RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA…
1 - IL PATTO CON ORBÁN PER PORTARE RUTTE ALLA GUIDA DELLA NATO: “NIENTE SOLDI NÉ MILITARI UNGHERESI PER LE OPERAZIONI IN UCRAINA”
Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini per www.repubblica.it
Viktor Orbán dice sì alla proposta di Rutte. Il primo ministro olandese Mark Rutte ha promesso all'Ungheria una opzione di "opt-out" dalle attività dell'Alleanza Atlantica a sostegno dell'Ucraina, in cambio dell'approvazione della propria nomina a Segretario della Nato da parte di Orbán.
"Con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg abbiamo concordato che nessun membro del personale ungherese prenderà parte alle attività dell'Alleanza in Ucraina e nessun fondo ungherese sarà utilizzato per sostenerle”, scrive Orbán sul social X. “Il nostro prossimo passo questa settimana è stato quello di garantire che questo accordo possa resistere alla prova del tempo. Il premier Mark Rutte ha confermato il suo pieno sostegno a questo accordo e continuerà a farlo. Alla luce di questo impegno, l'Ungheria è pronta a sostenerlo alla guida della Nato".
Il premier olandese ha già ricevuto l'appoggio di 29 dei 32 membri dell'Alleanza, tra cui gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito e la Germania, ma finora la sua nomina era stata bloccata dall'opposizione del leader sovranista ungherese, il più filo russo dei membri della Nato.
Orbán si è a lungo schierato contro l'assistenza militare occidentale all'Ucraina nella resistenza di Kiev all'invasione lanciata più di due anni fa dalla Russia. E in passato Rutte e Orbán si sono scontrati aspramente anche in seno all'Unione Europea sulla campagna contro i diritti degli omosessuali e sulle controverse riforme giudiziarie portati avanti dal governo ultra conservatore di Budapest.
Ma l'incontro di lunedì sera fra i due premier, a margine della cena tra i capi di governo della Ue a Bruxelles, in cui si è discussa la scelta del prossimo Presidente della Commissione Europea all'indomani delle elezioni per il parlamento di Strasburgo, sembra aver rimosso un ostacolo cruciale anche alla scelta del prossimo Segretario della Nato.
L'idea di offrire all'Ungheria l'opzione di non partecipare ad alcune delle iniziative dell'Alleanza Atlantica per l'Ucraina era già stata delineata nei giorni scorsi da Jen Stoltenberg, il Segretario uscente della Nato. Due fonti a conoscenza del colloquio di lunedì sera fra Rutte e Orbán hanno detto al quotidiano della City che il premier olandese ha confermato il possibile compromesso al premier ungherese e che Orbán lo avrebbe accettato. "I due leader hanno avuto una buona conversazione", si limita a dire un portavoce olandese. [...]
2 – “MAKE EUROPE GREAT AGAIN”: L’UNGHERIA DI ORBÁN LANCIA IL SUO SEMESTRE EUROPEO NEL SEGNO DI TRUMP
Estratto dell’articolo di www.repubblica.it
slogan dell ungheria per il suo semestre europeo
"Make Europe Great Again". È nel segno del motto di Donald Trump che l'Ungheria di Viktor Orbán inaugura la sua presidenza di turno europea, che ufficialmente scatterà il primo luglio e terminerà il 31 dicembre del 2024. Una presidenza, quella ungherese, che arriva in un momento delicatissimo per le istituzioni europee, impegnate nella partita delle nomine dei vertici comunitari e poi dei membri della futura Commissione.
[...] Il logo rimanda al cubo di Rubik, il celebre architetto nato nella capitale magiara nel 1944. Il programma, nonostante il periodo di transizione che segnerà il semestre ungherese, si preannuncia fitto.
"L'Ungheria assume la Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea in un momento di circostanze e sfide straordinarie. Il nostro continente sta affrontando sfide comuni a causa della guerra nel nostro vicinato, l'Ue è sempre più in ritardo rispetto ai suoi concorrenti globali", si legge nella premessa del programma, che elenca alcune delle fragilità dell'Ue: "La migrazione illegale, la vulnerabilità dell'approvvigionamento internazionale, le catastrofi naturali, gli effetti del cambiamento climatico e l'impatto del cambiamento climatico e l'impatto delle tendenze demografiche". [...]
kaja kallas, giorgia meloni, viktor orban, robert abela, mark rutte, emmanuel macron
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