Estratto dell'articolo di Claudio Brigliadori per “Libero quotidiano”
ALESSANDRO ORSINI A CARTABIANCA
Ci vuole un bel coraggio. A fare l’anti-Putin in Russia, certo, ma pure ad andare in giro (e in tv) in Italia e paragonarsi proprio a chi combatte il regime a Mosca. L’impresa, si fa per dire, è di Alessandro Orsini, che nel suo spazio fisso a CartaBianca, su Rai 3, prima attacca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e poi spiega perché preferisce non citare mai lo Zar russo nelle sue intemerate pacifiste. «Io non parlo di Putin e dei leader occidentali perché noi pacifisti ci dividiamo il compito: i pacifisti in Russia si prendono insulti e manette lì, io mi prendo gli insulti in Italia».
ALESSANDRO ORSINI
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D’altronde, l’esperto di geopolitica è un uomo in missione: «Io cerco di fare qualcosa per le politiche di pace in Italia». Non disturbatelo. Anche perché nel frattempo deve picchiare duro su Kiev: «Zelensky è stato criticato per aver detto no alla mediazione del Papa con la Russia. Ma Zelensky è inserito in un campo di forze così radicalizzato come l’Unione Europea, che gli ha promesso una grande quantità di munizioni».
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Alessandro Orsini Putin meme
La colpa, dunque, è come sempre dell’Occidente che sostiene la resistenza ucraina dopo l'invasione. A poco serve la puntualizzazione di Riccardo Magi di +Europa, anche lui ospite della Berlinguer. «L’unica possibilità di uno spiraglio di pace viene dal fatto che Putin rinunci al suo proposito imperialista. C’è un popolo che viene bombardato quotidianamente da questo signore di cui noi abbiamo chiesto tra i primi l’incriminazione internazionale». Ma Orsini non ci sente: forse è troppo impegnato a fare la vittima.
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