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Editoriale Wsj critica Trump, 'adula i dittatori brillanti'
(ANSA) - "Donald Trump e i dittatori 'brillanti'. Gli avversari che ama adulare sono ora alleati e in marcia": è il titolo di un editoriale del Wall Street Journal (gruppo Murdoch) che critica l'ex presidente per l'adulazione di dittatori o leader autoritari come Vladimir Putin, Xi Jinping e Kim Jong Un.
"Donald Trump non è l'aspirante Hitler che i democratici sostengono sia, ma sembra proprio avere un debole per i dittatori del mondo. Questa è una delle abitudini retoriche dell'ex presidente che solleva interrogativi su come condurrebbe la politica estera in un secondo mandato, persino tra molti dei suoi sostenitori", scrive l'autorevole quotidiano conservatore ricordando una recente intervista al conduttore di podcast Joe Rogan in cui il tycoon definiva Xi un leader "brillante" che "controlla 1,4 miliardi di persone col pugno di ferro".
"Il motivo per cui le persone amanti della libertà non amano parlare in questo modo è perché lusinga Xi per il suo successo nel terrorizzare il suo popolo 'con il pugno di ferro'. Xi può essere un tipo intelligente, ma non devi essere brillante per governare quando puoi arrestare o epurare chiunque in qualsiasi momento. Tutto ciò che devi essere è spietato e senza rimorsi", scrive il Wsj ricordando che Trump, anziche dire "questa verita'", ha preferito evocare i suoi nemici interni in Usa.
"Trump probabilmente pensa di mantenere una flessibilità negoziale con Putin, Xi e il dittatore nordcoreano Kim Jong Un. Gli piace lusingarli tutti. È come se pensasse che il suo fascino personale possa convincerli a firmare un accordo diplomatico o militare", prosegue il quotidiano, sottolineando comunque che con Kim non ha ottenuto nulla.
"Questo potrebbe essere vero, ma - avvisa il Wsj - il mondo è anche diverso da quando Trump ha lasciato l'incarico nel 2021. I dittatori con cui dice di andare d'accordo allora sono in marcia ora e stanno lavorando insieme più di quanto abbiano mai fatto. Le truppe nordcoreane stanno combattendo per la Russia contro l'Ucraina e la Russia sta proteggendo la Corea del Nord dall'applicazione delle sanzioni nucleari. Anche la Cina e l'Iran stanno aiutando la Russia".
L'ex presidente, ricorda il quotidiano, "ha preso in prestito il mantra di Ronald Reagan della 'pace attraverso la forza', e questo è il messaggio giusto. Ma Reagan ha anche vinto la Guerra Fredda e ha diffuso la libertà globale, perché ha detto la verità sugli avversari anche a rischio di offenderli. Ha definito l'Unione Sovietica un 'impero del male'". Sarebbe "rassicurante", conclude il giornale, "se Trump dicesse, almeno una volta ogni tanto, che questi dittatori sono pericolosi e nemici della libertà. Un punto da cui iniziare sarebbe parlare pubblicamente per la liberazione dell'editore Jimmy Lai dall'ingiusta prigionia a Hong Kong. Ciò trasmetterebbe un messaggio ascoltato in tutto il mondo". (ANSA).
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