Estratto dell’articolo di Francesco Spini per “la Stampa”
vincent bollore
Ora che il patto di Mediobanca è in dissoluzione, le Generali sono a rischio scalata? La domanda è tornata a circolare da che Vincent Bolloré ha dato la spallata all' accordo di sindacato che da decenni blindava la cassaforte custode a sua volta del 13% del Leone.
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Dicono che Jean Pierre Mustier, ad di Unicredit, più che a Mediobanca tenga al futuro di Generali, di cui vuol preservarne italianità, profilo internazionale e indipendenza, ricordando forse il tentativo andato a vuoto di Intesa Sanpaolo di conquistare Trieste, casomai tornassero simili tentazioni.
GENERALI
Studia il modo di svincolare il presidio del Leone dall' istituto guidato da Alberto Nagel. Come, è ancora un mistero, dopo che è stata giudicata impercorribile l' ipotesi della distribuzione agli azionisti dei titoli del Leone detenuti da Piazzetta Cuccia. Il banchiere francese potrà prendere tempo, sottoscrivendo il patto di consultazione coi reduci del sindacato sciolto dall' addio di Bolloré.
JEAN PIERRE MUSTIER
Nel mentre alcuni soci italiani del Leone - a partire da Francesco Gaetano Caltagirone (oggi al 4%), a cui qualcuno accosta anche Leonardo Del Vecchio - spingono per un più deciso sviluppo del Leone, e su questo si confrontano con l' ad di Trieste, Philippe Donnet, affinché impronti il nuovo piano su una marcata crescita della compagnia. Una dialettica di cui l' attuale ad delle Generali va costruendo una sintesi ma che, assicurano più fonti, non mette a rischio la riconferma di Donnet, in primavera. Dopotutto la lista la costruirà il cda di Mediobanca, visto che da almeno 10 anni il patto non entra nella dinamica delle nomine.
MEDIOBANCA
Finora, la lista di Piazzetta Cuccia è stata appoggiata dagli italiani. Un gruppo che conta circa per il 23,2%. Qualcuno però fa notare che una compagnia piccola sia una facile preda, una volta che il vento avrà cambiato direzione.
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vincent bollore
«La realtà è che se mai ci sarà un compratore non verrà dai mercati maturi. Sarà qualcuno che non conosciamo, forse un cinese. Qualcuno che può permettersi valutazioni fuori mercato», fa notare un protagonista della vicenda. La verità è che Generali è sempre stata contendibile, «una bella ragazza che nessuno si piglia mai», la definisce un altro interlocutore di rango. E il perché bisognerebbe chiederlo anzitutto a Roma.