Fra.Gia. per “il Messaggero”
PAPA BERGOGLIO E GIUSEPPE CONTE
Mentre ieri pomeriggio in Vaticano è stato confermato l'ottavo caso di positività al Covid-19 - stavolta si tratta di un funzionario che si era recato fuori Roma da alcuni parenti contraendo il virus - Papa Francesco fa il bilancio sugli effetti collaterali del lockdown sulla sua attività pastorale, certamente una prova evidente visto che il contatto con le folle e con la gente non solo è venuto meno ma in prospettiva si presenta piuttosto difficoltoso.
Tante cose sono cambiate anche per lui e per un po' dovranno restare tali. Il confinamento a Santa Marta, la difficoltà ad essere presente ai meeting di prima o ad organizzare riunioni di tabella. A Santa Marta dove vive sono stati introdotti dei turni per mangiare in mensa e mantenere l'isolamento prescritto dalle autorità. E' stato importato, dove possibile, anche lo smartworking, benché non sia la stessa cosa che essere presenti fisicamente.
PAPA FRANCESCO TOSSISCE
«Ognuno lavora nel proprio ufficio o dalla propria stanza con i media digitali. Tutti lavorano, non ci sono fannulloni qui». Ieri in una intervista sulla crisi mondiale rilasciata allo scrittore britannico Austen Ivereigh, e pubblicata contemporaneamente su The Tablet (Londra) e Commonweal (New York) ha affrontato il tema di come potrebbe essere la fase due e la ripresa alla normalità in Vaticano, quando le autorità italiane scioglieranno tanti dubbi e daranno il permesso a recuperare i gruppi di fedeli di un tempo, i pellegrini, le visite con i seminaristi, i parroci, i vescovi, gli sposi novelli.
Probabilmente si tratterà di un avvio scaglionato, con la gente obbligata a rispettare le distanze di sicurezza e a indossare mascherine. Gli spazi in Vaticano non mancano di certo, persino nella basilica vaticana, ma tutto è da pensare e al momento è sotto studio. Così come si sta immaginando una serie di iniziative mondiali a sostegno dell'immigrazione, dell'ecologia, dei micro progetti economici nelle aree più colpite dal covid.
papa francesco alla messa del mercoledi' delle ceneri
«Penso alle mie responsabilità di tanto in tanto, quale sarà il mio servizio come Vescovo di Roma, come capo della Chiesa, in futuro? Questo dopo ha già cominciato a mostrare che sarà un dopo tragico, un dopo doloroso, quindi è conveniente pensare d'ora in poi. Una commissione è stata organizzata attraverso il Dicastero dello Sviluppo Umano Integrale per lavorare su questo e per incontrarmi», ha anticipato il Papa. Nel frattempo gli uffici della curia (che non hanno mai chiuso del tutto) potrebbero riaprire gradualmente, ma sempre rispettando le distanze prescritte. Il virus viaggia più veloce delle preghiere.