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    PADELLARO IN FACCIA PER INGROIA - IL DIRETTORE DEL “FATTO” NON VUOLE CONCORRENZA PER BEPPE GRILLO E CONSIGLIA AL PM DI NON “BRUCIARSI” AL TRAINO DI DE MAGISTRIS: “SE ANCHE RICERCASSE UNA LEGITTIMA RIVINCITA, NON DISPERDA LA POPOLARITÀ CONQUISTATA NELLA LOTTA IMPARI CON TUTTE LE PIÙ ALTE ISTITUZIONI - LA SUA CANDIDATURA SAREBBE UNO SBAGLIO PER LA SUA IMMAGINE E UNO SBAGLIO CHE RISCHIA DI RIPERCUOTERSI SULLE INDAGINI DI CUI È STATO PROTAGONISTA”…


     
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    Antonio Padellaro per il "Fatto quotidiano"

    ANTONIO PADELLAROANTONIO PADELLARO

    Dopo aver chiesto al Csm l'aspettativa elettorale in vista di una sua possibile candidatura alle politiche del prossimo febbraio con il movimento arancione di De Magistris e (forse) Di Pietro, l'ex procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, ha precisato: "Non ho ancora deciso". Ecco, per dirla con il linguaggio schietto della stima e dell'amicizia, noi speriamo che dopo averci pensato bene Ingroia decida di non candidarsi, evitando di commettere quello che consideriamo un duplice errore.

    INGROIA A SERVIZIO PUBBLICOINGROIA A SERVIZIO PUBBLICO

    Uno sbaglio per la sua immagine e uno sbaglio che rischia di ripercuotersi sulle indagini di cui è stato protagonista accanto ad altri coraggiosi pm nella trincea antimafia più avanzata e rischiosa. Beninteso, Ingroia ha, come tutti i cittadini, il pieno diritto di scegliere l'impegno in politica. Anzi, avrebbe un motivo in più per farlo se dall'attività parlamentare le sue battaglie di giustizia acquistassero maggiore forza e credibilità. Temiamo, purtroppo, possa accadere il contrario.

    Marco TravaglioMarco Travaglio

    I magistrati che assieme a lui hanno condotto la difficile indagine sulla trattativa tra lo Stato e la mafia si sentiranno più soli. E proprio nel momento decisivo, mentre cioè le richieste di rinvio a giudizio stanno passando al vaglio severo del Gup e dopo la sentenza negativa della Consulta sulle telefonate di Napolitano. E tutto questo per correre con un movimento Arancione a cui va tutta la nostra simpatia, ma che in competizione con i vasi di ferro rischia di non varcare la soglia di sbarramento, indispensabile per l'ingresso in Parlamento.

    L'URLO DI BEPPE GRILLO jpegL'URLO DI BEPPE GRILLO jpeg

    Comprendiamo lo stato d'animo di Antonio Ingroia, attaccato e vilipeso per avere compiuto il suo dovere quando molti preferivano girarsi dall'altra parte: un'amarezza che lo ha indotto ad andarsene il più lontano possibile dalla Sicilia, in Guatemala. Se anche ricercasse una legittima rivincita, non disperda la grande popolarità conquistata nella lotta impari con tutte le più alte istituzioni e che il Fatto ha testimoniato a settembre consegnando a lui e a Nino Di Matteo le 150mila firme di solidarietà. Dia retta: il magistrato Ingroia conta assai di più del politico Ingroia.

     

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