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    OROSCOPIAMO! - VIAGGIO NEGLI ORACOLI ITALIANI, DAI CAPISALDI BRANKO E PAOLO FOX FINO AL FIGHETTO BREZNY, L’UNICO CHE GLI INTELLETTUALI AMMETTONO DI LEGGERE (NON PREDICE IL FUTURO MA FA CITAZIONI COLTE) - POI CI SONO I NUOVI ARRIVATI SIMON & THE STARS, ANTONIO CAPITANI CHE SU ‘VANITY FAIR’ PARLA SCIALLO E GIOVANILISTICO A SUON DI ‘UAU’, OPPURE MARCO PESATORI SU ‘D-REPUBBLICA’, ANCHE LUI MOLTO CHIC MA POCO CONCRETO…


     
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    Gemma Gaetani per La Verità

     

    BRANKO BRANKO

    Papa Francesco ha alcuni chiodi fissi, pericoli contro i quali allerta ciclicamente. È normale: è il Papa, ossia la guida spirituale più importante al mondo, non può comportarsi come un molliccio relativista à la Voltaire, con quella nenia del «Non sono d' accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo». Il pontefice aveva già espresso la sua ostilità per astrologia e cartomanzia nell' aprile del 2013: «In molti per risolvere i problemi ricorrono ai maghi o ai tarocchi. Ma solo Gesù salva», disse.

     

    Ha ribadito il concetto qualche giorno fa, raccontando di quando, in un parco di Buenos Aires, osservò stupito schiere di persone far la fila presso sensitivi e compagnia.

    Ed ha poi ha invitato a far sì che «la speranza sia riposta in ciò che veramente può aiutare a vivere e a dare senso al la nostra esistenza» e non in «falsi idoli», cioè astrologi, cartomanti eccetera.

     

    PAOLO FOX PAOLO FOX

    Eppure, nonostante la disapprovazione papale, la passione degli italiani per gli oroscopi non accenna a diminuire. Le librerie sono invase di tomi che indicherebbero come sarà il nuovo anno secondo il segno zodiacale di appartenenza. C' è quello di Paolo Fox: attualmente è quinto nella classifica Arianna della varia e, diversamente da Roberto Saviano, non fa presentazioni nelle quali è imposto l' acquisto del libri, quindi le vendite sono spontanee.

    paolo fox paolo fox

     

    Fox è l' erede di Branko, infatti c' è anche il volume predittivo di quest' ultimo, perché ogni «star delle stelle» ha il suo libro in esposizione.

     

    Occorre che confessi di avere anch' io un aneddoto sulla questione, proprio come il Papa. Un giorno di un ventennio fa ero a tagliarmi i capelli da un parrucchiere romano, il quale, a un dato punto, con le mie ciocche in mano, mi disse che avevo i capelli sottili proprio come quelli di Branko. «E tu che ne sai di come ha il fusto pilifero Branko?», chiesi. L' astrologo, allora, era il ras del quartiere delle stelle, la vera stella delle stelle.

     

    paolo fox paolo fox

    Il parrucchiere mi spiegò che Branko andava a tagliarsi i capelli lì. Poi gli telefonò, me lo passò e Branko, dopo avermi chiesto quando fossi nata, mi spiegò che per noi del segno dello Scorpione era un periodaccio, ma ne saremmo usciti vincitori. Così mi affezionai un pochino a Branko: erava mo gemelli di spessore pilifero, oltre che di segno zodiacale, e cominciai ad ascoltarne l' oroscopo quotidiano su Radio Dimensione Suono.

     

    ESPERIENZA PERSONALE

    Una mattina disse, serafico: «Scorpione, oggi è una giornata di fortuna assoluta, ma ricordatevi che la fortuna va stimolata». Rimasi a pensare, chiedendomi come stimolare tutta questa fortuna che le stelle prevedevano per noi nati nel periodo in cui cadono foglie e castagne. Non avevo molto da fare e mi applicai con un impegno al dilemma.

     

    Alla fine decretai di giocare dei numeri al Lotto, io che gioco solo a Monopoli, Trivial Pursuit, scacchi, dama, poker e Ruzzle. Decisa la strategia, sopraggiunse il problema di che cavolo di numeri giocare tra i novanta possibili.

     

    simon and the stars simon and the stars

    Raccolsi dunque tutta la logica e mi dissi che, se quello era il giorno della mia fortuna cosmica, non potevo che giocare la data di quel giorno. Presi qualche decina di euro e, come San Tommaso, mi diressi diffidente a giocare la quaterna composta da giorno, mese, prima e seconda coppia di numeri dell' anno. Giocai ambi, terni e quaterna e non ci pensai più. Il giorno seguente controllai l' estrazione per appurare di non aver vinto nulla e fare autoironia sulla mia stupidità. Ma, incredibilmente, era uscito un terno.

     

    Andai allibita a incassare la mia vincita, circa un migliaio di euro, e pur attribuendola al puro caso, nel tempo raccon tai spesso questa storia.

     

    simon and the stars simon and the stars

    Se la condividevo con donne, tipicamente fissate con oroscopi e simili, ci intravedevano la prova della scientificità dell' astrologia. Se la riportavo a maschi, apriti cielo. Ai loro occhi diventavo la testimonial ambulante della dabbenaggine femminile, perché di solito il maschio non crede agli oroscopi e ne ritiene la fruizione una peculiare forma di demenza donnesca.

     

    C' è poi la sottocategoria di maschi radical chic che prevede un' eccezione alla severa condanna: per codesti l' oroscopo è una gran minchiata, le donne che lo seguono sono delle gran minchione, a meno che - attenzione - non si tratti dell' oroscopo di Rob Brezsny sulla rivista Internazionale...

     

    Che è quello che io maggiormente detesto, da quando, dopo quella vincita, iniziai a buttare un occhio sul resto del mondo dell' oroscopo e degli «oroscopari» più accreditati dal seguito collettivo.

     

    Condizionata dalla mia formazione critica, non cercavo tanto stelle comete nelle previsioni: esaminavo lo stile di ciascuno. E notavo che pochi erano concreti come Branko e poi Paolo Fox. Già, perché al di là di quello che dice Papa Francesco, il problema degli oroscopi non è solo fidarsi o meno: spesso è riuscire a capire che diamine dicano.

    simon and the stars dario argento simon and the stars dario argento

     

    Nell' oroscopo si cercano indicazioni per il futuro, quindi i migliori sono quelli che predicono eventi precisi. Esempio: «Domani lavandoti i capelli prenderai il flacone della candeggina anziché quello dello shampoo e ti ritroverai come Justin Bieber quando si fece biondo. Lavateli dopodomani».

     

    Di conseguenza, il credente nell' oroscopo posticiperà il lavaggio della chioma. Invece l' oroscopo di Rob Breszny è il più incomprensibile sul pianeta, è il meno oroscopo di tutti e perciò piace ai maschi radical chic e alle relative fighette di legno loro affini. Sapete, no? Quelle che indossano il tacco solo se di forma inguardabilmente a femminile, quelle che le sigarette ti uccidono ma gli spinelli liberi aprono i chakra e sconfiggono la delinquenza organizzata. Ecco, quelle lì.

    rob brezsny rob brezsny

     

    TESTI INCOMPRENSIBILI

    Bene, sentite le previsioni di Brezsny di questa settimana per il mio segno: «Quando nel 1930» - la prende alla lontana... - «scoprirono Plutone, gli astronomi lo definirono il nono pianeta del sistema solare. Ma 76 anni dopo» - il tutto si articola ancor più ridicolmente... - «cambiarono idea e lo declassarono a semplice "pianeta nano"». Ok, e quindi?

     

    Proseguiamo: «Di recente gli astronomi Konstantin Batygin e Michael E. Brown hanno raccolto prove sufficienti dell' esistenza di un nuovo nono pianeta. Hanno individuato un oggetto celeste che è molto più grande della Terra». Rob non allude alla mia immaginaria sacca scrotale che nel frattempo si è espansa a dismisura, perché insiste col pianeta: «È cosi lontano da Nettuno che impiega 15.000 anni a ruotare intorno al Sole. Ancora non ha un no me ufficiale, ma i due astronomi lo chiamano ufficialmente "Phattie"».

     

    A questo punto qualunque lettore normale ha una crisi isterica e grida: «Ma che vuol dire? Che succederà col lavoro? Lo troverò? Che me ne fotte di Phattie?». Rob pare spiegarlo: «Te lo sto dicendo perché ho il sospetto che anche tu sia sul punto di scoprire una colossale nuova aggiunta al tuo universo». Fine.

    marco pesatori marco pesatori

     

    C' è più probabilità di capire cosa modestamente accadrà nei prossimi personali sette giorni chiedendolo a un cane, anche morto, che confidando nel fiume di parole ipnotizzanti di Rob.

     

    Una versione più light dell' orosco-posh (posh vuol dire figo) dell' astrologo capellone e con gli occhiali tondi come John Lennon è quello di Marco Pesatori, che si abbevera a un «filosofeggiare» leggermente meno misticoide.

     

    Astrologo di D di Repubblica, anche lui capellone e occhialuto, Pesatori mi dice: «Il cielo astrale vi sorride e ce la mette tutta questa settimana per appianarvi la strada da ogni fatica. Con una serie di pianeti a vostro favore, siete di buonumore, avete tante energie da spendere e sarete vincenti in ogni attività che intraprenderete. Approfittate dell' ottimo momento per mettere fieno in cascina».

     

    antonio capitani antonio capitani

    Pur volendo credere che il cielo astrale mi sorrida mentre quello reale sta congelando me e chiunque altro, visto che il freddo non scema, resta il punto nodale: che mi accadrà? Non si sa. Cosa capisco con queste metafore agresti, io che vivo nel cemento e nell' asfalto?

     

    Boh. Potrei chiederlo all' oroscopo di Ginny Chiara Viola che lo fa «in pigiama». Forse perché, operando con le stelle che si vedono di notte, il pigiama è l' uniforme professionale più adatta? Non saprei.

     

    Oppure potrei rivolgermi al nuovo talento Simon & the Stars, anche questo con librone in vendita e con nome d' arte rivestito di esoticità grazie alla traduzione inglese. Capiamo che il «mago», un po' alla Otelma, deve presentarsi ammantato di fantomatico mistero, come diceva Battiato, e tutto ciò che concorre a tale parvenza gli è benvenuto.

    Ma Simone e Le Stelle pareva brutto? A noi no...

     

    rob brezsny rob brezsny

    Mi rivolgo dunque ad Antonio Capitani su Vanity Fair, che usa un linguaggio sciallo e giovanilistico: «Amor gioioso, sudombelico diciottenne, pure se avete più anni. Uau».

    Atterrita da «uau», che è terribile come la grafia «tuit» per «tweet», mi arrendo e medito su un passo di Guido Ceronetti: «L' oroscopo personale vale essenzialmente per il piacere che dà sentirsi, così nullissimi come siamo, in qualche modo inestricabilmente connessi a fenomeni grandiosi, a transiti di pianeti nel sole, e il percepirsi soggetti e frantumi di una storia al di là del famelico limite di una cronaca». Sarà disincantante e complessa, questa frase, ma di sicuro è più comprensibile di certi oroscopi.

    antonio capitani antonio capitani

     

     

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