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    OGGI LA CASSAZIONE STABILIRÀ SE A UCCIDERE MEREDITH FURONO AMANDA KNOX E SOLLECITO - LA BIONDINA SE NE STA AL RIPARO NEGLI USA MA GLI AMERICANI HANNO CAMBIATO IDEA SU DI LEI: ORA NON TUTTI SONO INNOCENTISTI


     
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    Alessandro Capponi per il “Corriere della Sera”

     

    AMANDA KNOX CON IL PROMESSO SPOSO AMANDA KNOX CON IL PROMESSO SPOSO

    Questa è la fine, per niente lieta. Perché c’è una ragazza inglese uccisa quand’aveva poco più di vent’anni, certo: ma anche perché, prima ancora della sentenza, i presunti assassini Amanda Knox e Raffaele Sollecito non solo non sono più innamorati ma, forse, non sono neanche più giovani. L’innocenza perduta, almeno fin qui, ha lasciato tracce: nei loro volti, nella distanza, anche processuale, che adesso c’è tra loro.

     

    amanda knox amanda knox

    Oggi la Quinta sezione della Cassazione stabilirà se sono stati loro due ad uccidere Meredith Kercher, nel novembre del 2007, ma in ogni caso Amanda e Raffaele sono molto diversi da come apparirono allora, così teneri e sfacciati, abbracciati stretti a scambiarsi parole e baci nel giardino della casina di Perugia mentre la polizia scientifica, dentro, cercava tracce dell’assassino.

     

    Oggi lei se ne sta a Seattle, lontana dalla giustizia italiana, con un lavoro (collabora con una rivista, ha scritto un libro) mentre lui, che è diventato ingegnere studiando per qualche mese a Perugia, sarà in aula, rischiando l’arresto in caso di condanna ma spera che gli venga «restituita la mia vita, perché così è impossibile anche trovare lavoro».

    amanda knox colin sutherland amanda knox colin sutherland

     

    Distanti, oggi, non solo fisicamente: i legali di lui, Giulia Bongiorno e Luca Maori — che hanno contato «193 errori» nella sentenza di Firenze — hanno già detto che, in via subordinata rispetto all’annullamento della condanna, chiedono che la posizione processuale di Raffaele venga separata. In sintesi: favoreggiamento per lui, omicidio per lei.

     

    Amanda e Raffaele furono fidanzati per un paio di settimane, tra il primo appuntamento e l’arresto: e se da allora sono stati considerati una cosa sola — condannati, assolti, la Cassazione ha rinviato gli atti e da Firenze è arrivata la nuova condanna — oggi c’è molto di più dell’Oceano a separarli. Ci sono quattro anni di prigionia e quasi altrettanti di udienze, attese, ricorsi: forse.

    Sollecito arriva a Firenze Sollecito arriva a Firenze

     

    Amanda ieri ha chiamato i suoi avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova: ha «attacchi d’ansia», il tono cupo molto diverso da quello con il quale, qualche settimana fa, ha annunciato il suo matrimonio con Colin, musicista che le inviava in carcere lunghe lettere. L’inglese Guardian ha ipotizzato anche una gravidanza che di certo, in caso di condanna, complicherebbe la già non semplice partita dell’estradizione.

     

    Giulia Bongiorno difende Sollecito Giulia Bongiorno difende Sollecito

    «Gli americani hanno cambiato idea su Amanda — dice Barbie Nadeau, autrice del libro Angel Face — ora non tutti sono innocentisti». Il web, però, è con lei: i siti in sua difesa non si contano. Di certo ad uccidere Meredith fu Rudy Guede, condannato per «concorso in omicidio»: sedici anni trascorsi quasi per metà «e adesso chiederemo i permessi premio e Rudy, se il giudice vorrà, potrà cominciare a uscire», annuncia l’avvocato Nicodemo Gentile. Amanda e Raffaele, invece, aspettano.

     

    «La sentenza di Firenze — sostiene Giulia Bongiorno — fissa un principio fuorviante, ciò che per la scienza non è certo per il diritto può esserlo. Mette i brividi...». L’attesa più crudele è quella dei familiari di Meredith, i Kercher, che al legale Francesco Maresca dicono poche parole: «Speriamo che questa sia la fine». Che lieta non può essere, per nessuno ormai.

     

    la vittima Meredith Kercher la vittima Meredith Kercher La famiglia di Meredith si reputa soddisfatta ma non festeggia La famiglia di Meredith si reputa soddisfatta ma non festeggia

     

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