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    OLANDA O SPAGNA MA NON SE MAGNA - IL RECESSO DEI SOCI SPAGNOLI COSTA A MEDIASET 255 MILIONI, COPERTI DA CREDIT SUISSE. IL TUTTO MENTRE VIVENDI RIESCE A BLOCCARE L'OPERAZIONE PROPRIO NEI TRIBUNALI SPAGNOLI E RITIRA IL RICORSO D'URGENZA IN OLANDA (MA LO RIPRESENTERÀ NEL MERITO), MENTRE IL 30 OTTOBRE CI SARÀ A MILANO L'UDIENZA ITALIANA - VASILE: ''VIVENDI STRUMENTALIZZA LA GIUSTIZIA''


     
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    PAOLO VASILE PAOLO VASILE

    1. MEDIASET: VASILE (SPAGNA), VIVENDI STRUMENTALIZZA GIUSTIZIA

     (ANSA) - "Vivendi fa un uso strumentale della Giustizia spagnola". Lo afferma Paolo Vasile, consigliere delegato di Mediaset Espana, dopo che il Tribunale di Madrid ha sospeso la fusione con la controllante italiana accogliendo il ricorso di urgenza dei francesi, in attesa di entrare nel merito del ricorso. "La fusione è essenziale per avere un ruolo importante nel mondo della comunicazione audiovisiva: piccolo è bello ma non ha futuro in questo mondo", aggiunge Vasile in un'intervista alla testata on line Nius (lanciato di recente dallo stesso gruppo televisivo).

     

     "Vivendi è piccolo azionista di Mediaset Espana a partire da luglio, acquistando l'1% solo per fare un uso strumentale della giustizia e quindi essere in grado di interrompere l'operazione" di fusione e la nascita di MediaforEurope, l'holding olandese del Biscione, afferma Vasile, secondo il quale "Vivendi vuole ottenere in Spagna ciò che non ha potuto ottenere in Italia". Il titolo Mediaset Espana rimane debole e a Madrid scende dell'1,9% a 5,54 euro.

    YANNICK E VINCENT BOLLORE YANNICK E VINCENT BOLLORE

     

     

    2. MEDIASET EUROPEA BALBETTA LA FUGA DEI SOCI SPAGNOLI COSTA 255 MILIONI

    Vittoria Puledda per “la Repubblica”

     

    Gli azionisti di Mediaset Espana hanno esercitato in modo piuttosto massiccio il diritto di recesso. Ieri sono stati resi noti i risultati ufficiali, secondo cui l' 11,9% del capitale sociale ha preferito chiedere un controvalore pari a 6,5444 euro per azione e non partecipare alla fusione - insieme a Mediaset spa nella costituenda holding olandese Mfe. Una mossa che solo grazie all' accordo con il Credit Suisse, raggiunto la settimana scorsa, non mette a repentaglio l' intera operazione della fusione: la banca svizzera infatti si è impegnata a sottoscrivere tutto il capitale eccedente il tetto dei 180 milioni, fissato da Mediaset per dar seguito alla fusione. È possibile che il Credit Suisse ritiri una quota anche maggiore di azioni Mediaset Espana (che, ovviamente, pagherà a Cologno con uno sconto rispetto al valore di Borsa).

     

    Non è una sorpresa l' entità del recesso visto che il 4 settembre, giorno dell' assemblea, aveva votato contro la fusione il 23,4% dei presenti.

    Di questi, oltre due azionisti su tre hanno esercitato il recesso, per un totale di 39 milioni di titoli. In soldoni, un pacchetto che vale 255 milioni, una mina disinnescata solo grazie al paracadute fornito dal Credit Suisse ma non per questo meno segnaletica dello scarso gradimento del mercato verso l' operazione proposta (Mediaset da sola controlla il 51,63% della società spagnola).

     

    pier silvio e silvio berlusconi pier silvio e silvio berlusconi

    Per chi ha esercitato il recesso, tuttavia, ora si apre un periodo di grande incertezza, perché la battaglia tra i due principali soci del gruppo Mediaset - Fininvest da un lato, Vivendi dall' altro - rischia di paralizzare a lungo la fusione e, di conseguenza, il pagamento del prezzo di recesso. La settimana scorsa, infatti, il giudice spagnolo ha accolto le richieste di Vivendi ed ha sospeso in via cautelare la fusione. Contro questa decisione Mediaset presenterà ricorso alla Corte suprema.

     

    È auspicabile che i tempi siano brevi, ma non possono esservi certezze: c' è chi paventa che possano passare anche alcuni mesi. Nel frattempo infuria la battaglia legale tra le parti: oggi si doveva discutere in tribunale, stavolta in Olanda, il ricorso d' urgenza di Vivendi contro tre articoli dello Statuto di Mfe. La causa è stata all' ultimo momento ritirata dai francesi - che si apprestano tuttavia a promuovere una causa di merito sempre in Olanda - mentre nel frattempo il 30 ottobre ci sarà a Milano l' udienza per il ricorso d' urgenza, stavolta insieme a Simon (che conserva congelato il 19,94% dei diritti di voto di Mediaset spa) per impugnare la fusione nella holding olandese. In occasione dell' assemblea in Italia Vivendi aveva potuto votare solo con il 9,98% dei diritti di voto: il resto è sterilizzato per decisione dell' Agcom, in seguito all' acquisizione del 23,9% di Telecom.

     

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