione e disagio». Eh sì, perché le stesse sigle che protestavano nella Capitale e nel resto della regione, in altre parti d' Italia non chiudevano nemmeno un supermarket. «Da noi non c' è nessuno sciopero», confermava il rappresentante di una delle sigle in Lombardia.
fila al supermercato per il coronavirus
Per Confcommercio ora «la strada corretta è quella che abbiamo avviato noi, e cioè la richiesta istituzionale al governo, con richieste sostanzialmente analoghe a quelle portate poi avanti anche dalle organizzazioni sindacali».
STOP BUS ALLE 21 Tra oggi e domani un' ordinanza dovrebbe intervenire sugli orari di apertura dei supermercati. L' ipotesi al centro della trattativa è un compromesso: i supermercati potrebbero chiudere alle 19.30, per consentire a chi ci lavora di tornare a casa con i mezzi pubblici entro le 21.
2. STRETTA SU CHI VA A PIEDI: «SPESA SOLO SOTTO CASA»
Lorenzo De Cicco per ''Il Messaggero''
LE MISURE
Spesa sì, ma senza sfruttare la scusa di fare provviste per vagare in giro per la città, magari andando al centro commerciale o a svariati chilometri dall' indirizzo di casa. Chi sostiene nell' autocertificazione di andare al supermercato, ma si trova molto lontano dalla residenza, adesso rischia di essere multato. A Roma arriva la stretta, per rispettare quanto deciso dal governo per contenere il contagio del nuovo Coronavirus.
fila al supermercato a napoli1
L' obiettivo è chiaro: tocca azzerare tutti gli spostamenti non necessari e ridurre al minimo quelli indispensabili. Solo così la Capitale, col resto del Paese, riuscirà a limitare la diffusione del Covid 19 e a uscire il prima possibile dal clima emergenziale. La Prefettura si è subito attivata, dopo avere ricevuto le direttive del Viminale, e ha chiesto a tutte le forze dell' ordine, dai Carabinieri alla Polizia di Stato, oltre agli agenti della Municipale, di controllare non solo chi si sposta in macchina, ma anche chi va a piedi.
A maggior ragione nelle prossime ore, di domenica, col beltempo segnato dai bollettini del meteo, quando a qualcuno - irresponsabilmente - potrebbe venire la tentazione di fare una gita o di andare a pranzo da amici. Insomma, riprendere le abitudini, in piena quarantena. Ecco allora la decisione di rafforzare i controlli.
Sia per spiegare ai cittadini l' importanza di restare a casa per mettere fine al contagio, sia per sanzionare chi non rispetta le regole.
UNO-DUE CHILOMETRI
MILANO - CODA AL SUPERMERCATO
L' input del prefetto Gerarda Pantalone, in carica dall' estate scorsa e ora chiamata a gestire in prima linea l' emergenza virus nella Capitale, è di fermare anche chi va a spasso, magari nei centri commerciali rimasti aperti per il comparto alimentare. A quel punto sarà possibile incrociare i dati con l' indirizzo di residenza. Perché un conto è andare a fare la spesa a 1-2 chilometri da casa, un altro è trovarsi dall' altra parte della città, con in tasca il modulo scaricato sul web con scritto che si è fuori per approvvigionamenti vari. Naturalmente molto è lasciato al buonsenso degli uomini delle forze dell' ordine, i quali possono valutare, caso per caso, ogni giustificazione.
FUORI CON IL CANE
Stesso discorso riguarda chi va a passeggiare o a correre all' aperto, per tenersi in forma ora che le palestre sono state chiuse per decreto, sempre con l' obiettivo di arginare il virus.
Il Ministero dell' Interno, sul suo portale, ha spiegato che «lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro.
cane pipì
In ogni caso bisogna evitare assembramenti». Indicazioni di cui terranno conto anche gli agenti a Roma. Pure il ministro Francesco Boccia, ha chiarito: «Non si poteva fare una norma che vietasse di uscire per un giro del palazzo, per la spesa, per portare fuori il cane, ma andare a cena da amici è assolutamente sconsigliabile. La passeggiata al parco si può fare, ma già a correre si mettono in difficoltà gli altri». Anche portare fuori il cane è permesso, ma a certe condizioni: «Sì, per la gestione quotidiana delle sue esigenze fisiologiche e per i controlli veterinari», ha informato sempre il Viminale.
IL CANE FA PIPI