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    OVERDOSE DA PHOTOSHOP - OPRAH FORSE NON CORRERÀ PER LA CASA BIANCA, MA INTANTO HA UNA MANO IN PIÙ! - SU ‘VANITY FAIR’ AMERICA LA MITICA FOTOGRAFA ANNIE LEIBOVITZ HA IMMORTALATO LE PIÙ GRANDI STAR. E LE HA DOTATE DI NUOVI ARTI: REESE WITHERSPOON HA TRE GAMBE, LA WINFREY TRE MANI. LORO RIDONO SU TWITTER - PS: L’INTERVISTA IN CUI DICE DI NON AVERE IL DNA PER LA POLITICA L’HA FATTA 3 SETTIMANE PRIMA DEI GOLDEN GLOBE, QUINDI VALE FINO A UN CERTO PUNTO…


     
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    1. PHOTOSHOP FAIL PER OPRAH WINFREY E REESE WITHERSPOON, CHE SI RITROVANO CON TRE MANI E TRE GAMBE

    http://news.mtv.it/

     

    Invece che "Tre uomini e una gamba", qui il titolo che calza a pennello è: "Tre mani e una Oprah Winfrey"!

     

    Protagonista insieme ad altre star dello speciale "Hollywood" su Vanity Fair scattato dalla mitica Annie Leibovitz, la regina dei salotti tv americani è solo una delle ultime vittime di Photoshop. Modifica dopo modifica, i grafici hanno lasciato una mano di troppo!

     

    Una mano sul fianco, una appoggiata sulla gamba e una intorno alla vita di Reese Witherspoon: va bene che Oprah è nota per essere multitasking e una terza mano potrebbe fare anche comodo, ma forse qui stiamo esagerando!

     

     

    In un'altra foto dello stesso speciale e tra l'altro proprio quella in copertina, il Photoshop Fail è toccato a Reese Witherspoon. Stavolta invece di tre mani, ci sono tre gambe.

     

    Le due star ci hanno scherzato su in un simpatico scambio su Twitter.

    OPRAH E REESE WITHERSPOON SUI LORO ARTI IN PIU OPRAH E REESE WITHERSPOON SUI LORO ARTI IN PIU

     

     

    2. OPRAH WINFREY, PRESIDENZA USA NON M'INTERESSA

    Ugo Caltagirone per l’Ansa

     

    Donald Trump aveva visto lungo: "Oprah Winfrey la conosco bene, non correrà per la Casa Bianca". E in effetti quello della regina dei media americani è stato un fuoco di paglia durato l'arco di un paio di settimane, da quando il suo ispirato intervento dal palco dei Golden Globes apparve a molti la bozza di un manifesto politico, primo passo per una sua discesa in campo.

     

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    Fu la stessa Winfrey ad assecondare le suggestioni rimbalzate immediatamente sui media americani. E ora è sempre lei, star assoluta del piccolo e grande schermo, oltre che ricchissima imprenditrice, a chiudere la porta ad ogni aspirazione presidenziale: "Non è una cosa che mi interessa. Non ho il Dna per farlo", ha confessato in un'intervista al magazine InStyle. E seppure avesse mai coltivato davvero l'ambizione di una nuova affascinante avventura, a farle cambiare idea sarà stata la freddezza di gran parte dell'establishment democratico, per nulla entusiasta di andare alla sfida con Trump con un altro candidato che non viene dalla politica. E poco importa se gli ultimi sondaggi danno la popolarissima Oprah ampiamente vincente in un'ipotetico duello col tycoon.

     

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    Dunque, è stata solo una suggestione. Come una suggestione rischia di essere quella di una possibile candidatura di MICHELLE OBAMA, 54 anni, sempre seccamente smentita dalla ex first lady, o quella di un'altro nome femminile di grande appeal, CAROLINE KENNEDY, 60 anni, ex ambasciatrice in Giappone e figlia di John e Jacqueline Kennedy. Nel tentativo di rilanciare la sfida della prima donna presidente persa da Hillary Clinton più concreta appare la possibilità di una candidatura di KAMALA HARRIS, 53 anni, senatrice californiana di origini indiane e figura emergente nel partito democratico, molto vicina a Barack Obama.

     

    Sul fronte liberal, invece, circola sempre il nome di ELIZABETH WARREN, 68 anni, anche lei senatrice e vicina a Bernie Sanders, nota per le sue battaglie contro gli abusi di Wall Street. Le previsioni in vista della campagna elettorale democratica, - che partirà nel 2019 e culminerà nelle primarie della prima meta' del 2020 - sono quelle di una 'panchina molto lunga' come poche volte nella storia americana. Tutti a caccia del trofeo più ambito, la testa di Donald Trump. John Messina, responsabile della campagna di Obama nel 2012, ha raccontato di avere avuto giorni fa un incontro con almeno 16 possibili candidati, senza fare i nomi.

     

     

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    Il più caldo al momento è quello dell'ex vicepresidente JOE BIDEN, 75 anni, che stando ai sondaggi travolgerebbe l'attuale inquilino della Casa Bianca. Ma si parla insistentemente anche di altri 'obamiani' di ferro, come l'ex segretario di stato JOHN KERRY, 74 anni, o l'ex ministro della giustizia ERIC HOLDER, afroamericano di 67 anni. Ci sono poi i leader del partito dei sindaci anti-Trump guidato dal newyorchese BILL DE BLASIO, 56 anni, e dal primo cittadino di Los Angelse ERIC GARCETTI, 46 anni, entrambe di origini italiane. Tutte voci e supposizioni. Ma il primo nome ufficiale già c'è: è quello del deputato JOHN DELANEY, 54 anni del Maryland, che ha annunciato la sua corsa lo scorso luglio. Con scarse chance di arrivare da qualche parte.

     

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