Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
paolo sorrentino
«L'inadeguatezza dell'uomo a stare al mondo», che poi si può esprimere con strumenti in apparenza contraddittori, come l'ironia e la malinconia. È questo il filo che lega Paolo Sorrentino a Federico Fellini, secondo lo stesso regista della Grande bellezza , che mercoledì sera ha aperto la retrospettiva dedicata dal MoMA di New York, Museum of Modern Art, al maestro della Dolce vita .
federico fellini
Un'occasione coincisa con la presentazione in America di È stata la mano di Dio , il film che rappresenta quest' anno l'Italia agli Oscar, che contiene proprio una citazione dell'ispirazione esercitata da Fellini sul giovane Sorrentino, quando spiava le riprese di un suo film a Napoli. Paolo ha confessato subito il suo imbarazzo per i paragoni con Federico che lo inseguono da sempre. In particolare qui negli Stati Uniti, dove magari sarà un luogo comune, ma tutti i nuovi registi italiani devono aspettarsi di essere misurati rispetto al maestro.
la doce vita
Deadline , giusto per fare un esempio, ha scritto che È stata la mano di Dio è "l'Amarcord " di Sorrentino. «Voglio subito chiarire una cosa», ha detto lui aprendo la rassegna del MoMA: «Fellini era un genio. Tutti noi venuti dopo, incluso me, siamo solo dei volgari imitatori». (...)
federico fellini al moma
Proprio la battuta però, come uno sgambetto di Petrolini, ha offerto a Paolo la scorciatoia per farsi serio e spiegare che in effetti un legame c'è, oltre alla superficiale sovrapposizione delle immagini dei suoi film a quelle di Federico, magari solo perché girate nella notoria Roma irriverente, edonista e disperatamente sguaiata: «È l'inadeguatezza dell'uomo a stare al mondo», che poi sarebbe a maggior ragione attesa in un ragazzo diventato orfano all'improvviso, come Sorrentino nella vita reale, e l'alter ego Fabio Schisa nel suo ultimo film.
filippo scotti e paolo sorrentino
La grandezza di Fellini, però, sta proprio nella capacità di interpretare questo disagio con trucchi in apparenza contraddittori: «L'ironia, che pervade quasi tutti i suoi film», al punto che secondo Paolo sarebbe ora di riconoscere a Federico di aver inventato pure la commedia all'italiana, o quanto meno di averle aperto la porta, ammesso che poi qualcuno degli epigoni potesse mai sperare di imitare la qualità del suo umorismo. (...)
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