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    NOTIZIE PER CHI CAMPA DI NOTIZIE - ONLINE CI SI INFORMA PREVALENTEMENTE CON LO SMARTPHONE: LO STUDIO COMSCORE-SENSMAKERS DIMOSTRA CHE IL 72% DEL TEMPO TOTALE DEDICATO ALLA LETTURA DELLE NEWS È SUL TELEFONINO - I GIOVANI LEGGONO NOTIZIE DAI SOCIAL, MA SEMPRE MENO LE CONDIVIDONO E LE COMMENTANO. IL COSIDDETTO 'ENGAGEMENT' È IN CALO - FATTURATI PUBBLICITARI IN CALO PER GLI EDITORI: IL CROLLO SUL CARTACEO NON È COMPENSATO DALLA CRESCITA ONLINE. E CHI SPERA DI FARSI PAGARE...


     
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    Studi e dati pubblicati in questi giorni fanno luce sulle modalità di fruizione delle news on-line e sulla sostenibilità economica del settore.

    L’analisi di Comscore-Sensemakers evidenzia che online ci si informa prevalentemente con gli smartphone. A luglio, ad esempio, il 42% degli italiani ha consultato i siti di news esclusivamente mediante smartphone o tablet, device che hanno generato il 72% del tempo totale speso nella lettura delle news.

     

    Su mobile le notizie si fruiscono prevalentemente mediante la navigazione in browser oppure leggendo quelle nativamente presenti sul dispositivo.

    I lettori di tutte le generazioni preferiscono di gran lunga queste modalità all’utilizzo delle App dei siti di news.  La resistenza a scaricare nuove App e la tendenza ad utilizzarne frequentemente solo un numero limitato, costituiscono un freno alla diffusione delle App degli editori come leva di fidelizzazione dei lettori.

     

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    I social network, per quanto ritenuti meno affidabili dei siti dei giornali, rappresentano la prima fonte di news per i giovani e ne esaudiscono il bisogno informativo: l’80% di chi legge notizie on line consulta infatti un‘unica fonte.

    Sono però relativamente pochi, e in diminuzione, coloro che postano le news che trovano online riducendo il ruolo dei social network come mezzo di amplificazione e viralizzazione delle news.

     

    Altri studi di settore e da ultimo quello di Deloitte (commissionato da Google) effettuato su 51 tra i maggiori quotidiani cartacei e on-line in UK, Germania, Francia e Spagna sottolineano la dipendenza economica di questi ultimi dalle fonti terze per l’approvvigionamento del traffico e, quindi, dei ricavi, on-line.

    Il digitale infatti per gli editori analizzati genera il 10% dei ricavi complessivi ma di questi oltre il 60% è attribuibile al traffico originato sui siti degli editori da Social Network, Aggregatori e motori di ricerca.

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    Dal punto di vista economico l’avvento di Internet ha fatto sì che negli ultimi 10 anni gli investimenti pubblicitari sulla carta stampata In Italia si siano ridotti di due terzi (dati Politecnico di Milano) e sono stati solo in parte compensati con la crescita degli investimenti pubblicitari on-line che oggi per oltre l’80% sono appannaggio degli OTT.

    Trend che tra l’altro continua anche nel 2019, dove in base alle ultime rilevazioni Nielsen, nel periodo gennaio-agosto i quotidiani cartacei hanno registrato un calo del fatturato pubblicitario del 10,6% a fronte di un incremento degli investimenti on-line degli editori nazionali di un 2,2%.

     

     

     

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    Esiste la possibilità di recuperare il calo degli investimenti pubblicitari attraverso la sottoscrizione di abbonamenti o il pagamento delle singole notizie?

    La ricerca Comscore-Sensemakers sottolinea che la disponibilità a pagare per le news è molto limitata e sempre più in competizione con la propensione a spendere per altre tipologie di contenuti on-line come la musica o i video in streaming.

     

     

     

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