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    DOPO TUTTE LE FAKE NEWS CHE HA DIFFUSO, FACEBOOK SI RIFÀ LA VERGINITÀ E ARRUOLA "OPEN", IL SITO DI ENRICO MENTANA, COME PARTNER PER IL "FACT-CHECKING" - IL QUOTIDIANO ONLINE SI AGGIUNGE A "PAGELLA POLITICA": FACEBOOK GRAZIE A LORO PROMETTE DI ETICHETTARE I CONTENUTI FALSI CHE CIRCOLANO SU COVID E VACCINI (SVEGLIARSI UN PO' PRIMA NO?)


     
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    Da www.primaonline.it

     

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    Open, la testata online diretta da Enrico Mentana, ha stretto una partnership con Facebook e inizia ora la sua collaborazione come fact-checker indipendente per l’Italia.

     

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    Open, attraverso la sezione Fact-checking coordinata da David Puente, è recentemente stato certificato attraverso l’organizzazione indipendente International Fact-Checking Network, e si unisce a Pagella Politica, partner di Facebook in Italia da gennaio 2018.

     

    open il giornale online di mentana open il giornale online di mentana

    Insieme – si legge nel comunicato di Open – “aiuteranno a contrastare la diffusione della disinformazione su Facebook e Instagram in Italia”.

     

    Il social network collabora con più di 80 fact-checker indipendenti in tutto il mondo, che analizzano i contenuti in oltre 60 lingue diverse.

     

    Come si fa fact-checking in collaborazione con Facebook

    Ogni volta che un fact-checker valuta un contenuto come falso, Facebook riduce significativamente la distribuzione del contenuto, in modo che meno persone lo vedano, e avvisa le persone che hanno precedentemente condiviso il contenuto o cercano di condividerlo che l’informazione è falsa. Applica inoltre al contenuto un’etichetta di avvertimento che rimanda all’analisi fatta del fact-checker.

     

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    Strumenti per il fact-checking

    Facebook, nonostante le criticità e le accuse emerse in questi giorni circa il suo presunto “allentamento” del controllo sulle fake news, ha recentemente annunciato alcuni aggiornamenti al programma introducendo due nuove classificazioni a disposizione dei fact-checker: “Alterato”, per i video e le immagini che sono stati manipolati (ma che non si qualificano necessariamente per la rimozione secondo gli Standard della Community), e “Privo di contesto” per i contenuti che non sono del tutto falsi ma che possono essere fuorvianti senza un contesto aggiuntivo.

     

    Infine, le Pagine e i Gruppi che condividono ripetutamente contenuti classificati Falsi o Alterati dai fact-checker vedranno la loro distribuzione ridotta verranno rimossi dalle raccomandazioni e le Pagine perderanno la possibilità di monetizzare e fare pubblicità.

     

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    “Open, grazie alla competenza e esperienza dei suoi giornalisti, rappresenta un partner strategico per Facebook e, insieme a Pagella Politica, avrà un ruolo di fondamentale importanza nell’aiutarci a combattere e ridurre la diffusione della disinformazione in lingua italiana sulle nostre piattaforme” – ha dichiarato Luca Colombo, Country Director di Facebook Italia.

     

    La strategia di Facebook per combattere la disinformazione

    La strategia di Facebook per combattere la disinformazione è basata su tre punti:

     

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    - rimuovere i contenuti che violano gli Standard della Community di Facebook e Instagram o le policy sugli annunci pubblicitari.

    - ridurre la visibilità di notizie false e contenuti non autentici.

    - informare le persone dando loro più contesto sui post che vedono

     

    La lotta alla disinformazione su Covid e vaccini

    Questa strategia – dichiara Facebook – “è stata importante nell’affrontare la disinformazione legata alla salute. Dall’inizio della pandemia, Facebook ha rimosso oltre 20 milioni di contenuti che hanno violato le regole sulla disinformazione relativa al COVID-19 e ai vaccini.

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    Le etichette di avvertimento sono state applicate a più di 190 milioni di contenuti. Quando un’etichetta di avvertimento viene applicata su un post, nel 95% dei casi le persone non aprono quel contenuto”.

     

    Facebook dichiara anche di aver rimosso oltre 3.000 account, pagine e gruppi per aver ripetutamente violato le sue regole contro la diffusione di disinformazione sul COVID-19 e sui vaccini.

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