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    ORA CI TOCCA ANCHE SUBIRE IL VITTIMISMO DEI MEDICI NO VAX –  PARLA DARIO GIACOMINI, RADIOLOGO ALL'OSPEDALE DI VICENZA, CHE AVEVA GUIDATO LE PROTESTE CONTRO I VACCINI E CONTRO I GREEN PASS NEL NORD-EST: “SIAMO UNA MINORANZA CHE RIENTRA AL LAVORO, NON VORREI UN CLIMA D'ODIO NEI NOSTRI CONFRONTI. RITORNO A TESTA ALTA, NON SONO UN UNTORE” – MA COME FUNZIONA NEL RESTO D'EUROPA? IN FRANCIA, GRECIA E GERMANIA C’È L'OBBLIGO DI VACCINAZIONE PER I SANITARI. LIBERI TUTTI INVECE IN GRAN BRETAGNA, SPAGNA, PORTOGALLO E BELGIO


     
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    1 - IL MEDICO NO VAX "RITORNO TRA I MIEI PAZIENTI A TESTA ALTA BASTA ODIO, NON SONO UN UNTORE"

    Estratto dell'articolo da “la Repubblica”

     

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    L'avevamo lasciato in piazza Unità d'Italia a Trieste, accanto al portuale Stefano Puzzer, mentre insieme annunciavano la nascita del Comitato 15 ottobre. Dario Giacomini, 46 anni, dirigente medico dell'Usl di Vicenza, prima della pandemia era responsabile di tutte le Radiologie dell'Ovest Vicentino. Poi è arrivata la pandemia e Giacomini ha scelto subito da che parte stare: no ai vaccini, no al Green Pass, no alle misure del governo Draghi.

     

    Ha perso il lavoro, ha creato il gruppo ContiamoCi con 5 mila soci e 50 mila seguaci su Telegram. Ora che l'esecutivo di Giorgia Meloni ha cancellato il Covid e le sue regole, Dario Giacomini, che era stato sospeso dal servizio, entro fine mese tornerà al lavoro.

     

    dario giacomini dario giacomini

    Dottor Giacomini, è pronto a rientrare?

    «Sì, anche se ci sono stati dei cambiamenti. La mia scelta ha avuto delle ripercussioni. Con un atto aziendale hanno scorporato l'Unità operativa semplice che dirigevo e così è decaduto il mio ruolo. Sono stato ricollocato in un ospedale periferico, quello di Noventa Vicentina. Dunque sono un medico radiologo e svolgo la mia mansione, ma per me è un'isola d'Elba».

     

    Oggi è ancora convinto della sua scelta?

    «I vaccini sono stati un'operazione politica. Pfizer non ha mai dichiarato che il farmaco tutelasse dalla trasmissione del contagio. Il decreto legge 44, che imperniava tutto su questo, era una norma non veritiera e sulla base di questa norma decine di migliaia di persone hanno perso il diritto al lavoro».

     

    Ma così si è schierato contro la scienza.

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    «Cos' è questa furia ideologica? Si parla tanto di diritti e uguaglianza ma poi nella pratica siamo stati coercizzati. Ancora oggi sento una superiorità morale da parte di alcuni opinion leader, piuttosto che dai sindacati» […]

     

    Che clima troverà al lavoro?

    «Mi auguro che ci sia un clima positivo. Ci sarà chi non ci vede bene ma col tempo conto di saper ricucire le ferite. Siamo una minoranza che rientra al lavoro, non vorrei un clima d'odio nei nostri confronti. Ritorno a testa alta, non sono un untore, non lo sono mai stato».

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    Dopo un'esperienza così radicale e radicalizzante come farà a rientrare nel servizio sanitario nazionale?

    «Lo farò e lo faremo perché vogliamo fare medicina, vogliamo tornare a fare il lavoro che ci siamo scelti. Sono ferite che lasciano il segno, perché quando ti senti così schiacciato dallo Stato è dura. Ma quelle ferite ci daranno la forza per andare avanti. E soprattutto, ci auguriamo che torni a essere un vero servizio sanitario nazionale». […]

     

    2 - L'ALT AI MEDICI NO VAX RIMANE IN FRANCIA, GERMANIA, GRECIA

    Estratto dall'articolo di Cosimo Caridi per “il Fatto Quotidiano”

     

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    A maggio la Corte costituzionale tedesca ha confermato che tutto il personale sanitario deve essere vaccinato contro il Covid. L'immunizzazione deve essere completa, al momento sono già state somministrate le quarte dosi, per poter lavorare in ospedali, cliniche, ma anche negli studi medici e centri riabilitativi. Il problema sono i controlli, affidati alle stesse strutture mediche che poi dovrebbero far partire le sanzioni. La regola imposta a metà marzo ha provocato fino al termine dell'estate, meno di 70 sospensioni. [...]

     

    In carica da poco meno di un anno, il ministro alla Salute Karl Lauterbach (Spd) ha tentato, a più riprese, di far approvare al Bundestag l'obbligo vaccinale per l'intera popolazione. Il Parlamento ha sempre bocciato le sue proposte. L'unico obbligo messo in campo è appunto quello sul personale sanitario, sul quale però ogni Land ha diritto di applicare la normativa nel modo che ritiene opportuno.

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    Germania "C'è il divieto ma non possiamo attuarlo"

    "C'è la legge, ma non possiamo attuarla", spiega una dipendente di uno dei grandi ospedali della capitale. La donna, che vuole restare anonima, lavora nelle risorse umane e racconta come la carenza di personale "non rende possibile sanzionare i non vaccinati. Ci sono, lo sappiamo, ma se non li facciamo venire al lavoro blocchiamo l'ospedale".

     

    Nel racconto della sanitaria emerge la fatica per coprire i turni con il personale disponibile: "Nel nostro pronto soccorso pediatrico ci è capitato di dover fare aspettare un bambino per ore prima di poterlo visitare. A volte sono gli stessi genitori a portarlo in un altro ospedale fuori città". Gli anni di pandemia hanno messo sotto stress anche il potente sistema sanitario tedesco. Per tutto lo scorso inverno ci si sono state manifestazioni di medici e infermieri che chiedevano migliori condizioni di lavoro.

     

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    "Dobbiamo tenerci stretto il nostro personale sanitario. Usiamo test e mascherine. Non è legale, ma per ora non abbiamo altra soluzione", ripetono. Gli ospedali con migliaia di dipendenti non sono l'unico punto debole della catena. In Germania il sistema ibrido di assicurazioni sanitarie private e pubbliche spinge i singoli ambulatori a fare molti esami in loco. Ogni test fatto nello studio medico si trasforma in una fattura inviata all'assicurazione. [...]

     

    Francia e Grecia, sospesi i dottori non vaccinati

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    La vaccinazione per il personale sanitario resta invece obbligatoria in Francia. Questa primavera, con il cambio di governo, il nuovo ministro della Salute, François Braun, ha seguito le indicazioni dell'Haute Autorité de Santé e ha bloccato il reintegro dei camici bianchi non vaccinati.

     

    Gli ospedali, sull'orlo del collasso, erano pronti a riassumere tutti coloro che avevano lasciato il posto dopo l'entrata in vigore dell'obbligo vaccinale. Anche in Grecia resta in vigore il vincolo vaccinale per i sanitari. Il Paese ellenico è stato tra i primi a imporlo, il 1º settembre 2021 e a oggi non è chiaro se e quando verrà rimosso.

     

    Briglie sciolte, Uk, Spagna, Portogallo e Belgio

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    Nel Regno Unito a fine gennaio il governo di Boris Johnson ha fatto un'inversione a U sull'obbligo vaccinale per i dipendenti del sistema sanitario, Nhs. Pochi giorni dopo sarebbe dovuta scattare la scadenza per il licenziamento in tronco di tutti i sanitari non vaccinati. Secondo i dati raccolti dallo stesso Nhs, a metà gennaio oltre 80mila dipendenti, più del 5 per cento del totale, non erano vaccinati.

     

    In Spagna non c'è obbligo né per gli operatori degli ospedali, né per i sanitari che operano in ambulatori e cliniche private. Madrid consiglia a medici e infermieri, già dalla primavera, di farsi iniettare la quarta dose di vaccino. Anche in Portogallo non è mai entrato in vigore l'obbligo vaccinale. In Belgio l'obbligatorietà era stata prevista dal 1º aprile, la data è stata poi spostata a inizio giugno, ma mai entrata in vigore.

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