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    B.B. E CLINT EASTWOOD, IL ’68, I LIBRI, GLI AMORI – IL NUOVO DIZIONARIO SENTIMENTALE BY MUGHINI RACCONTATO DA FRANCESCO MERLO - L'ULTIMA VISITA IN CASA DI PANNELLA CHE LO ACCOGLIE GELIDO BENCHÉ, QUALCHE ANNO PRIMA, GLI AVESSE OFFERTO LA CANDIDATURA - IL PRIMO FURTO, CHE NON SI SCORDA MAI, NELLA LIBRERIA DI MASPERO: “ANCORA ME NE VERGOGNO” –  “SONO PAGINE DI STORIA CHE MUGHINI RACCONTA MEGLIO DI HOBSBAWM PERCHE’…”


     
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    Francesco Merlo per “la Repubblica”

     

    GIAMPIERO MUGHINI GIAMPIERO MUGHINI

    Solo tre Olivetti e poi la tastiera dei computer, «una meraviglia» che non arriva a scrivere da sé buoni articoli e bei libri, ma «ne averi scritto certamente di meno e probabilmente di più brutti». E dunque "Macchine da scrivere come me" avrebbe potuto chiamarsi, alla maniera di Curzio Malaparte, la prima voce del Nuovo dizionario sentimentale di Giampiero Mughini.

    giampiero mughini cover giampiero mughini cover

     

    Non lo strumento «nudo e crudo», ma la tastiera-autoritratto: dalle due dita che a 14 anni componevano veloci e «senza neppure un errore di battitura» alle sei dita che oggi «non beccano più il tasto giusto, maledizione».

     

    Errori di vecchiaia subito corretti, precisa Mughini, che ha scritto i suoi «ventiquattro o venticinque libri» direttamente in bella copia, e vuol dire che non c' è traccia di pentimenti e di varianti: non crescono pidocchi su questi leoni. Né le lacrime sporcano più gli inchiostri, benché non siano asciutte le minchionerie del cuore: per l' amore che B. finalmente gli nega al telefono, per l' aborto di una bionda in casa di una mammana catanese, per la mamma che muore in una casa di riposo: «Madre, madre mia, che avrei dovuto fare per te, che avrei potuto fare per te che non parlavi più?».

     

    GIAMPIERO MUGHINI GIAMPIERO MUGHINI

    E cambiano per addizione e mai per sottrazione i libri letti e riletti, e mutano i colori prediletti, che una volta erano il bianco e il nero e oggi sono le infinite sfumature. E dunque "libreria come me", a partire da quella che a Catania si chiamava la Cultura, raccontata da Giampiero come una vicenda alla Amici miei, ma con Lenin e Stalin al posto della Supercazzola. E poi "Parigi come me": il maggio del 1968 e il febbraio del 1934, quello radioso dei ragazzi di destra con i bastoni da passeggio e da combattimento a Place de la Concorde per il memorabile (ma chi ne ha memoria?) affare Stavisky.

    marco pannella ph adolfo franzo' marco pannella ph adolfo franzo'

     

    Sono pagine di storia, con una straordinaria bibliografia ragionata, che Mughini racconta meglio di Hobsbawm, perché contaminano l' Identità Politica, la quale, si sa, è la disciplina che più ha studiato. E forse è anche la sua ossessione, nevrosi da mancanza di risarcimento, visto che lasciò, prima di tutti gli altri, l' ideologia dove aveva militato - "Compagni addio" - senza mai precipitare nell' altra e diventare di destra, dove i vecchi compagni cercano ancora di cacciarlo.

     

    giampiero mughini giampiero mughini

    Non c' è solo commedia umana nelle somiglianze e nei rovesciamenti. Perciò appassiona la voce sulla nascita dello Stato di Israele, quando i terroristi erano loro: "Terrorista come me".

     

    E c' è via Rasella che, oggi più che nel 1944, disorienta la sinistra perché la storia non si può guardarla in faccia mentre avviene e ti ruba le azioni.

     

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    Nei risarcimenti mancati ci stava già il mondo radicale. E qui c' è il racconto dell' ultima visita in casa di Marco - "Pannella come me" - che lo accoglie gelido benché, qualche anno prima, gli avesse inutilmente offerto la candidatura: «Non dire mai». È un gioiello letterario l' omaggio a Sergio Tofano, ed è antropologico quello a Clint Eastwood, che è «la summa dell' essere maschio» come Brigitte Bardot è «la summa dell' essere femmina », generi che, anch' essi, si contaminano e certo a Mughini piacerebbe la riposta che diede Montale quando fu interrogato sulla femminilità:

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    «Non so cos' è, è una qualità che hanno alcuni uomini». Bibi e Clint sono i nomi dei due cani che sono stati i figli che Mughini e Michela, la sola a cui si è dato prigioniero, non hanno voluto.

    GIAMPIERO MUGHINI GIAMPIERO MUGHINI

     

    Mughini prende forma da questa antologia solo quando la chiudi e te ne allontani come dai quadri divisionisti di Giuseppe Segantini o del suo amato Boccioni, ma prefuturista, puntini colorati che solo da lontano diventano figura, con tutti quei popolarissimi tic letterari: gli occhiali di Mughini come il berretto di Saba, i maglioni colorati come il "fifi" di Bruno Zevi, le giacche come la pipa di Simenon. Mughini in tv è carattere, un vulcano sempre attivo. Ma la scrittura, mai eccentrica né barocca, esce indenne e persino rafforzata dalla popolarità e dal calcio, dai «perbacco» che in tanti anni non lo hanno mai reso volgare.

    brigitte bardot brigitte bardot

     

    E Mughini spiazza la critica televisiva, che dalle riflessioni di Eco, dalla ritrattistica di Saviane e dall' ironia di Placido ha fatto solo passi indietro: Mughini è la negazione del personaggio televisivo che loro hanno raccontato come campione della gente comune. Al contrario Mughini in tv è come un marinaio a cavallo o un cavaliere in barca e sarebbe piaciuto a Gadda quel suo tirare fuori, e in maniera appropriata, Heidegger o Jünger per sedare una rissa sconclusionata a proposito di un gol di testa michelangiolesco.

    brigitte bardot brigitte bardot

     

    C' è, bellissimo, "ladro come me", il primo furto, che non si scorda mai, nella libreria di Maspero, un bel tipo al quale, incontrandolo anni dopo, Mughini non ebbe l' animo di confessare il delitto: «Ancora me ne vergogno ». Eppure, chissà, forse Maspero gli avrebbe risposto che un libro trafugato dagli scaffali suscita nuove curiosità e nuove letture invece che nuovi furti e nuovi crimini.

     

    Mughini per esempio rubò pure Le Mouvement communiste en France di Trotzkij che lo aiutò poi a comprare l' Hommage à Natalia Sedova-Trotsky. Ci sono un furto e una tastiera (magica) all' origine del Trotzkij che qui Mughini ci racconta con la forza e la grazia di Fenoglio: "Trotzkij come me".

    Il libro Nuovo dizionario sentimentale di Giampiero Mughini (Marsilio, pagg.

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    288, euro 18)

    francesco merlo foto di bacco francesco merlo foto di bacco

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