Estratto dell’articolo di Paolo Condò per “la Repubblica”
paolo condo
Uno sguardo all'abisso può rivelarsi un brivido salutare a patto di essere breve, perché se dura più di qualche minuto cominci a chiederti se sei tu a guardarlo, o se non è piuttosto l'abisso a guardare te. L'Italia ha impiegato un quarto d'ora per rimontare il micidiale incidente di Dimarco e sorpassare l'Albania, rimettendola alla periferia del villaggio come deve essere, e com'era prima che il consueto mix di rispetto, prudenza e scaramanzia la elevasse al rango di avversaria terribile.
Ma l'Italia è di un altro livello, e Spalletti aveva capito la necessità di proclamarlo attraverso la formazione più coraggiosa e propositiva possibile. Una cosa è partire nascosti, circostanza che ha spesso giovato. Un'altra è sparire […] nella considerazione generale che i campioni uscenti (di tre anni fa, neanche di quattro) devono ottenere.
GIANLUIGI DONNARUMMA E FEDERICO CHIESA DOPO ITALIA ALBANIA
L'Italia letteralmente non esiste nei discorsi su quest'Europeo: ci manca il frontman in grado di polarizzare l'attenzione internazionale (un Bellingham, un Mbappé, un Musiala), ma è da Totti e Del Piero che non produciamo quel tipo di star assoluta, eppure qualcosa abbiamo combinato lo stesso.
Okay, Chiesa non possiede quella statura: ma a Dortmund ha finalmente riallacciato il discorso interrotto dopo Wembley. Era la notizia più attesa. L'impeto col quale Bastoni e Barella hanno rapidamente completato il recupero […] ha lasciato poi posto a un calcio di palleggio compassato e in sicurezza, qualcosa di simile al gioco di Thiago Motta […].
FEDERICO CHIESA - ITALIA ALBANIA
Pur restando equilibrata l'Italia ha creato tanto nel primo tempo, e avrebbe dovuto segnare il terzo gol che le avrebbe spianato la ripresa. Non è successo perché l'Albania si è difesa meglio della Scozia contro la Germania […] e perché anche stavolta Scamacca ha suggerito (bene) più di quanto abbia concluso (zero).
Le palle-gol sono capitate quasi tutte a Pellegrini, che in genere una su tre la mette dentro, ma non ieri. E così la ripresa è progressivamente scivolata nella tensione, fino all'attimo terrorizzante della chance estrema di Manaj. L'unica vera a fronte delle numerose azzurre, ma in quell'attimo abbiamo rivisto l'abisso. Per fortuna ha distolto lo sguardo.
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