1. PARTERRE
Da ‘Il Sole 24 Ore'
INDESIT, I TRE COMPRATORI SCELGONO GLI ADVISOR
Ormai sono considerati un po' da tutti gli addetti ai lavori i tre predestinati per presentare le offerte su Indesit: l'americana Whirpool, la cinese Haier e la turca Arcelik. Tutti e tre i gruppi esteri sarebbero assai motivati a fare un'offerta vincolante e ormai si sono attrezzati per arrivare allo sprint finale con ogni casella al proprio posto.
Così da ognuno dei tre colossi industriali è stato scelto un advisor di peso, capace non solo di fornire la consulenza sull'operazione di acquisizione di Indesit ma anche di assicurare i finanziamenti necessari a strutturarla: Whirpool si è affiancata a Ubs, Haier con Barclays e Arcelik con Merrill Lynch.
Tra i tre contendenti, Whirpool potrebbe essere favorito perché potrebbe contare su forti sinergie in Europa con Indesit. A tirare le fila del processo per la famiglia Merloni resta Goldman Sachs, mentre sarebbe prossima la scelta dei consulenti finanziari da parte della società dopo che, nel Cda di scorsa settimana, non era stata presa alcuna decisione. (C.Fe)
VITO GAMBERALE jpegUN NUOVO BOND PER ASTON MARTIN
Aston Martin torna sul mercato dei capitali e si assicura i fondi necessari per portare avanti i propri piani di rilancio e sviluppo. La Aston Martin Holdings, controllata al 37,5% dalla Investindustrial di Andrea Bonomi, ha infatti appena chiuso un'operazione di finanziamento attraverso un emissione di un Senior Subordinated PIK notes (in pratica un'emissisone obbligazionaria subordinata) del valore di 165 milioni di dollari, pari a circa 120 milioni di euro.
Attraverso questo strumento finanziario Aston si è quindi assicurata tutta la liquidità necessaria a coprire il proprio fabbisogno finanziario. Da ricordare che la scuderia di Gaydon, che nel 2013 ha venduto 4mila vetture sportive per un valore di circa 600 milioni di euro, ha avviato di recente un piano di rilancio, che si sta realizzando anche attraverso l'appoggio di Daimler (presenta nel capitale con una quota del 5%). Insomma, la strategia che prevede anche il know how tedesco (che si affianca le grandi competenze già presenti in azienda), e il lavoro di Investindustrial sembra funzionare alla grande. (B.Ce.)
PALLOTTA: ECCO LA NUOVA CASA DELLA AS ROMA
Nuovo stadio sì, socio cinese anche no. James Pallotta, presidente della As Roma ha presentato ieri in Campidoglio il progetto per il nuovo e avvenieristico stadio della società. Progettato dall'architetto Dan Meis, sarà tecnologicamente tra i più evoluti in Europa e avrà una capacità di 52.500 posti, espandibile fino a 60mila. L'impianto - che sarà pronto per l'inizio del campionato di Serie A 2016-17 - sarà «solo» il cuore di un'area di intrattenimento attiva sette giorni su sette grazie alla presenza di numerose boutique, ristoranti e spazi per eventi.
Partner della Roma in queste opere "accessorie" saranno, tra gli altri, Nike e Disney. Pallotta ha spiegato che «l'Olimpico è stata una grandissima casa per la Roma, ma ha fatto il suo tempo. I tifosi e la città di Roma hanno bisogno di uno stadio nuovo che darà un vantaggio importante alla squadra con gli spalti vicini al campo». L'entusiasmo di Pallotta è leggermente scemato sono parlando dei contatti con i possibili partner cinesi: «In verità ci sono piaciuti ma non è necessario averli come investitori». (R.Fi.)
urbano cairo2. GAMBERALE PRESIDENTE PAGATO CON LA PENSIONE
Da ‘Il Giornale'
Due concorrenti alla presideza di Telecom: Giuseppe Recchi, per Telco, e Vito Gamberale, per Findim. Quanto ai fondi, raggruppati nella lista di Assogestioni, hanno detto che non faranno un patto di voto, ma che ciascuna Sgr farà la sua scelta in indipendenza. Gamberale in assemblea potrebbe fare un annuncio a effetto: rinunciare al suo compenso da presidente da un milione di euro. Anche perché non ne ha bisogno: è titolare di una pensione, avuta grazie a Telecom, da oltre 40mila euro al mese.
DIEGO DELLA VALLE DA LILLI GRUBER A OTTO E MEZZO3. RCS, CAIRO A DELLA VALLE: GRAZIE MA SONO IMPEGNATO
Da "La Stampa"
Urbano Cairo ringrazia ma declina l'invito di Diego Della Valle ad affidargli la guida di Rcs. Non esclude però un aumento della sua quota nel gruppo editoriale, oggi al 2,84%: «Non si può dire - afferma -. Se lo fai, poi lo comunichi, ma finché non lo fai non dici quello che vorresti fare». Quanto all'ipotesi di un rimpasto del Cda Rcs, Cairo si limita a spiegare che sui board «decide l'assemblea».
Si vedrà poi alla riunione dei soci l'8 maggio, e ancor prima con la convocazione dell'assemblea che ci si attende venga fatta dal Cda Rcs venerdì, se e come il consiglio proporrà di integrare l'attuale squadra di amministratori.
Diego Della Valle, secondo socio di fatto in Rcs con il 9%, aveva nuovamente auspicato martedì che la guida di Rcs venga affidata a Cairo. [r. e.]