Marco Zonetti per Dagospia
ALESSANDRO ORSINI A PIAZZAPULITA
Clima infuocato a tarda sera a Piazza Pulita, ieri giovedì 23 febbraio, con uno scontro molteplice fra gli ospiti di Corrado Formigli. Argomento del dibattito era l'anniversario dello scoppio della guerra in Ucraina, e in studio assieme a Formigli erano presenti la filosofa Donatella Di Cesare, il caporedattore de La Repubblica Stefano Cappellini, il conduttore David Parenzo e il vicedirettore della Verità Francesco Borgonovo.
ALESSANDRO ORSINI A PIAZZAPULITA
Fin dalle prime battute del dibattito, caratterizzato da opinioni diametralmente opposte sull'opportunità del sostegno italiano all'Ucraina, sono sorte accese diatribe fra la professoressa Di Cesare e Cappellini, accusato dalla filosofa di averle dato della "terrapiattista" sul suo giornale e di averla inserita in "liste di proscrizione" di "filoputiniani". Un'accusa che Cappellini non soltanto non ha rispedito alla mittente ma che ha orgogliosamente rivendicato in diretta.
donatella di cesare foto di bacco
Parallelamente scoppiava un diverbio tra Borgonovo, il quale domandava se al nostro Paese convenisse continuare ad appoggiare Zelensky, e Parenzo che sosteneva tetragono di sì. Borgonovo accusava quindi Parenzo di non rispondere nel merito ma di dargli del "filoputiniano" nel momento in cui egli esprimeva un semplice dubbio.
A quel punto veniva chiamato in causa il docente di terrorismo internazionale alla Luiss Alessandro Orsini, ovvero colui che - più di ogni altro - è stato accusato di essere paladino di Putin. Addirittura il "pifferaio del regime russo" come lo definì l'ex deputato dem e commissario di Vigilanza Rai Andrea Romano prima di presentare un'interrogazione parlamentare sul contratto del docente a Cartabianca.
DAVID PARENZO
In un'intervista trasmessa in differita ieri sera a Piazza Pulita, Orsini si è lasciato andare a dichiarazioni piuttosto inquietanti, sostenendo che - essendo l'Italia un Paese satellite degli Stati Uniti - gli esperti chiamati a parlare di politica internazionale sono tutti selezionati a monte, e che la libertà di espressione nel nostro Paese è pari a quella in Russia.
Orsini quindi si autodefiniva "una falla del sistema" introducendo il concetto di "defezione delle èlite". Secondo la sua ricostruzione, da professore di storia del terrorismo internazionale qual è, egli avrebbe fatto lezione ai vertici della Nato e ora avrebbe deciso di utilizzare i suoi studi e il sapere acquisito in quegli ambienti contro la Nato stessa. Orsini ha in ultima analisi dichiarato di non aver sbagliato, nel corso di quest'anno, alcuna sua previsione sull'andamento della guerra in Ucraina.
FRANCESCO BORGONOVO
Al termine dell'intervista registrata, Formigli ha quindi preso la parola e ha "difeso" Orsini ricordando di essere stato lui a crearlo mediaticamente prima che diventasse volto fisso di #Cartabianca, deplorando poi la "character assassination", ovvero la gogna pubblica, perpetrata contro il docente a prescindere dall'autorevolezza delle sue opinioni.
Parenzo, dal canto suo, riferendosi alle parole del professore della Luiss le ha liquidate come "egolatria" mentre Cappellini ha commentato: "Orsini ormai se la prende con se stesso" e lo ha definito "screditato", sottolineando inoltre che, a suo parere, le previsioni le ha invece sbagliate tutte.
stefano cappellini
Insomma, dopo un anno di guerra in Ucraina e di sostegno dell'Italia al regime di Zelensky contro Putin, il "conflitto" continua a infuriare anche nei talk show con pareri e opinionisti sempre più diametralmente opposti sull'argomento.
corrado formigli