Estratto dell'articolo Gian Guido Vecchi per www.corriere.it
PAPA FRANCESCO CONGO
Il Papa raggiunge i giornalisti in fondo all’aereo appoggiato a un bastone, si siede, accanto a lui arrivano il primate anglicano Justin Welby e il moderatore Chiesa scozzese Ian Greenshields, che lo hanno accompagnato nel «pellegrinaggio ecumenico» in Sud Sudan. «Ho voluto ci fossero anche loro, soprattutto l’arcivescovo di Canterbury che ha una storia di anni in questa strada di riconciliazione, ha lavorato tanto prima di me a questo».
papa francesco in congo.
Francesco, tra l’altro, ricorda i tanti confitti dimenticati, «tutto il mondo è in guerra, in autodistruzione: fermiamoci in tempo», ripete che che «criminalizzare le persone omosessuali è una ingiustizia» e soprattutto sillaba, secco: «La morte di Benedetto è stata strumentalizzata da gente senza etica, di partito e non di Chiesa» .
S i è parlato in questi giorni molto di unità. Dopo la morte di Benedetto la sua missione è diventata più difficile? Si sono rafforzate le tensioni tra ali diverse della Chiesa cattolica?
«Ho potuto parlare di tutto con Papa Benedetto, scambiare opinioni, e lui era sempre al mio fianco, appoggiando, e se aveva qualche difficoltà me la diceva e parlavamo e non c’erano problemi. Una volta io ho parlato del matrimonio delle persone omosessuali, ho detto il matrimonio è un sacramento e noi non possiamo fare un sacramento, ma c’è la possibilità della unione civile, è cominciata in Francia…Una persona che si crede un grande teologo, tramite un amico di papa Benedetto, è andato da lui e ha fatto una denuncia contro di me. Benedetto non si è spaventato, ha chiamato quattro cardinali teologi di primo livello, ha detto: spiegatemi questo. […]
bergoglio con il presidente congolese felix tshisekedi a kinshasa
Nel 2019 lei si inginocchiò davanti ai leader del Sud Sudan per chiedere la pace. Compirebbe lo stesso gesto nei confronti di Putin, visto che fra poco sarà un anno di guerra e i suoi appelli per la pace finora sono caduti nel vuoto?
«Io sono aperto a incontrare entrambi i presidenti, dell’Ucraina e della Russia. Non sono andato a Kiev perché non era possibile andare al momento. Nel secondo giorno della guerra sono andato all’ambasciata russa, volevo andare a Mosca per parlare a Putin e pareva ci fosse una piccola finestrina, poi il ministro Lavrov mi ha detto vedremo, più avanti […]
papa francesco e felix tshisekedi
Risponde anche l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby:
«Per quanto riguarda la Russia, Putin e l’Ucraina, dove sono stato alla fine di novembre e inizio dicembre, non ho davvero nulla da aggiungere, salvo che questa guerra è nelle mani del signor Putin, potrebbe fermarla con il ritiro e il cessate il fuoco e poi negoziati su accordi di lungo termine. È una guerra terribile e terrificante, ma voglio dire che sono d’accordo con Papa Francesco, ci sono molte altre guerre, parlo ogni qualche settimana con il capo della nostra Chiesa in Myanmar, ho parlato ai leader della nostra Chiesa in Nigeria, dove ieri sono state uccise 40 persone, ho parlato a molti in giro per il mondo. Concordo totalmente con il Santo Padre, la guerra finisce con il coinvolgimento di donne e giovani, per le ragioni che egli ha detto».
Prima di viaggio ha detto che l’omosessualiatà non è un crimine. Cosa dice alle famiglie in Congo e in Sud Sudan che rifiutano i loro figli omosessuali, ai preti, ai vescovi?
folla per bergoglio in congo 6
«Di questo problema ho parlato in due viaggi. Tornando dal Brasile ho detto: se una persona di tendenza omosessuale e credente cerca Dio, chi sono io per giudicarla? Tornando dall’Irlanda ho detto ai genitori: le persone che hanno questo orientamento hanno il diritto di rimanere a casa, non avete il diritto di cacciarli di casa. La criminalizzazione dell’omosessualità è un problema, più o meno cinquanta Paesi del mondo hanno in un modo o nell’altro questa criminalizzazione, alcuni dicono di più, e di questi una decina ha la pena di morte. Questo non è giusto, le persone di tendenza omosessuale sono figli di Dio, Dio vuole loro bene, li accompagna. Condannare una persona così è peccato. Criminalizzare le persone di tendenza omosessuale è una ingiustizia. […]
PADRE GEORG GAENSWEIN E PAPA FRANCESCO PAPA BENEDETTO XVI PAPA FRANCESCO